Nome comune: Capelvenere (per A. capillus-veneris).
Genere: Adiantum.
Famiglia: Adiantaceae o Polypodiaceae.
Etimologia: il nome del genere deriva dal greco adiantos, che significa asciutto, e che veniva già usato da Teofrasto nella Historia plantarum, probabilmente a causa del fatto che l’acqua scivola sulle foglie, senza venire assorbita.
Provenienza: zone temperate (Europa e America del Nord) e zone tropicali (America Centrale).
Descrizione genere: comprende circa 200 felci rizomatose, che possono essere coltivate all’aperto (le specie rustiche), in serra o in appartamento (le specie più delicate). Presentano fogliame leggero e decorativo.
Capelvenere (Adiantum capillus-veneris) (foto www.agraria.org)
Adiantum capillus-veneris: è volgarmente chiamata Capelvenere. La specie proviene da zone tropicali e temperate; è spontanea in tutta Europa (cresce nelle fessure delle pareti in luoghi umidi e ombrosi). Presenta un portamento quasi eretto e può arrivare a 50 cm d’altezza. I fusti sono scuri e le fronde, molto leggere, pennate e con segmenti triangolari di colore verde chiaro, crescono erette fino a 40-50, dopo di che si incurvano ad arco.
Adiantum caudatum: originaria dell’Europa orientale e dell’Asia, questa specie delicata non raggiunge altezze superiori a 15-20 cm. Presenta un portamento ricadente, che la rende adatta alla coltivazione in cestini pensili. Le fronde sono lunghe 30 cm. I piccioli dei piccoli segmenti sono bruni. All’estremità delle fronde si formano piccole piante, che possono essere utilizzate per ottenere nuovi esemplari.
Adiantum cuneatum (detto anche A. raddianum): originaria del Brasile, presenta fronde lunghe fino a 50 cm, pennate e costituite da segmenti cuneiformi e lobati, dalla forma a ventaglio. I piccioli sono di colore porpora-nerastri. Adatta alla coltivazione in appartamento o in serra fredda, se ne menzionano tre varietà: “Fragrantissimum” molto profumata; “Fritz Luthii o Luth” che presenta fronde lunghe fino a 50 cm., sottili e formate da numerose foglioline color azzurro acciaio; “Elegans”, dalle fronde compatte di colore prima rosso-bruno e successivamente giallo-verde.
Adiantum formosum: proveniente dall’Australia e dalla Nuova Zelanda, questa specie è adatta alla coltivazione serra fredda. Le fronde sono quadripennate, di forma triangolare e presentano piccioli porpora-nerastri. Può raggiungere 60-90 cm d’altezza e 60 cm di diametro.
Adiantum macrophyllum: pianta caratterizzata dalle fronde lunghe 30-40 cm. composte da numerose foglioline, dai margini dentati, fragilissime e di colore rossastro che poi vira al verde-giallo.
Adiantum pedatum: proveniente dal Giappone e dall’America settentrionale, è una specie a foglia caduca che raggiunge 20-25 cm d’altezza e 30-40 cm di diametro. Presenta fronde pendenti, di colore verde chiaro che col tempo scuriscono, portate da un picciolo scuro che origina direttamente dal rizoma.
Adiantum polyphyllum: è forse la specie più grande, presentando foglie, dai piccioli rigidi e neri, che possono raggiungere la lunghezza di 1,2 m.
Adiantum rubellum (detto anche A. roseum): originaria della Bolivia, presenta fronde che da giovani sono rosa o rosse.
Adiantum venustum (detto anche A. microphyllum): originaria del Kashmir, questa specie rustica di modeste dimensioni ( fino a 15 cm. d’altezza e 20 cm. di larghezza) presenta fronde triangolari con la parte superiore convessa, costituite da molte pinnule e portate da piccioli porpora-nerastri. Particolare è la colorazione delle fronde: rosa in primavera, verde chiaro da adulte, leggermente azzurrate in fase di età avanzata, brune alle prime gelate.
Adiantum formosum (Giardino Botanico di Berlino) (foto www.agraria.org)
Temperatura: calda in estate; non inferiore a 15-18°C in inverno.
Luce: potrà essere anche moderata, ma diffusa e assolutamente con esclusione dei raggi diretti del sole.
Annaffiature e umidità ambientale: in primavera-estate annaffiare abbondantemente e tenere alta l’umidità ambientale (anche con frequenti spruzzature); in inverno ridurre le somministrazioni d’acqua per evitare marciumi. Utilizzare acqua tiepida e non calcarea. Se il pane di terra si dovesse seccare troppo, immergere il vaso in acqua tiepida, fino a quando non si sarà imbibito completamente. Avere cura di evitare ristagni d’acqua, per non danneggiare i rizomi.
Substrato: tutte le specie di Adiantum necessitano di terreno poroso e molto permeabile come ad esempio un composto a base di torba, terra di foglie e sfagno.
Concimazioni ed accorgimenti particolari: in primavera-estate somministrare concime liquido ogni due settimane. È bene non piantare i rizomi molto in profondità e sarà meglio utilizzare vasi più larghi che profondi. Ricordarsi di curare in modo particolare il drenaggio del terreno. L’acqua non dovrebbe mai ristagnare e il vaso dovrebbe poggiare su una terrina con ghiaia umida allo scopo di mantenere alta l’umidità ambientale.
Per divisione dei rizomi o per semina delle spore. Quest’ultimo metodo dà esemplari più vigorosi, ma è decisamente complicato e non adatto ai principianti. Le spore, ben mature, si seminano a marzo in letto caldo, utilizzando terrine riempite di terra di brughiera e torba in parti uguali. Le piantine vengono poi messe in piccoli vasi in gruppi di tre esemplari. Bisogna fare attenzione a mantenere il terriccio sempre umido e ben drenato.
La divisione dei rizomi viene fatta in primavera, facendo attenzione che ogni pezzo contenga almeno 2-3 gemme. Il substrato utilizzato dovrà contenere terriccio, torba e sabbia in parti uguali. I vasi vanno tenuti in serra all’ombra, avendo cura di mantenere la terra sempre umida e drenata e la temperatura intorno a 18-21°C.
- Le radici di queste piante possono essere attaccate dai “porcellini di terra” e dalle cocciniglie delle radici (queste possono causare decolorazioni e anche la morte della pianta).
- Minatori delle foglie: attaccano le foglie provocando la comparsa di grandi macchie nere.
- Le foglie avvizziscono: può essere causato da terreno asciutto, mancanza di umidità o insufficiente ricambio d’aria.
- Freddo: i rizomi e le foglie marciscono più facilmente. Bisogna sospendere le annaffiature e mantenere il terreno appena umido, ma mai troppo bagnato.
- Foglie asciutte, pallide e fragili: questi segni possono dipendere dall’esposizione diretta al sole da un apporto insufficiente di elementi nutritivi. Portare la pianta in zona ombreggiata e concimare ogni due settimane (in primavera-estate).
- Aleurotidi: possono attaccare le foglie. Si riconoscono perché scuotendo la pianta si determina la comparsa di una “nuvola bianca” di piccoli insetti volanti. Si combattono con prodotti specifici.
- Cocciniglie: possono comparire sulla pagina inferiore delle foglie. Sono marroni e non si deve rischiare di confonderle con le spore. Si prevengono evitando ambienti troppo caldi e asciutti. Si combattono con prodotti anticoccidici o strofinando le parti colpite con un batuffolo imbevuto di acqua e alcool.