Chamaedorea - Chamaedorea spp.
Atlante delle piante da vaso - Piante da appartamento e da balcone

Classificazione, provenienza e descrizione

Nome comune: Camadorea.
Genere: Chamaedorea.

Famiglia: Palmeae (Arecaceae)

Etimologia: il nome deriva dal greco chamai, nano, e dory, albero o fusto d’albero, per il gran numero di specie di bassa taglia.
Provenienza: America Centrale e Meridionale

Descrizione genere: comprende circa 100 specie di palme dal tronco sottile a cespo o singolo, segnato da cicatrici formatesi dopo la caduta delle foglie. Le foglie, formate da due o più foglioline , presentano un picciolo inguainante. Possono raggiungere dimensioni variabili dai 4 ai 10 m (le specie rampicanti arrivano fino a 15 m d’altezza). Producono infiorescenze di colore giallo o rosso, formate da uno spadice semplice protetto da tre spate alla base, alle quali fanno seguito, nelle piante femmine (sono piante dioiche) i frutti, costituiti da bacche secche singole o a gruppi, di colore rosso, giallo o nero. Sono piante diffuse come piante d’appartamento.

Chamaedorea elegans Chamaedorea elegans (foto www.agraria.org)

Specie e varietà

Chamaedorea cataractum: questa specie presenta delle macchie sul fusto verde e una folta chioma di foglie di colore verde intenso. Le piante giovani producono anche fiori ai quali succedono delle bacche rossastre.

Chamaedorea desmoncoides: originaria del Messico, presenta uno stelo eretto, che, con l’età, diventa sarmentoso. Le foglie, di colore verde pallido, sono composte da numerose foglioline e arrivano fino a 1 m di lunghezza.

Chamaedorea elatior: originaria del Messico è conosciuta anche come C. scandens. È una specie cespitosa con portamento strisciante e fusti avvolti nella guaina delle foglie, lunghe fino a 1 m e composte da numerose foglioline (di 60 cm l’una).

Chamaedorea elegans: originaria del Messico viene anche chiamata Palma nana o Neanthe bella o Neanthe elegans o Collinia elegans. Può raggiungere i 150-200 cm di altezza. Presenta foglie, che arrivano alla lunghezza di un metro, formate da numerose foglioline (lunghe fino a 10 cm e larghe anche 2-3 cm). Di solito l’esile fusto è solitario, ma, talvolta, produce degli stoloni sotterranei e accestisce. La varietà più diffusa è la “Bella”, che si differenzia dalla specie tipo per il portamento più compatto e la crescita più lenta.

Chamaedorea ernestii-augustii o simplicifrons: questa specie presenta un fusto singolo alto fino a 150 cm, con radici avventizie alla base. Le foglie sono semplici, lunghe fino a 50 cm e bifide all’estremità.

Chamaedorea geonomaeformis: originaria del Guatemala, è simile alla precedente ma foglie e fusto sono più corti.

Chamaedorea oblongata: originaria del Messico, presenta stelo singolo alto 2-3 m e foglie, lunghe fino a 1 m, formate da acuminate foglioline di forma allungata.

Esigenze ambientali, substrato, concimazioni ed accorgimenti particolari

Temperatura: la temperatura minima invernale deve rimanere tra i 13-15°C.
Luce: sebbene tollerino anche ambienti meno luminosi, saranno più belle e cresceranno più rapidamente con una buona luce diffusa (al riparo dai raggi diretti del sole).
Annaffiature e umidità ambientale: le annaffiature dovranno essere regolari e più frequenti in estate, quando saranno particolarmente gradite anche spruzzature del fogliame. L’umidità ambientale dovrà essere buona, integrata con lavaggi alle foglie.
Substrato: terreno umifero, composto di terra concimata, con l’aggiunta di torba e sabbia, per renderlo più permeabile. Preferiscono vasi piccoli e più alti che larghi.
Concimazioni ed accorgimenti particolari: concimare ogni 15-20 giorni nel periodo aprile-settembre. Si rinvasano ogni due anni, in maggio.

Moltiplicazione

Le piante di questo genere si riproducono per seme, ma la crescita lenta e la necessità che il seme sia freschissimo, rendono più pratica la moltiplicazione per divisione dei cespi, quando il fusto non sia singolo, avendo cura di scegliere piante con radici sane e intatte, che andranno rinvasate e tenute a una temperatura di 21°C. Tale pratica si potrà effettuare all’inizio della ripresa vegetativa in primavera.

Malattie, parassiti e avversità

- Ragnetto rosso: si manifesta in modo particolare in ambienti caldi e secchi con ingiallimento e deperimento delle foglie e comparsa di piccole ragnatele sulla pagina inferiore. Si previene mantenendo un certo grado di umidità e spruzzando le foglie; si cura con un prodotto acaricida.

- Foglie che seccano ed avvizziscono: sintomo di clima troppo caldo e secco. Portare la pianta in ambiente più fresco e umido (spruzzare le foglie con acqua tiepida).

- Punte delle foglie che diventano scure e secche: ambiente troppo siccitoso. Occorre immergere il vaso, fino all’orlo, in acqua per permettere al terreno di imbibirsi completamente. Quindi annaffiare con maggiore frequenza.

- Cocciniglie: si manifestano con la formazione di escrescenze (determinate dal piccolo “guscio”) marroni e conferendo alla pianta un aspetto nerastro e appiccicoso (a causa della produzione da parte della pianta di sostanze zuccherine che la rendono soggetta all’attacco di funghi e fumaggini). Si combattono asportandole e trattando la pianta con un prodotto anticoccidico o strofinando le parti colpite con un batuffolo imbevuto di acqua e alcool.

- Afidi: attaccano foglie e fiori. Succhiano la linfa e rendono la pianta appiccicosa. Si eliminano lavando la pianta e trattandola con insetticidi specifici.

Nome genere A - H
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