Nome comune: Davallia
Genere: Davallia.
Famiglia: Polipodiaceae.
Etimologia: deriva dal nome del botanico svizzero Edmond Davall vissuto nel XVIII secolo.
Provenienza: regioni tropicali dell’Asia e delle isole del Pacifico.
Descrizione genere: comprende circa 40 specie di felci, prevalentemente epifite, che presentano fogliame lussureggiante e un apparato radicale che può crescere fino a ricoprire le pareti esterne del vaso. Sono piante adatte alla coltivazione in appartamento o serra e presentano taglia ridotta, anche se qualche specie può raggiungere anche il metro di altezza.
Davallia (foto www.agraria.org)
Davallia bullata: originaria del Giappone, questa specie presenta rizomi lunghi e flessibili di colore scuro con l’estremità più chiara e ricoperti di squame fibrose. Presenta fronde, pennate e profondamente divise, lunghe 15-20 cm., di forma triangolare e colore verde brillante.
Davallia canariensis: originaria delle Isole Canarie, questa specie molto robusta si presta in modo particolare per la coltivazione in appartamento. Presenta fronde triangolari, pennate e profondamente divise, di colore verde scuro che raggiungono la lunghezza di 30-40 cm. L’apparato radicale è formato da rizomi, dalla forma di zampa di lepre, ricoperti di squame marrone chiaro.
Davallia fejeensis: originaria delle Isole Figi, questa felce epifita presenta rizomi tomentosi grigio-rosati e fronde ricadenti. La varietà più coltivata (“Piumosa”) presenta rizomi sottili e fronde costituite da foglioline di colore verde argenteo, fittamente pennate.
Davallia mariesii: originaria del Giappone, questa specie rustica presenta rizomi ricoperti di squame di colore rosso-bruno e fronde triangolari, pennate, di colore verde chiaro o verde bronzeo, che, di solito, non superano la lunghezza di 15-25 cm.
Davallia trichomanes
Davallia bullata (Giardino Botanico di Berlino) (foto www.agraria.org)
Davallia trichomanes (Giardino Botanico di Berlino) (foto www.agraria.org)
Temperatura: la temperatura minima invernale non deve essere inferiore a 10 °C. Non tollera le correnti d’aria fredda.
Luce: tollera anche ambienti poco luminosi. In ogni caso, non tollera il sole diretto.
Annaffiature e umidità ambientale: annaffiare abbondantemente in estate; ridurre la frequenza delle somministrazioni in inverno, avendo cura di mantenere il terreno sempre leggermente umido. La pianta tollera la siccità solo per pochi giorni. L’umidità ambientale dovrà essere incrementata con spruzzature e nebulizzazioni, specialmente nel periodo invernale.
Substrato: miscuglio a base di torba, pezzi di sfagno e sabbia grossolana.
Concimazioni ed accorgimenti particolari: i rizomi devono essere tenuti sulla superficie del vaso (fissati con archetti di fil di ferro) per fare in modo che radichino abbondantemente.
Si moltiplica per divisione dei rizomi, in primavera. Il substrato dovrà essere mantenuto appena umido; ma si dovrà abbondare in spruzzature e nebulizzazioni del fogliame fino alla ripresa evidente delle piante.
Foglie cadenti e grigie: segno di disidratazione. Immergere la pianta in acqua fino a quando il terreno non abbia recuperato l’intero volume del vaso. In seguito annaffiare regolarmente.