Nome comune: Ctenante.
Genere: Ctenanthe.
Famiglia: Marantaceae.
Etimologia: il nome deriva dal greco kteis, pettine, e anthos, fiore, per indicare la forma delle infiorescenze bratteate tipiche di alcune specie.
Provenienza: regioni tropicali dell’America.
Descrizione genere: comprende 15 specie di piante, sempreverdi, perenni e rizomatose. Sono piante coltivate per la bellezza delle foglie dal lungo picciolo e dalla forma ovata o lanceolata. La lamina presenta spesso screziature di colore verde scuro, verde brillante, giallo o argento. Le piante coltivate in appartamento non fioriscono quasi mai; ma in serra si può assistere alla comparsa di fiori tubolari di colore bianco o giallo, riuniti in racemi apicali.
Ctnenathe oppenheimiana var. Compactstar (foto www.agraria.org)
Ctenanthe lubbersiana (foto http://plantsarethestrangestpeople.blogspot.it)
Ctnenathe burle-marxii: questa specie presenta foglie obovato-oblunghe di colore verde pallido, con screziature più scure tra le nervature, portate da steli color porpora e tomentosi.
Ctnenathe lubbersiana: originaria del Brasile, non cresce oltre i 40 cm e presenta i fusti avvolti da una specie di guaina e foglie oblungo-lineari, di colore verde intenso screziato di verde pallido e giallo sulla pagina superiore lucida e verde chiaro su quella inferiore, che prendono inserzione, in ciuffi disposti a ventaglio, in corrispondenza dei nodi dei fusti. Le piante di questa specie emettono radici avventizie ai nodi e possono essere moltiplicate per talea.
Ctnenathe oppenheimiana: originaria del Brasile è una specie cespugliosa, che in natura raggiunge 1-2 m di altezza, anche se in vaso difficilmente sviluppa esemplari di grandi dimensioni. Presenta radici stolonifere dalle quali si sviluppano ciuffi di foglie (che arrivano fino a 30 cm di lunghezza), che possono essere anche portate da un breve fusto, di solito inclinato, al quale si inseriscono con un lungo picciolo e che presentano lamina lanceolata, con la pagina superiore di colore verde scuro con grandi strisce argentee che partono dalla venatura centrale e quella inferiore di colore rosso scuro. In condizioni ottimali accestisce facilmente. Da segnalare la varietà “Tricolor” che presenta foglie più strette e irregolarmente variegate di verde, verde grigio, bianco avorio o giallo sulla pagina superiore; mentre quella inferiore assume riflessi rosa.
Ctnenathe oppenheimiana (Giardino Botanico di Berlino) (foto www.agraria.org)
Temperatura: la temperatura minima invernale tollerata si aggira fra i 16 e i 18°C.
Luce: ottima e diffusa, al riparo dai raggi diretti del sole.
Annaffiature e umidità ambientale: abbondanti in primavera-estate; quasi sospese durante l’inverno. L’umidità ambientale dovrà essere innalzata il più possibile anche con spruzzature e lavaggi al fogliame (che contribuiranno anche a preservarle da attacchi di acari).
Substrato: il terriccio dovrà essere acido e poroso, assolutamente non calcareo; ottimale risulta una miscela di terra di foglie e torba in parti uguali, con l’aggiunta di sabbia e terra di brughiera o di castagno. Si dovrà fare particolare attenzione al drenaggio e ad evitare che l’acqua ristagni in fondo al vaso, al fine di evitare marciumi radicali.
Concimazioni ed accorgimenti particolari: si rinvasano in marzo, dopo l’eventuale divisione dei cespi.
Si può moltiplicare per divisione dei cespi, in primavera, avendo cura che ogni porzione abbia almeno due gemme; per talea (C. lubbersiana), ottenuta tagliando i fusti immediatamente al di sotto di un nodo, messa a radicare in un miscuglio di torba e sabbia mantenuto umido. Entrambe le tecniche dovranno essere effettuate alla temperatura di 21-24°C e sotto copertura di plastica o vetro (per assicurare la giusta umidità al fogliame), che si avrà cura di rimuovere di tanto in tanto per arieggiare ed evitare dannosi ristagni e che dovrà essere rimossa del tutto, molto gradualmente a radicazione avvenuta.
- Acari: possono essere soggette ad attacchi di acari, che si sviluppano in ambienti caldi e secchi. Se ne previene la comparsa mantenendo alta l’umidità ambientale (con spruzzature e nebulizzazioni) e con frequenti lavaggi al fogliame. Si eliminano con prodotti acaricidi.
- Foglie decolorate: esposizione poco luminosa.