Nome comune: Ginura.
Genere: Gynura.
Famiglia: Compositae.
Etimologia: dal greco “ghynè”, femmina, e “ourà”, coda, per via degli stigmi molto allungati.
Provenienza: regioni tropicali dell’Oceano Indiano.
Descrizione genere: comprende circa 100 specie di piante erbacee, perenni, che presentano foglie alterne, persistenti e molto decorative e fiori, posti alla sommità dei fusti, solitari o riuniti in ombrelle, dotati di una profumazione intensa e particolare, talvolta sgradevole. Sono piante adatte alla coltivazione in serra o appartamento.
Gynura aurantiaca (Giardino Botanico di Berlino) (foto www.agraria.org)
Gynura aurantiaca: originaria dell’isola di Giava, questa pianta presenta foglie triangolari, grandi e ricoperte, come del resto il fusto, di una fitta peluria viola-porpora. In febbraio produce fiori di colore giallo-arancio, riuniti in brevi corimbi.
Gynura bicolor: questa specie, dalle larghe foglie lanceolate, di colore verde sulla pagina superiore e porpora su quella inferiore, proviene dalle isole Molucche. Produce fiori arancioni.
Gynura procumbens
Gynura sarmentosa: questa specie a portamento strisciante o rampicante, originaria dell’India, è considerata da alcuni una varietà di G. aurantiaca. Presenta foglie, lanceolato-acuminate, alterne, con i margini leggermente dentati, ricoperte (come il fusto) da una fitta peluria viola-brillante, che con la maturità lascia più spazio al verde della lamina, relegandosi ai margini della stessa. In marzo produce molti fiori simili a margherite, riuniti in grappoli composti e di colore giallo-arancione. Solitamente questi vengono eliminati, non appena accennino a comparire, per evitare che la pianta, deperisca e perda in compattezza, tendendo ad allungarsi troppo. È una pianta molto appariscente in età giovanile, che però tende a diventare sgraziata con il tempo. Sarà utile provvedere a rinnovarla periodicamente per moltiplicazione. Dato il suo portamento, è indicata per la coltivazione in panieri sospesi o come pianta rampicante.
Gynura procumbens (Giardino Botanico di Berlino) (foto www.agraria.org)
Temperatura: la temperatura minima invernale non deve essere inferiore a 10°C.
Luce: molto forte; tollera anche il sole diretto, fatta eccezione per il periodo estivo, quando sarà necessaria una leggera ombreggiatura.
Annaffiature e umidità ambientale: le annaffiature dovranno essere frequenti (facendo attenzione a non bagnare le foglie) in estate; ridotte in inverno. Non richiede un’umidità ambientale molto elevata, ma un clima eccessivamente asciutto determinerà un deperimento della pianta.
Substrato: terriccio a base di torba.
Concimazioni ed accorgimenti particolari: in primavera-estate somministrare del concime liquido ogni 3-4 settimane. Di solito si coltivano in vasi di una decina di centimetri di diametro. Nella primavera successiva si rinvasano in contenitori di dimensioni maggiori.
Moltiplicazione: si moltiplicano per talea, prelevata in primavera dai germogli giovani (lunga una decina di centimetri) e messa a radicare in un vaso di 10 cm. di diametro, riempito di torba e sabbia in parti uguali, alla temperatura di circa 20°C. Le talee radicano facilmente anche in acqua pura.
Potatura: al fine di evitare che le piante si allunghino troppo, è bene cimare due o tre volte le piante giovani.
- Cocciniglie cotonose: compaiono prevalentemente sui fusti e all’ascella delle foglie. Colpiscono prevalentemente la base della pianta, lasciando intatti gli apici. Si combattono con prodotti anticoccidici.
- Foglie che tendono a imbrunire: la pianta è stata lasciata per troppo tempo senza acqua.
- Foglie smorte, senza riflessi rossastri: ambiente poco luminoso.