Nome comune: Aglaonema.
Genere: Aglaonema.
Famiglia: Araceae.
Etimologia: il nome deriva dal greco aglaos, lucente, e nemà, filo, a causa degli stami dei fiori.
Provenienza: zone tropicali dell’ Asia sud-orientale (dall’India alle Filippine alla Cina). Si può dire che rappresentino il corrispettivo asiatico del genere americano Dieffenbachia.
Descrizione genere: comprende circa 50 specie di piante da serra e appartamento perenni e sempreverdi. Sono quasi tutte piante di piccole dimensioni (15 cm circa di altezza e 20-30 cm circa di larghezza), ad eccezione dell’A. oblongifolium e commutatum che raggiungono 1 m. di altezza. Presentano foglie con lunghi picciuoli guainanti alla base e a margine intero, spesso variegate e di forma ovale, oblunga o lanceolata. Tutte le specie accestiscono facilmente grazie alla presenza di polloni basali. Le infiorescenze, caratteristiche della famiglia, sono costituite da uno spatice che porta i fiorellini uni o bisessuali, avvolti, più o meno, da una brattea detta spata. Possono essere di colore biancastro o verdastro e non hanno valore decorativo, a parte in alcune specie in cui la fioritura è seguita dalla comparsa di bacche rosse o gialle.
Aglaonema costatum immaculatum (Giardino Botanico di Berlino) (foto www.agraria.org)
Aglaonema angustifolium: presenta foglie allungate, erette, dalla punta sottile e dalle caratteristiche nervature che le conferiscono un aspetto increspato.
Aglaonema commutatum: originaria delle Filippine e della Malacca, può raggiungere anche un metro e più di altezza. Sono piante che accesticono facilmente, ma con eguale facilità perdono le foglie basali e tendono a storcersi (è utile un sostegno rigido al quale legarle). Le foglie sono lanceolate, di colore verde scuro con strisce variegate in grigio-argenteo che si dispongono lungo le nervature secondarie. L’epidermide delle foglie è liscia e coriacea e trae beneficio da periodici lavaggi. Le infiorescenze sono costituite da uno spadice biancastro avvolto in parte da una spata bianco-crema lunga 3 cm circa. Spesso la fioritura è seguita dalla comparsa di bacche rosse o gialle molto decorative (solo se si avrà cura di mantenere molto alta l’umidità ambientale).
Aglaonema costatum: originaria dell’India e della Malesia, è una specie praticamente acaule (o con fusti molto corti) che accestisce facilmente. Presenta un bel fogliame di forma ovata e di colore verde scuro, con screziature irregolari bianche, disposte ai due lati della venatura centrale di colore bianco-avorio. In luglio, produce spate bianche lunghe circa 3 cm. Può tollerare ambienti poco luminosi, con conseguente perdita delle screziature bianche (rimanendo solo la venatura centrale bianca). Essendo praticamente acaule, l’unico modo per ottenere nuove piante sarà la divisione dei cespi, facendo attenzione che ogni pezzo di rizoma abbia almeno 2-3 gemme.
Aglaonema crispum: presenta grandi foglie ovate e maculate di colore argento, con striature di colore verde scuro. Può crescere fino a 90 cm. di altezza.
Aglaonema modestum: originaria della Cina, questa specie molto resistente, può raggiungere il metro e oltre di altezza. Più delle altre specie tende a spogliarsi alla base e a storcersi. Presenta foglie di colore verde scuro e di forma ovato-acuminata o lanceolata, con lunghi piccioli che, nelle piante adulte, diventano pendenti (tanto da dare alle foglie un aspetto estroflesso) e nervature secondarie piuttosto evidenti e depresse. È una pianta che accestisce facilmente e, se tagliata alla base, ributta vigorosamente. È utile quindi ricorrere a drastiche potature, qualora la pianta diventi troppo sgraziata. Resiste più delle altre alle temperature basse (fino a 10°C) e alle alte temperature è più soggetta all’attacco di cocciniglie cotonose. È adatta alla coltivazione in idrocoltura.
Aglaonema oblongifolium: originaria della Malacca e della Malesia, è la specie che raggiunge l’altezza maggiore. La specie tipo presenta foglie ellittiche e acuminate completamente verdi, ma non si trova in commercio. Abbastanza facilmente si trova, invece, la varietà “Curtisii”, caratterizzata dal lento accrescimento e dalle foglie verdi glauco screziate da strisce trasversali di colore grigio-argenteo che, partendo dalla nervatura centrale, raggiungono quasi il margine fogliare. Fiorisce in luglio, producendo spate di colore verde chiaro, quasi bianco. La pianta ha un bel portamento compatto, che tenderà a perdere, spogliandosi alla base specie in ambienti con scarsa umidità ambientale. Il periodo di semi-riposo potrà essere meno rigoroso che per le altre specie, avendo cura di diradare le innaffiature solo nel periodo da novembre a febbraio.
Aglaonema pictum: originaria della Malacca e di Sumatra, presenta foglie oblunghe verde scuro con macchie chiare. Fiorisce in agosto, producendo spate di colore verde-giallastro.
Aglaonema pseudo-bracteatum: probabilmente si tratta di un ibrido o di una mutazione di origine sconosciuta. La sua resistenza ne ha fatto una delle specie più diffuse in commercio. Può raggiungere i 50-80 cm di altezza con portamento eretto, ma che tende storcersi. Presenta foglie ovato-acuminate abbastanza lunghe di colore verde brillante e irregolarmente variegate di bianco-avorio e bianco, anche sulla pagina inferiore. I piccioli delle foglie e i fusti nella parte giovane sono bianchi marmorizzati in verde. Lavaggi e spruzzature delle foglie potranno essere utili per evitare attacchi da parte delle cocciniglie.
Aglaonema roebelinii: originaria delle foreste della Malesia e del Borneo, questa specie era, un tempo, ascritta al genere Schismatoglottis (ancora oggi la si può ritrovare sotto questo nome). Presenta foglie piuttosto grandi di colore verde-glauco con screziature grigio-argentee che occupano quasi tutta la lamina fogliare ad eccezione dei margini e della superficie ai lati della nervatura centrale. Ha una crescita abbastanza lenta, che ne favorisce il mantenimento di un portamento piuttosto compatto. Necessita di un’alta umidità ambientale, che, più della luce, influenza l’intensità dei colori.
Aglaonema treubii: originaria dell’Indonesia, è una delle specie più diffuse come pianta d’appartamento. Presenta foglie oblunghe e lanceolate, di colore verde chiaro, con macchie argentate. In luglio produce spate bianche simili a quelle dell’A. commutatum.
Aglaonema versicolor: introdotta in coltivazione da poco, presenta foglie screziate nelle varie sfumature del verde.
Aglaonema crispum (Giardino Botanico di Berlino) (foto www.agraria.org)
Temperatura: la temperatura minima invernale sopportata si aggira intorno ai 13-16°C. In estate occorre ventilare l’ambiente quando la temperatura supera i 21°C: temperature troppo alte favoriscono l’attacco delle cocciniglie cotonose.
Luce: tollerano anche ambienti moderatamente luminosi. Bisogna tenere presente che le specie con foglie variegate richiedono più luce per mantenere i colori che altrimenti si uniformeranno con perdita dell’effetto screziato.
Annaffiature e umidità ambientale: abbondanti in estate; ridotte e distanziate in inverno, per dare alla pianta un periodo di riposo vegetativo. Nel periodo invernale potranno risultare utili lavaggi e spruzzature alle foglie.
Substrato: il terreno migliore è dato da una miscela di terra di foglie e terricciato di letame in parti uguali, con aggiunta di sabbia e torba. Non dovrà mai essere un terriccio ammassato che si possa saturare di acqua, ma sempre poroso e permeabile al massimo, per evitare che fusti e radici (entrambi carnosi) possano marcire.
Concimazioni ed accorgimenti particolari: somministrare fertilizzante liquido durante tutto il periodo di crescita. Le piante devono essere rinvasate ogni due anni in marzo-aprile.
La moltiplicazione delle piante si può ottenere per divisione dei cespi o per talea. Il primo procedimento si effettua in aprile-maggio, avendo cura che ogni cespo presenti un adeguato numero di germogli e utilizzando lo stesso terriccio di coltura che si utilizza per le piante adulte. Per ottenere le talee, si possono prelevare in aprile-maggio i germogli basali o i polloni con almeno due foglie. Questi devono poi essere piantate in cassoni a una temperatura di 18-20°C. Talee apicali possono essere ottenute anche dai fusti defogliati o da pezzi di fusto nudo con almeno tre nodi (dai quali nasceranno le nuove piantine), che dovranno essere interrati verticalmente o parzialmente interrati, in posizione orizzontale, in un miscuglio di terriccio poroso e sabbioso, che dovrà essere tenuto sempre umido, ma non eccessivamente bagnato. Il periodo migliore per eseguire questa tecnica è l’inizio dell’estate.
Si può anche procedere con la semina delle piantine in primavera e a temperature molto alte: circa 27°C (occorreranno almeno tre mesi per germinare su un substrato mantenuto sempre umido).
Sono soggette alle seguenti avversità:
- Cocciniglia cotonosa: si manifesta in modo particolare ad elevate temperature. Per la maggior parte delle specie, periodici lavaggi e spruzzature delle foglie permetteranno di eliminare tali parassiti quando si trovano ancora allo stato larvale. Nel caso questo non basti si possono usare prodotti anticoccidici o strofinare le parti colpite con un batuffolo imbevuto di acqua e alcool.
- Annaffiature eccessive: si manifestano con ingiallimento delle foglie. Occorre lasciare asciugare il terreno e ridurre la frequenza delle annaffiature.
- Ambiente eccessivamente freddo: l’esposizione a un ambiente eccessivamente freddo si manifesta con ingiallimento delle foglie.