Nome comune: Fiore di cera.
Genere: Hoya.
Famiglia: Asclepiadaceae.
Etimologia: il nome del genere ricorda quello di Thomas Hoy, capo giardiniere di del duca di Northumberland, nel XVIII.
Provenienza: India, Cina meridionale, Australia, Giava, Borneo, Himalaya.
Descrizione genere: comprende circa 200 specie di piante perenni, sempreverdi, a portamento strisciante o rampicante. Presentano foglie di colore verde scuro, opposte, di consistenza carnose o cuoiosa, di forma ovale o lineare. I fiori, dalla corolla traslucida di aspetto ceroso, compaiono in estate, riuniti in infiorescenze ad ombrella compatte ed emisferiche e sono molto profumati. La specie che più si adatta alla coltivazione da noi, sia all’aperto (nelle regioni a clima più mite) sia in appartamento è Hoya carnosa. Le altre specie sono più indicate per ambienti protetti come la serra.
Hoya carnosa (foto www.cambridge2000.com)
Hoya angustifolia: specie a portamento rampicante, che presenta foglie lineari, lanceolate, che raggiungono la lunghezza di 10 cm. e fiori di colore bianco.
Hoya bella: originaria dell’India, questa specie non supera i 20-30 cm. di altezza. Le foglie sono piccole; i fiori, cerosi, profumati e di forma stellata presentano la corolla bianca, con la parte centrale rosa o porpora.
Hoya carnosa: originaria dell’India, della Cina meridionale e dell’Australia, è la specie che più di ogni altra si può coltivare nei nostri climi, sia in appartamento che in pieno campo (purché in zone a inverno mite). Presenta portamento rampicante con rami lunghi e volubili, che si fissano ai sostegni tramite radici avventizie. Le foglie, ovali-oblunghe, acuminate e di consistenza carnosa hanno la lamina ricoperta di sostanze cerose e di colore verde lucido. I fiori, stellati e cerosi, di colore bianco con la parte centrale rosata, compaiono a primavera-estate, riuniti in ombrelle semi-globose ed emanano un intenso profumo durante la notte. Lo scapo fiorifero è multiflora e non va mai tagliato né vanno recise le infiorescenze, per non impedire la successiva fioritura, che avverrebbe sul prolungamento dello stesso. La varietà “Variegata” presenta i margini fogliari di colore bianco. La varietà “Marmorata” ha foglie con la parte centrale screziata di bianco.
Hoya fraterna: originaria di Giava, presenta foglie coriacee, di forma ovale e fiori, di colore rosso-bruno, che compaiono in ombrelle compatte.
Hoya globulosa: questa specie presenta foglie di consistenza coriacea, con la punta arrotondata e la lamina vellutata. In aprile produce infiorescenze a forma di ombrella, formate da fiori di colore bianco-crema.
Hoya imperialis: originaria del Borneo, questa specie ha foglie lunghe e strette, di consistenza carnosa e fiori, di colore rosso-bruno o porpora, riuniti in ombrelle pendule.
Hoya longifolia: originaria del Sikkim (Himalaya), questa specie non richiede climi molto caldi. Presenta rami sottili e foglie lineari, lunghe, acuminate, concave sulla pagina superiore e arrotondate su quella inferiore, di consistenza carnosa e di colore verde scuro. Le infiorescenze sono formate da piccoli fiori, stellati, di colore bianco, con il centro rosa. L’asse fiorifero è multiflora e non deve essere tagliato, per non impedire la comparsa delle successive infiorescenze.
Hoya multiflora: questa specie presenta portamento rampicante o compatto, con foglie opposte, di consistenza coriacea e di forma oblungo-lanceolata. Produce infiorescenze a grappolo costituite da fiori color paglia con il centro bruno.
Hoya purpureo-fusca: originaria di Malesia e Indonesia, questa specie a rapida crescita presenta portamento rampicante e foglie simili a quelle della specie H. carnosa, ma più lunghe e macchiate d’argento. I fiori sono di colore porpora o marrone con i margini bianchi e il centro bianco rosato.
Temperatura: la temperatura minima invernale non deve scendere sotto i 10-13°C.
Luce: molto forte, per potere ottenere la fioritura, ma al riparo dai raggi solari.
Annaffiature e umidità ambientale: le annaffiature dovranno essere regolari in estate, molto ridotte in inverno. Le piante di questo genere hanno un apparato radicale che marcisce facilmente. Sarà bene quindi lasciare asciugare il terreno tra una somministrazione e l’altra. L’umidità ambientale dovrà essere incrementata con ogni mezzo, avendo però cura di evitare che possa diventare stagnante.
Substrato: una miscela a base di terra di foglie e torba, con aggiunta di sabbia.
Concimazioni ed accorgimenti particolari: è bene dare alla pianta un sostegno (muro o graticcio) sul quale arrampicarsi.
Si moltiplica per talea apicale o per propaggine. La prima, della lunghezza di 5-10 cm., deve essere prelevata dai fusti maturi. Deve essere messa a radicare in un miscuglio di torba e sabbia, mantenuto appena umido, alla temperatura di 20°C. La propaggine si può effettuare interrando leggermente un ramo flessibile, fermandolo a livello di un nodo, in un vaso contenente torba e sabbia, mantenute appena umide.
- Foglie che ingialliscono: eccesso di acqua.
- Foglie che appassiscono e cadono: annaffiature scarse.
- Foglie che diventano brune: esposizione ai raggi diretti del sole.