Nome comune: Hypoestes.
Genere: Hypoestes.
Famiglia: Acantaceae.
Etimologia: dal greco “ypo”, sotto e “estia”, dimora-casa, a causa del fatto che il calice si presenta ricoperto dalle brattee.
Provenienza: Madagascar.
Descrizione genere: comprende tre arbusti adatti alla coltivazione in appartamento.
Hypoestes sanguinolenta o phyllostachya (Giardino Botanico di Berlino) (foto www.cambridge2000.com)
Hypoestes aristata o H. antennifera: pianta erbacea, perenne, che presenta foglie di forma ovato-oblunghe e, in estate, produce fiori tubolari di color malva. Può raggiungere l’altezza di un metro.
Hypoestes sanguinolenta o H. phyllostachia o H. rotundifolia: originaria del Madagascar, questa specie perenne, erbacea e a portamento prostrato presenta foglie di forma ovato-acuminata, opposte, con la lamina, ruvida al tatto e di colore verde, punteggiata di rosa sulla pagina superiore. La pianta produce nuovi rami a livello dell’ascella delle foglie, punto dal quale nascono anche i piccoli fiorellini lilla, che, non avendo alcun interesse ornamentale, è bene eliminare, per risparmiare energie alla pianta. Cresce fino a 60 cm. di altezza. “Pink Splash” è una varietà dalle foglie macchiate di rosa pallido.
Hypoestes taeniata: simile alla specie H. aristata, se ne differenzia per le foglie completamente verdi e i fiori di colore rosa scuro.
Hypoestes aristata (foto www.bvra.org.za)
Temperatura: la temperatura invernale non deve scendere sotto i 13-16°C. A temperature inferiori le piante perderanno la parte aerea; mentre con il gelo moriranno del tutto.
Luce: molto forte, con esclusione del sole diretto, che determina un ispessimento della lamina fogliare con viraggio del verde verso il bronzo.
Annaffiature e umidità ambientale: richiede annaffiature frequenti in estate, ridotte nella stagione invernale. L’umidità ambientale dovrebbe essere innalzata il più possibile, visto che in ambienti troppo asciutti tende a perdere le foglie e ad assumere un aspetto disordinato. Sarà utile porre il vaso su un vassoio contenente ghiaino mantenuto sempre bagnato.
Substrato: miscela a base di terra di foglie mature, terricciato di letame e torba, con aggiunta di sabbia per migliorarne la scioltezza.
Concimazioni ed accorgimenti particolari: in primavera-estate la pianta trarrà giovamento dalla somministrazione di fertilizzante liquido a cadenza trisettimanale. I fiori, che di solito non hanno valore decorativo, devono essere eliminati subito, per evitare che il loro sviluppo vada a discapito del vigore della pianta e della bellezza delle foglie.
Moltiplicazione: si moltiplica in primavera utilizzando talee, che dovranno essere messe a radicare sotto copertura trasparente alla temperatura di 20-22°C.
Potatura: frequenti cimature, anche drastiche, stimoleranno le piante a produrre nuove ramificazioni e permetteranno di ottenere esemplari di taglia ridotta e forma compatta.
- Foglie che sbiadiscono: luce insufficiente.
- Foglie che avvizziscono progressivamente: eccesso o carenza di acqua o temperatura troppo bassa.
- Cocciniglie cotonose: può attaccare le piante, specie in presenza di clima caldo e secco. Bisogna asportarle, trattare la pianta con un prodotto anticoccidico ed elevare il tasso di umidità ambientale (le spruzzature e i lavaggi fogliari permettono di eliminare le cocciniglie allo stato larvale). In alternativa al prodotto chimico, si possono strofinare le parti colpite con un batuffolo di cotone bagnato con acqua e alcool.
- Cocciniglie brune: si manifestano con la formazione di escrescenze (determinate dal piccolo “guscio”) marroni e conferendo alla pianta un aspetto nerastro e appiccicoso (a causa della produzione da parte della pianta di sostanze zuccherine che la rendono soggetta all’attacco di funghi e fumaggini). Si combattono asportandole e trattando la pianta con un prodotto anticoccidico o strofinando le parti colpite con un batuffolo imbevuto di acqua e alcool.
- Oidio o mal bianco: è provocata da funghi della famiglia delle Eirisifacee. È causa della comparsa di macchie bianche polverulente su foglie e steli, caratterizzati da un tipico odore di muffa. Trattare la pianta con un anticrittogamico.