Nome comune: Aralia, Fatsia, Falso ricino.
Genere: Fatsia.
Famiglia: Araliaceae.
Etimologia: il nome è di origine giapponese.
Provenienza: Giappone e isola di Formosa.
Descrizione genere: questo genere comprende una sola specie, la Fatsia japonica, conosciuta anche come Aralia japonica o Aralia sieboldii. Presenta portamento arbustivo, ramificato e spesso tende ad accestire alla base. Le foglie persistenti, ampie, che si inseriscono sul fusto in modo alterno per mezzo di un lungo picciolo sono di forma palmato-lobata e hanno la lamina lucida di colore verde scuro sulla pagina superiore e più chiaro su quella inferiore. In ottobre produce infiorescenze molto ramificate: all’estremità di ogni rametto si trova un’ombrella globosa di fiorellini di colore bianco-crema. La varietà “Moseri” presenta altezza minore e foglie di dimensioni maggiori. Risulta più adatta alla coltivazione in appartamento della specie tipo, che in assenza di adeguata luminosità perde velocemente vigore e bellezza. La varietà “Variegata” presenta foglie rese ancora più belle dalle variegature bianco-crema.
Fatsia japonica - Aralia (foto www.agraria.org)
Fatsia japonica (Aralia japonica o Aralia sieboldii): presenta portamento arbustivo, ramificato e spesso tende ad accestire alla base. Le foglie persistenti, ampie, che si inseriscono sul fusto in modo alterno per mezzo di un lungo picciolo sono di forma palmato-lobata e hanno la lamina lucida di colore verde scuro sulla pagina superiore e più chiaro su quella inferiore. In ottobre produce infiorescenze molto ramificate: all’estremità di ogni rametto si trova un’ombrella globosa di fiorellini di colore bianco-crema. La varietà “Moseri” presenta altezza minore e foglie di dimensioni maggiori. Risulta più adatta alla coltivazione in appartamento della specie tipo, che in assenza di adeguata luminosità perde velocemente vigore e bellezza. La varietà “Variegata” presenta foglie rese ancora più belle dalle variegature bianco-crema.
Fatsia japonica - Aralia (foto www.agraria.org)
Temperatura: è una specie molto rustica, che sopporta una temperatura minima di 2-4°C. e può essere tenuta all’aperto in tutte le zone a inverno mite o comunque con gelate brevi e sporadiche.
Luce: buona, ma diffusa e al riparo dai raggi diretti del sole, specie nelle ore più calde.
Annaffiature e umidità ambientale: le annaffiature dovranno essere frequenti in estate e ridotte in inverno. Non richiede molta umidità atmosferica, ma le foglie devono essere lavate.
Substrato: miscela di terra concimata e terra di foglie con aggiunta di sabbia.
Concimazioni ed accorgimenti particolari: nella stagione estiva è bene somministrare concime liquido ogni quindici-venti giorni. La Fatsia è una pianta che si adatta molto bene alla vita in appartamento, ma bisogna avere l’accortezza, in inverno, di collocarla in ambienti non riscaldati. Con temperature invernali troppo elevate, infatti, anche incrementando l’umidità ambientale, la pianta deperisce velocemente. Si rinvasa, a primavera, se necessario.
Moltiplicazione: si può riprodurre per seme. Questi dovranno essere messi a germinare in terrine, alla temperatura di 10-15°C. Le nuove piantine dovranno essere ripicchettate e, dopo aver passato l’inverno in cassone freddo, trapiantate definitivamente nell’aprile successivo. La Fatsia si può moltiplicare anche mettendo a radicare i polloni basali, prelevati in marzo-aprile, in una miscela di torba e sabbia, in cassone freddo. Per le piante che presentino un bel fusto legnoso o semi-legnoso, si può usare anche il metodo della margotta.
Potatura: si può ricorrere alla potatura quando si voglia rendere alla pianta una forma più compatta, tagliando i rami esili o troppo lunghi e avendo cura di spargere zolfo sulle zone di taglio per favorire la cicatrizzazione delle ferite.
- Le foglie presentano colori sbiaditi: concimare la pianta.
- I fusti si allungano e le foglie sono rade: la pianta è posta in luogo troppo caldo e asciutto. Spostare la pianta e bagnarla.
- Afidi: attaccano foglie e fiori. Succhiano la linfa e rendono la pianta appiccicosa. Si eliminano lavando la pianta e trattandola con insetticidi specifici.
- Cocciniglie cotonose: può attaccare le piante, specie in presenza di clima caldo e secco. Bisogna asportarle, trattare la pianta con un prodotto anticoccidico ed elevare il tasso di umidità ambientale (le spruzzature e i lavaggi fogliari permettono di eliminare le cocciniglie allo stato larvale). In alternativa al prodotto chimico, si possono strofinare le parti colpite con un batuffolo di cotone bagnato con acqua e alcool.
- Cocciniglie brune: si manifestano con la formazione di escrescenze (determinate dal piccolo “guscio”) marroni e conferendo alla pianta un aspetto nerastro e appiccicoso (a causa della produzione da parte della pianta di sostanze zuccherine che la rendono soggetta all’attacco di funghi e fumaggini). Si combattono asportandole e trattando la pianta con un prodotto anticoccidico o strofinando le parti colpite con un batuffolo imbevuto di acqua e alcool.
- Ragnetto rosso: acaro che si sviluppa facilmente in ambienti caldi e secchi. Se ne può prevenire la comparsa spruzzando le foglie e mantenendo alta l’umidità ambientale (ad esempio ponendo la pianta su una terrina riempita di ciottoli tenuti sempre bagnati, facendo attenzione che l’acqua non raggiunga mai il fondo del vaso). Si combatte con prodotti acaricidi.