Nome comune: Fittonia.
Genere: Fittonia.
Famiglia: Acantaceae.
Etimologia: il nome del genere ricorda quello di Elisabeth e Sarah Mary Fitton, autrici del libro “Conversation on Botany” della prima metà dell’Ottocento.
Provenienza: America Meridionale e Centrale.
Descrizione genere: comprende due specie di piante perenni adatte alla coltivazione in serra tiepida o in appartamento, dove però il limite maggiore è rappresentato dalla difficoltà di ricreare un ambiente particolarmente umido, come quello necessario alla crescita di tali specie.
Fittonia argyroneura (foto www.agraria.org)
Fittonia argyroneura: originaria del Perù, questa specie erbacea perenne, a portamento strisciante e con capacità di emettere radici a livello dei nodi, presenta foglie ovali, opposte, leggermente cordate alla base, di colore verde brillante segnate dalle nervature bianco-argentee o bianco-crema. Piccioli e fusti sono ricoperti da una leggera peluria. I fiori, se compaiono, si trovano tra le brattee che costituiscono le infiorescenze a forma di spiga.
Fittonia verschaffeltii: originaria del Perù, questa specie è molto simile alla precedente (tanto che alcuni considerano F. argyroneura una “varietà” di F. verschaffeltii); ma presenta foglie più grandi, di colore verde oliva scuro, leggermente vellutate e ricoperte da un fitto reticolato di venature rosso-carminio, portate da steli fini e tomentosi. Si coltiva più facilmente in appartamento.
Fittonia verschaffeltii (foto www.agraria.org)
Temperatura: la temperatura minima invernale non deve essere inferiore a 12-14°C.
Luce: forte e diffusa in inverno, più ridotta e ombreggiata in estate.
Annaffiature e umidità ambientale: necessitano di annaffiature abbondanti in estate e ridotte durante l’inverno. L’umidità ambientale deve essere innalzata con ogni mezzo.
Substrato: miscela costituita da una parte di terra di foglie e due parti di torba.
Concimazioni ed accorgimenti particolari: somministrare del concime liquido al secondo anno, a cadenza settimanale. Queste piante devono essere piantate in vasi poco profondi o in ciotole, visto che hanno un apparato radicale molto superficiale.
Moltiplicazione: si possono moltiplicare, a primavera, per mezzo della divisione dei cespi o della separazione dei germogli radicati. Si utilizzano anche talee apicali (ottenute tagliando lo stelo sotto il quarto paio di foglie ed eliminando le due foglie più basse) che devono essere messe a radicare, sotto copertura di plastica o vetro, alla temperatura di circa 24°C. La radicazione avviene nel giro di una o due settimane. La copertura dovrà essere rimossa molto gradualmente, per evitare sbalzi termici che potrebbero danneggiare le nuove piantine. In primavera si potranno ottenere nuovi esemplari tramite la propaggine, effettuata interrando gli steli privi di foglie. Dai nodi si formeranno le nuove radici. Quando questo sarà avvenuto, le nuove piantine dovranno essere staccate e piantate in singoli vasi.
Potatura: per F. argyroneura sarà utile la cimatura dei fusti striscianti, all’altezza dei germogli giovani, allo scopo di contenerne lo sviluppo.
- Afidi: attaccano fusti e foglie, determinando il deperimento della pianta, che viene stimolata a produrre sostanze zuccherine, che la rendono soggetta ad attacchi di muffe e fumaggini. In pratica la pianta diventa fuligginosa e appiccicosa. Si combattono con prodotti specifici aficidi.
- Foglie in basso che ingialliscono: eccessive annaffiature.