Nome comune: Asparagina.
Genere: Asparagus.
Famiglia: Liliaceae.
Etimologia: il nome del genere è rimasto quello latino, visto che l’asparago (A. officinalis) era ben noto ai romani.
Provenienza: Africa tropicale e Asia centro-occidentale.
Descrizione: questo genere comprende circa 300 specie di piante erbacee perenni, suffruticose, cespugliose o rampicanti, dotate di un rizoma sotterraneo dal quale si dipartono radici avventizie, dalle quali prendono origine dei cladodi (rami verdi appiattiti che assumono funzione fogliare). Le foglie vere, in realtà, si presentano sotto forma di squame o spine appuntite e, in alcune specie, pungenti dette fillodi. Sono, di solito, specie dioiche (portano fiori maschili e femminili su differenti individui) che producono fiori piccoli e insignificanti campanuliformi di colore verde pallido tendente al giallo o bianco-rosati e di forma stellata (leggermente profumati) a cui fanno seguito bacche (rosse all’inizio, più scure in seguito, quando sono mature per poterne prelevare i semi, che si trovano al loro interno in numero di 3-4).
Asparagus sprengeri (foto www.agraria.org)
Asparagus asparagoides: specie rampicante che presenta fusti filiformi che possono raggiungere la lunghezza di circa 2 m. I fiori sono piccoli, profumati e bianchi e sbocciano a coppia all’ascella delle foglie, piccole e di colore verde brillante.
Asparagus crispus: specie originaria dell’Africa tropicale e resistente ai venti e alla salsedine.
Asparagus decumbens: adatto alla serra fredda, presenta rami che diventano decombenti in autunno-inverno.
Asparagus densifllorus: è una specie che non fiorisce, ma porta foglie abbastanza spaziate, leggermente lucide.
Asparagus falcatus: specie vigorosa e rampicante (raggiunge anche i 4-5 m di lunghezza dei fusti adulti) che presenta foglie lanceolate-lineari, incurvate e dotate di spina all’apice e fusti a forma di falce, dotati anche di spine vere e proprie. Produce fiorellini bianchi ai quali fanno seguito bacche rossastre.
Asparagus medeoloides: viene denominato anche A. asparagoides o Myrsiphyllum asparagoides. Presenta cladodi alterni, sessili a forma di cuore, di colore verde brillante.
Asparagus densiflorus 'Myersii': simile alla specie A. sprengeri, si differenzia da questa per il portamento dei fusti che è eretto, anziché ricadente.
Asparagus officinalis: è il comune asparago edule.
Asparagus plumosus o setaceus: originaria del Sud Africa, presenta foglie ridotte a brattee scagliose e ramoscelli terminali trasformati in cladodi sottilissimi, quasi aghiformi, che conferiscono alla pianta l’aspetto piumoso. Da adulta la pianta assume portamento rampicante, raggiungendo anche i 3 m di altezza. Viene usata dai fioristi come elemento decorativo verde nei mazzi di fiori recisi. Se ne conoscono tre varietà: “Compactus”, caratterizzato dalla compattezza della vegetazione, ”Nanus”, simile alla precedente, ma di dimensioni più piccole (è l’unica utilizzata come pianta da appartamento), ”Pyramidalis”, che presenta portamento piramidale e cespuglioso.
Asparagus sprengeri: pianta a portamento ricadente (con ramificazioni che possono raggiungere 1,5 m di lunghezza) e cladodi verticillati (che si originano in numero superiore a uno da uno stesso nodo) lunghi, diritti, di colore verde brillante. Produce fiori piccoli bianco-rosati, delicatamente profumati e riuniti in infiorescenze racemose, ai quali fanno seguito bacche rosse. È una specie molto coltivata in appartamento, anche se non tollera gli ambienti riscaldati in inverno e si adatta meglio a verande o comunque ambienti freschi e molto luminosi. La varietà “Myersii” presenta fusti leggermente incurvati, spessi e piumosi.
Asparagus densiflorus 'Myersii' (foto www.agraria.org)
Temperatura: in inverno può tollerare anche temperature intorno ai 10°C. Non tollera il caldo secco, che ne facilita l’attacco da parte delle cocciniglie.
Luce: mezz’ombra, con esclusione assoluta dei raggi diretti del sole.
Annaffiature e umidità ambientale: abbondanti per tutta la stagione vegetativa, molto ridotte in inverno. L’umidità deve essere alta: l’atmosfera troppo secca, specie in appartamento, predispone gli Asparagus all’attacco da parte di diversi parassiti.
Substrato: composto da terra di brughiera, terriccio di foglie ben decomposto, terra da giardino (in rapporto 2:1:1).
Concimazioni ed accorgimenti particolari: si concimano ogni due settimane nel periodo vegetativo. Ogni uno-due anni, in primavera, vanno rinvasati. Se la pianta di A. sprengeri si secca, bisogna tagliarla del tutto a 2-3 cm dalla superficie del terreno; quindi mettere il vaso in un secchio d’acqua per qualche minuto (fino a che il terreno non si sia imbibito) e porlo in un luogo fresco fino a quando non spunteranno i nuovi germogli.
Asparagus plumosus o setaceus (Istituto Tecnico Agrario Firenze) (foto www.agraria.org)
Moltiplicazione: in marzo-aprile gli Asparagus possono essere seminati in terrine sotto vetro o in piccoli vasi in serra (la temperatura non deve essere inferiore a 15°C) fino a un numero di 6-7 che andranno divisi in seguito. Di solito, la germinazione inizia dopo 20-30 giorni. Le piantine vanno trapiantate una volta raggiunta l’altezza di circa 10 cm (dopo circa tre mesi). Gli Asparagus possono essere moltiplicati anche per divisione dei rizomi in marzo-aprile, avendo cura di tenere le piante alla temperatura di circa 15 °C, per permettere all’apparato radicale di riprendersi nel giro di 3-4 settimane. Per procedere alla moltiplicazione per talea si utilizza la parte tenera di rami robusti e ben formati (tenendo presente che ogni porzione deve presentare almeno due-tre nodi). Le talee vengono messe a radicare in vasetti riempiti di sabbia, in gennaio-febbraio, in ambiente protetto e sotto campana di plastica.
Potatura: si devono recidere le fronde più vecchie con i cladodi ingialliti per stimolare la produzione di nuovi germogli.
Gli Asparagus possono essere danneggiati da:
- Ragnetto rosso: si manifesta con chiazze chiare sulle foglie, che alla fine ingialliscono completamente. Si sviluppa in ambienti particolarmente caldi e secchi. Occorre innalzare l’umidità ambientale e trattare la pianta con un prodotto acaricida.
- Cocciniglie: si manifestano con la formazione di escrescenze (determinate dal piccolo “guscio”) marroni e conferendo alla pianta un aspetto nerastro e appiccicoso (a causa della produzione da parte della pianta di sostanze zuccherine che la rendono soggetta all’attacco di funghi e fumaggini). Si combattono asportandole e trattando la pianta con un prodotto anticoccidico o strofinando le parti colpite con un batuffolo imbevuto di acqua e alcool.
- Lessatura delle foglie: dovuta ad esposizione prolungata ai raggi diretti del sole. Causa la perdita delle foglie colpite.
- Perdita di foglie: può essere dovuta alla lessatura del fogliame, a scarsa umidità o, per le piante che vivono all’aperto, a temperature eccessivamente basse.
- Ingiallimento delle foglie: può essere dovuta all’uso di acqua troppo calcarea.