Nome comune: Ibisco.
Genere: Hibiscus.
Famiglia: Malvaceae.
Etimologia: deriva dal nome greco, ebisckos e ibiskus, usato già da Dioscoride per indicare una specie di malva.
Provenienza: Stati Uniti del sud, America Meridionale, Africa, Cina, Giappone, India, Siria, Italia e regioni mediterranee.
Descrizione genere: comprende circa 250-300 specie di arbusti, piccoli alberi o piante erbacee, perenni o annuali, rustici o delicati, sempreverdi o a foglie decidue. In tutte le specie i fiori, che compaiono di solito all’ascella delle foglie (ma anche all’apice dei rami), sono imbutiformi, semplici, semidoppi, doppi o stradoppi e, comunque, molto appariscenti. Il calice è formato da cinque sepali, disposti ad avvolgere la base del fiore. La corolla è formata da cinque petali (nei fiori semplici) uguali, svasati all’estremitaà o piani, ben distanziati tra loro o leggermente sovrapposti l’uno all’altro. Dal centro del fiore fuoriesce la colonna staminale, sulla quale sono disposti gli stami e che può essere più lunga o più corta della corolla, ma che in ogni caso porta sul suo prolungamento lo stilo, terminante con cinque pistilli. I fiori sono inodori, ad eccezione di quelli delle specie H. arnottianus e H. waimae, dotati di un lieve profumo. Le varietà e gli ibridi oggi in commercio sono stati ottenuti da poche specie orticole e sono suddivisibili in due grandi gruppi: gli ibischi tropicali (derivati da H. rosa-sinensis) e gli ibischi rustici (derivati da H. syriacus o Rosa di Sharon).
Hibiscus rosa-sinensis (foto www.agraria.org)
Fiori di Hibiscus (foto www.agraria.org)
Hibiscus arnottianus: originario delle isole Hawaii, presenta fiori bianchi o bianco-rosati. Presenta foglie rugose di colore verde tenue (quasi oliva) semidecidue: cadono a fine inverno e ricompaiono subito dopo a inizio primavera. Può essere potato tranquillamente (tanto che viene utilizzato anche come pianta da siepe). I tagli anche drastici, che potrebbero influenzare negativamente la produzione fiorifera di H. rosa-sinensis, non riducono la capacità fiorifera di questa specie.
Hibiscus brackenridgei: specie originaria delle isole Hawaii che presenta fiori con corolle gialle o rosseggianti, che sono diventati il simbolo delle Isole.
Hibiscus coccineus: proviene dal sud degli Stati Uniti questa specie erbacea perenne presenta fusti e piccioli dalle tonalità rossastre, le stesse assunte dalle foglie palmate, allo stadio giovanile. I fiori rossi, solitari, larghi fino a 15 cm., che compaiono in estate, sono seguiti da grandi capsule, avvolte da cinque brattee molto decorative. È una specie semirustica che cresce fino a 2,5-3 m.
Hibiscus manihot: questa specie erbacea perenne, che di solito viene coltivata come annuale, presenta foglie palmato-partite di colore verde scuro, all’ascella delle quali, in estate, compaiono fiori, larghi 15 cm., di colore giallo, con il centro porpora. È una pianta rustica, che può essere coltivata all’aperto.
Hibiscus militaris: ha foglie palmato-partite a tre lobi (quello centrale è più grande degli altri) e fiori rosa-rossi (che sbocciano in luglio-agosto) questa specie erbacea, rustica e perenne originaria dell’America Meridionale.
Hibiscus moscheutos o H. palustris: semirustica e perenne, questa specie erbacea, originaria dei paesi meridionali degli Stati Uniti, presenta fiori larghi 15 cm. di colore rosa, che sbocciano in estate. Cresce fino a 1,5 m. e ne esistono varietà a fiori bianchi e rosso scuro.
Hibiscus mutabilis: questa specie arbustiva semirustica e perenne, proveniente dalla Cina, ha foglie cuoriformi e tomentose. I fiori (larghi 10 cm.), che compaiono all’ascella delle foglie più alte, sono portati da sottili piccioli (lunghi 5 cm.) e nel corso dell’unica giornata di vita assumono una colorazione che varia dal bianco della mattina, alla schiusura, al rosa e al rosso scuro, della sera, prima di appassire. Può crescere fino a 1,8 m. di altezza.
Hibiscus pentacarpos: perenne e rustica questa specie, originaria dell’Italia, presenta foglie lobate e fiori piccoli, color malva, che compaiono nel periodo estivo. Cresce fino a 30-40 cm.
Hibiscus rosa-sinensis: originaria della Cina, questa specie a portamento arbustivo, perenne e semirustica è quella più nota e più commercializzata. Presenta foglie lucide, di colore verde scuro, con il margine irregolarmente dentato e l’apice acuminato. I fiori, imbutiformi, sono solitari e compaiono sui rami dell’anno, all’ascella delle foglie superiori. Dal centro della corolla, formata da cinque petali espansi di colore cremisi intenso, emerge la colonna staminale, che presenta, sulla parte superiore, gli stami e, all’apice, cinque pistilli. Sbocciano copiosamente da giugno a settembre e questo compensa la loro scarsa durata individuale. Nel paese di origine assume un aspetto arborescente, crescendo fino a 8-10 m., mentre da noi, in vaso, può raggiungere i 3-4 m. di altezza. Ne sono state create numerose varietà e ibridi a fiori doppi o semidoppi, di colore variabile dal bianco, al rosa, al giallo, all’arancione. Tra le varietà più note troviamo la “Cooperi”, dalle foglie molto decorative con maculature bianche e cremisi e con i margini carminio e la lamina striata dello stesso colore; i fiori, di colore scarlatto, sono più piccoli e meno abbondanti di quelli della specie tipo.
Hibiscus roseus: erbacea, perenne e rustica questa specie, tipica delle regioni mediterranee, sopporta bene i venti ricchi di salsedine. In luglio-agosto produce fiori larghi 10 cm. di colore rosa. Cresce fino a 0,5-1 m.
Hibiscus schizopetalus: è originaria dell’Africa orientale questa specie a portamento arbustivo, poco resistente al freddo e dai rami così fragili, da necessitare il sostegno di un tutore, al fine di evitarne la rottura. Le foglie sono piccole e i fiori, penduli (che gli hanno valso il nome di “Lanterna giapponese”) e larghi circa 8 cm., di colore variabile dal rosa scuro al rosso-arancio, hanno i petali sfrangiati e curvati all’indietro che lasciano in evidenza i lunghi stami rossi. Cresce fino a 3 m. di altezza e 2,5 m. di larghezza.
Hibiscus syriacus o Althaea frutex: proveniente dalla Siria, questo arbusto rustico, a portamento molto ramificato presenta foglie decidue, di forma ovale e colore verde scuro, con il margine dentato e talvolta trilobate. Da luglio a ottobre produce fiori larghi 8 cm. che compaiono all’ascella delle foglie superiori, assumendo tonalità variabili dal bianco al porpora. Cresce fino a 3 m. Come per H. arnottianus, i tagli anche drastici, che potrebbero influenzare negativamente la produzione fiorifera di H. rosa-sinensis, non riducono la capacità fiorifera di questa specie. In commercio se ne trovano molte varietà tra le quali ricordiamo: “Ardens”, a fiori doppi di colore rosa con macchie viola; “Blue Bird o Oiseau Bleu”, dai fiori blu genziana; ”Caeleste”, dai fiori azzurri; ”Dorothy Crane”, con i fiori bianchi dal centro cremisi; ”Jeanne d’Arc”, dai fiori doppi di colore bianco.
Hibiscus trionum: originaria dell’Africa e dell’Italia, questa specie erbacea, annuale e rustica presenta foglie ovali di colore verde scuro, con i margini dentati. I fiori, larghi 8 cm., che compaiono da agosto a settembre all’ascella delle foglie, sono di colore giallo pallido con il centro marrone e hanno il calice gonfio di semi e molto appariscente. Si schiudono solo per un paio di ore al mattino, anche se adesso si trovano varietà dai fiori che restano aperti fino a sera. Cresce fino a 50-80 cm.
Hibiscus syriacus - Ibisco di Siria (foto www.agraria.org)
Temperatura: le specie arbustive, delicate, necessitano di una temperatura invernale non inferiore a 5-10 °C (devono perciò essere coltivate in serra o appartamento). Se la temperatura non scende sotto i 16°C e il terreno viene mantenuto umido, gli Hibiscus, specialmente quelli a foglie variegate, possono comportarsi come sempreverdi.
Luce: molto buona. Tollerano anche il pieno sole, purché si incrementi l’umidità ambientale; nell’impossibilità di farlo, meglio ombreggiare.
Annaffiature e umidità ambientale: le annaffiature dovranno essere abbondanti in estate (pressoché quotidiane) e ridotte in inverno; l’umidità ambientale dovrà essere mantenuta alta, ma non stagnante (gli Hibiscus necessitano di aria). Per le annaffiature è preferibile scegliere il mattino presto o la sera dopo il tramonto, evitando le ore più calde, allo scopo di prevenire shock termici dovuti alla differenza di temperatura tra terreno e acqua.
Substrato: miscela di terriccio, terra di foglie mature e torba, con aggiunta di sabbia per aumentarne il drenaggio.
Concimazioni ed accorgimenti particolari: somministrare concime liquido nei mesi estivi. Si rinvasano ogni anno in marzo. Le piante, che in estate possono essere tenute all’aperto, necessitano di protezione per i mesi invernali. L’ambiente ideale dovrebbe essere luminoso e con temperatura non inferiore a 15-18°C, per evitare la caduta delle foglie, che si verificherà invece a temperature più basse, che comunque non dovranno essere inferiori a 5-10 °C. Nel periodo invernale l’unica attenzione dovrà essere quella di mantenere umido il terreno. A maggio (e non prima) potranno essere portati di nuovo all’esterno. Il cambio di ambiente può provocare ingiallimento e caduta di parte delle foglie; ma in poche settimane la vegetazione si rinnoverà. Le corolle appassite cadono da sole (se ne potrà facilitare il distacco con un colpetto delle dita).
Moltiplicazione: le specie annuali si riproducono seminandole, in aprile, direttamente a dimora e diradandole successivamente alla distanza voluta. Le specie perenni si moltiplicano, in luglio, mettendo a radicare, in un miscuglio di torba e sabbia, talee ottenute, prelevando germogli laterali della lunghezza di 8-10 cm. La temperatura ideale è compresa tra 18 e 21°C. e si preferisce evitare di coprire le talee, al fine di evitare marciumi che ne causerebbero sicuramente la morte. A radicazione avvenuta, le piantine andranno trasferite in vasi progressivamente più grandi.
Potatura: fino a quando la pianta non ha raggiunto il terzo-quarto anno di età è meglio evitare le potature. Successivamente gli esemplari coltivati in vaso si potano annualmente in marzo. Per la specie H. rosa-sinensis, che fiorisce sui rami dell’anno, le potature formative dovranno essere effettuate prima che compaiano le nuove ramificazioni, al fine di non ridurne la capacità fiorifera. Si potranno invece effettuare frequenti cimature per incrementare lo sviluppo di ramificazioni collaterali.
- Afidi: possono attaccare in modo particolare i rami giovani, i boccioli e i fiori. Stimolano la pianta a produrre sostanze zuccherine che la rendono facilmente soggetta all’attacco di fumaggini. Si combattono con insetticidi specifici.
- Cocciniglie cotonose: può attaccare le piante, specie in presenza di clima caldo e secco. Bisogna asportarle, trattare la pianta con un prodotto anticoccidico ed elevare il tasso di umidità ambientale (le spruzzature e i lavaggi fogliari permettono di eliminare le cocciniglie allo stato larvale). In alternativa al prodotto chimico, si possono strofinare le parti colpite con un batuffolo di cotone bagnato con acqua e alcool.
- Cocciniglie brune: si manifestano con la formazione di escrescenze (determinate dal piccolo “guscio”) marroni e conferendo alla pianta un aspetto nerastro e appiccicoso (a causa della produzione da parte della pianta di sostanze zuccherine che la rendono soggetta all’attacco di funghi e fumaggini). Si combattono asportandole e trattando la pianta con un prodotto anticoccidico o strofinando le parti colpite con un batuffolo imbevuto di acqua e alcool.
- Oidio o mal bianco: è provocata da funghi della famiglia delle Eirisifacee. È causa della comparsa di macchie bianche polverulente su foglie e steli, caratterizzati da un tipico odore di muffa. Trattare la pianta con un anticrittogamico.