Nome comune: Cisto.
Genere: Cistus.
Famiglia: Cistaceae.
Etimologia: dal greco “kystis”, vescichetta, dalla forma delle capsule seminali.
Provenienza: bacino del Mediterraneo (dall’Algeria e dalla Spagna fino all’Italia, ai Balcani, all’Asia Minore, alla Persia e al Caucaso).
Descrizione genere: comprende circa 20 specie di arbusti sempreverdi, apprezzati per l’abbondante e duratura fioritura. I fiori, simili a quelli della rosa selvatica, sono semplici e delicati, con cinque petali appiattiti e stami, spesso molto appariscenti. Essi sbocciano da aprile all’inizio dell’estate e durano solo un giorno. Prediligono terreni silicei o acidificati e le regioni a clima mite, dato che non tollerano il freddo invernale. Sono piante che si ibridano spontaneamente con grande facilità. Talvolta esemplari, che venivano considerati nuove specie, ad un esame più approfondito sono risultati ibridi spontanei.
Cistus - Cisto (foto www.agraria.org)
Cistus x aguilari: questo ibrido di origine orticola (ottenuto dall’incrocio tra C. populifolius e C. ladaniferus) presenta portamento eretto e compatto con foglie lanceolate, dai margini ondulati. In giugno-luglio produce fiori bianchi larghi 7-8 cm. Si sviluppa fino a 1,2-1,5 m. di altezza. La varietà “Maculatus” ha i petali dei fiori macchiati di rosso-cremisi alla base.
Cistus albidus: originaria delle zone mediterranee, questa specie presenta foglie sessili, tomentose, reticolate, a vene sporgenti nella pagina inferiore, avvolgenti parzialmente il fusto, di forma oblunga od ovale-lanceolata, di colore bianco-grigio e lunghe 2-5 cm. In giugno-luglio produce fiori rosa o lilla, spesso con una macchia gialla sull’unghia, larghi 4-6 cm., che sbocciano, riuniti in gruppi da due a sei, all’estremità dei rami. Cresce fino a 30-100 cm. di altezza e 50-60 cm. di diametro.
Cistus x corbariensis: questo ibrido di origine orticola (ottenuto dall’incrocio tra C. salvifolius e C. populifolius) presenta portamento espanso (si sviluppa fino a 90-120 cm. di altezza e 150-250 cm. di larghezza) con foglie di forma ovata e dai margini ondulati. In maggio-giugno produce numerosi fiori bianchi, con la base dei petali gialla. È un esemplare molto utilizzato, anche grazie alla sua rusticità.
Cistus crispus: originario delle zone mediterranee, questo arbusto, detto anche “cisto increspato” presenta foglie sessili, opposte, riunite alla base, dalla lamina ovato-lanceolata, grinzosa, tomentosa, di colore verde chiaro, lunga 1-3,5 cm. Da aprile a giugno produce fiori rosa scuro, larghi 3-4 cm., che sbocciano raccolti quasi a ciuffo alla sommità dei rami tomentosi. Si sviluppa fino a 50-70 cm. di altezza e 50 cm. di diametro.
Cistus x cyprius: questo ibrido di origine orticola (ottenuto dall’incrocio tra C. ladaniferus e C. laurifolius) presenta portamento eretto, leggermente glutinoso con foglie oblungo-lanceolate, di colore verde oliva, con la pagina inferiore villoso-tomentosa. In giugno-luglio produce fiori bianchi con la base dei petali macchiata di rosso-marrone, larghi 5-7 cm., che sbocciano riuniti in gruppi di tre, sette esemplari. Si sviluppa fino a 1,5-2 m. di altezza e 2-2,5 m. di diametro.
Cistus ladaniferus: originaria dell’Europa sud-orientale e dell’Africa settentrionale, questa specie presenta portamento eretto, non molto compatto, con rami collosi molto aromatici, che portano foglie sessili, persistenti, opposte, lanceolate, lunghe 3-9 cm., opache, aromatiche, gommose, di colore verde scuro, con la pagina inferiore cotonosa. In maggio-giugno produce racemi di fiori larghi 5-6 cm., con i petali bianchi macchiati di porpora-marrone alla base e gli stami gialli molto appariscenti. Si sviluppa fino a 1,5-1,8 m. di altezza e 1,2 m. di larghezza. In estate dai peli ghiandolari situati su foglie e steli essuda una resina aromatica e appiccicosa di nome labdanum, già utilizzata da egiziani, greci e romani, che con il freddo diventa opaca, donando alla pianta un aspetto plumbeo. Attualmente viene utilizzata per ottenere un profumo intenso adoperato come fissativo. È il prodotto vegetale che più si avvicina all’ambra grigia ottenuta dalle balene, e in tal senso può sostituirla. Presenta inoltre proprietà insetticide.
Cistus laurifolius: originario delle regioni mediterranee, questo arbusto presenta foglie lunghe 2,5-6 cm., di forma ovale-lanceolata, con la pagina inferiore cotonosa e di colore bianco grigiastra. Da maggio a luglio produce racemi terminali, composti da 5-10 fiori bianchi, larghi 5-7,5 cm., con l’unghia dei petali gialla. È la specie più resistente al freddo. Si sviluppa fino a 1-1,5 m. di altezza e larghezza.
Cistus x lusitanicus: ottenuto dall’incrocio tra C. ladaniferus e C. hirsutus, questo ibrido orticolo presenta foglie lanceolate, di colore verde scuro. In giugno-luglio produce racemi terminali di fiori bianchi, larghi 5 cm., con una macchia cremisi alla base di ciascun petalo.
Cistus monspelensis: detto anche “Cisto marino”, “Cisto imbrentano” e “Rembrottina”, questo arbusto, originario delle regioni mediterranee, presenta foglie lanceolate, sessili, con i margini arrotolati verso il basso, di colore verde scuro, con la pagina superiore rugosa e quella inferiore tomentosa. Da aprile a giugno produce racemi, volti da un solo lato, formati da tre, dieci fiori, larghi 2-3 cm., di colore bianco. Si sviluppa fino a 50-150 cm. di altezza e di diametro.
Cistus palhinahaii: originaria del Portogallo, questa specie, dal portamento compatto, presenta foglie obovate, lucide, appiccicose, di colore verde scuro. I fiori, solitari, larghi 10 cm. e con i petali bianchi increspati, sbocciano in maggio-giugno.
Cistus populifolius: originaria dell’Europa sud-occidentale e del Marocco, questa specie rustica presenta portamento eretto, con rami glabri e gommosi, che portano foglie largamente ovate a forma di cuore, acute, reticolate, lunghe 5-9 cm., di colore verde chiaro, più pallido sulla pagina inferiore. In giugno produce racemi formati da 2-5 fiori bianchi, larghi 5 cm., con i petali macchiati di giallo alla base. Il C. populifolius lasiocalyx presenta fiori di dimensioni maggiori.
Cistus x purpureus: questo ibrido, ottenuto dall’incrocio tra C. ladaniferus e C. villosus, presenta foglie semisessili, lanceolate, lunghe 2,5-5 cm., di colore grigio-verde e con la pagina inferiore tomentosa. Da maggio a luglio produce fiori peduncolati, spesso riuniti in gruppi di tre, larghi 5-7 cm., con i petali rosa-porpora, macchiati di marrone scuro alla base. Cresce fino a 1,2-1,5 m. di altezza e 1,2 m. di larghezza.
Cistus salvifolius o C. salviaefolius: originario del bacino del Mediterraneo, questo arbusto, detto anche “Brentina” o “Cisto femmina”, presenta steli tomentosi, che portano foglie simili a quelle della salvia, ovali o ellittiche, soffici, lunghe 1-4,5 cm., con la pagina superiore verde (con peli stellati) e quella inferiore bianco-tomentosa. Dalla fine di aprile fino a giugno produce fiori larghi 4-5 cm., dai petali bianchi macchiati di giallo alla base, dotati di un lungo picciolo, che sbocciano isolati o riuniti in racemi terminali di pochi elementi. Si sviluppa fino a 60 cm. di diametro e 40-80 cm. di altezza. La varietà “Grandifolius” presenta foglie adulte di dimensioni maggiori.
Cistus “Silver Pink”: ottenuto dall’incrocio tra C. laurifolius e C. villosus, questo ibrido orticolo presenta foglie spesse e lanceolate, con la pagina superiore verde scuro e quella inferiore grigia. In giugno-luglio produce fiori rosa, larghi 7-8 cm., che si formano su fusti eretti, al di sopra del fogliame. Si sviluppa fino a 60-90 cm. di altezza e di diametro.
Cistus x skanbergii: diffuso in Grecia, questo ibrido naturale presenta portamento arbustivo ed eretto, con foglie lineari-lanceolate, di colore grigio-verde. In giugno-luglio produce fiori rosa chiaro, larghi 3-4 cm., che sbocciano riuniti in gruppi di sei all’estremità dei rami o all’ascella delle foglie. Si sviluppa fino a 90-120 cm. di altezza e diametro.
Cistus villosus: originario delle regioni mediterranee, questo arbusto presenta portamento eretto e compatto, molto ramificato con foglie ovato-oblunghe o ellittiche, di colore grigio-verde, con brevi piccioli, lunghe 2,5-7,5 cm., con i margini ondulati, la pagina superiore rugosa e quella inferiore tomentosa. Da aprile a giugno produce racemi di 3-5 fiori larghi 5-6 cm., con i petali rosa porpora, macchiati di giallo alla base. Cresce fino 1,2 m. di altezza e 0,9-1,2 m. di diametro. Tra le varietà diffuse citiamo: “Craeticus”, dalle foglie più piccole, rugose, con peli disordinati e fiori poporini; “Ondalatus”, dalle foglie lineari, oblunghe, acute, ondulate; “Rotundifolius”, di dimensioni minori e con le foglie più arrotondate; “Tauricus”, con le foglie basali obovato-spatolate e quelle apicali lanceolate e leggermente ondulate.
Temperatura: sono molto sensibili al freddo e devono essere protette con un letto di paglia o di foglie secche.
Luce: esposizione soleggiata.
Annaffiature e umidità ambientale: vivono bene anche in terreni siccitosi, come quelli in prossimità del mare.
Substrato: prediligono terreni poveri, silicei, acidificati e ben drenati.
Concimazioni ed accorgimenti particolari: si piantano in aprile, in posizioni soleggiate e riparate dai venti. Non tollerano il trapianto: è consigliabile iniziare la coltivazione cono piante allevate in vaso. Nelle regioni a clima mite sono allevati all’aperto; mentre in quelle a clima rigido necessitano della serra fredda, ad eccezione di C. laurifolius. Le piante giovani fioriscono meglio e più abbondantemente di quelle vecchie. Sarà bene quindi rinnovare ogni anno la scorta di talee, per poter sostituire gli esemplari morti (i cisti muoiono con discreta facilità) o invecchiati. Due testi autorevoli (il Parey e il Baley) consigliano di coltivare i cisti in terreni calcarei. Questa indicazione può essere interpretata come una tolleranza da parte di queste piante anche a terreni leggermente calcarei, fermo restando il rispetto delle altre esigenze colturali.
Moltiplicazione: la semina si effettua in marzo, ma data la facilità con cui queste piante si ibridano, non è detto che il risultato sia quello sperato, a meno che non si comprino semi selezionati. Ovviamente il discorso vale unicamente per le specie tipo, visto che gli ibridi non si possono seminare. In questo caso sarà necessario ricorrere a talee semilegnose, lunghe 8-10 cm., da prelevarsi in luglio-agosto, facendo attenzione a lasciare una porzione di ramo portante. Messe a radicare in cassone da moltiplicazione, riempito con un miscuglio di torba e sabbia, mantenuto umido e alla temperatura di 16 °C, potranno essere trapiantate in vasi riempiti di terriccio, torba e sabbia, a radicazione avvenuta. Tenute in cassone freddo per tutto il periodo invernale, potranno essere trasferite in vasi di 10 cm. di diametro all’inizio della primavera. Questi dovranno essere interrati all’aperto e riportati in cassone freddo per l’inverno. Solo nell’aprile successivo le nuove piante potranno essere messe a dimora definitiva.
Potatura: è utile cimare gli esemplari giovani, in marzo, allo scopo di favorire la ramificazione degli stessi. Nello stesso periodo è bene ripulire le piante dai rami secchi e rovinati. Sugli esemplari vecchi la potatura non dà risultati degni di nota.