Nome comune: Croton.
Genere: Codiaeum.
Famiglia: Euforbiaceae.
Etimologia: alcuni autori sostengono che il nome derivi dal malese kodiho.
Provenienza: proviene dalle isole del Pacifico (Ceylon), nonché dall’India meridionale e dalla Malesia.
Descrizione specie: comprende 15 specie di piante sempreverdi, di cui la più diffusa in Europa è il Codiaeum variegatum. Si tratta di una pianta commercializzata per la bellezza del fogliame variamente colorato, che per le esigenze colturali risulta adatta alla coltivazione in serra e appartamento. Ne esistono molti ibridi e varietà. Nelle isole del Pacifico, dove cresce anche spontaneo, è utilizzato per le sue proprietà medicamentose: la corteccia è indicata nelle infezioni intestinali e viene anche ridotta in polvere aromatica; i semi hanno proprietà lassative e vengono spremuti per ottenere un olio; dalle foglie si possono ottenere tisane.
Codiaeum variegatum (foto www.agraria.org)
Codiaeum aucubaefolium: presenta foglie spesse, di consistenza cuoiosa, caratterizzate da variegature irregolari gialle.
Codiaeum borgoriense: presenta foglie ovali di colore verde scuro screziate di giallo.
Codiaeum spirale: originaria della Malesia, questa specie a portamento cespuglioso presenta foglie strette caratterizzate da nervature di tonalità variabile dal rosso al giallo.
Codiaeum tiglium: è una specie difficilmente coltivata, con foglie ovali di color verde lucido, che raggiunge i 2-3 m di altezza.
Codiaeum variegatum var. pictum: originaria della Malesia, dell’India del sud e dello Sri Lanka, questa specie arbustiva raggiunge 60 cm d’altezza in appartamento, mente in serra calda arriva ance a 1,5-3 m. Presenta foglie alternate, semplici, glabre, di consistenza coriacea e dalla forma molto variabile (da ovale a lineare) a seconda della varietà. Anche il colore risulta molto variabile, potendo presentare, su uno sfondo generalmente verde brillante, specialmente nelle foglie giovani, screziature irregolari che vanno dal bianco al rosa, rosso, arancione, giallo, marrone e perfino nerastro, che si accentuano nelle foglie più vecchie. I fiori, riuniti in spighe, sono piccoli e insignificanti e di solito si eliminano, a vantaggio della bellezza del fogliame. Ne esistono molte varietà tra le quali ricordiamo:
- “Benoit Compte”: presenta foglie variegate di giallo, che con il tempo assumono tonalità purpuree, su fondo verde;
- “Carrierei”: con foglie oblungo-ellittiche, inizialmente di colore giallo-verde, che in seguito assumono tonalità scure, blu-verde con il centro rosso;
- “Disraeli”: con foglie lunghe e lanceolate con la parte terminale a spatola di colore verde, con macchie irregolari bianco-crema sulla pagina superiore e sfumature rosse su quella inferiore;
- “Eugène Chantrier”: con foglie di colore verde intenso screziato di rosso-porpora che, in seguito assumono tonalità nerastre con screziature rosso-violetto;
- “Interruptum elegans”: con foglie sottili di colore giallo-rosa;
- “Punctatum aureum”: varietà tra le più resistenti con sottili foglie di colore verde con punteggiature di colore bianco crema o giallo chiaro;
- “Reidii”: con foglie ovato-oblunghe, ricurve e ondulate verdi con nervature che, inizialmente di colore crema, assumono tinte del rosso chiaro invecchiando;
- “Undulatum”: con foglie ondulate di colore verde scuro, che presentano macchie irregolari, inizialmente gialle e in seguito rosse.
Codiaeum warrenii: originaria della Malesia, questa specie presenta un portamento arbustivo, ma le dimensioni che spesso raggiunge lo fanno assomigliare molto a un albero. Presenta foglie di colore diverso a seconda dello stadio in cui si trovano: da giovani sono verdi con nervature gialle; con il tempo tendono ad assumere un colore nerastro con nervature rosse.
Codiaeum variegatum (foto www.agraria.org)
Temperatura: la temperatura ideale si aggira tra i 18-21°C e comunque non deve essere mai inferiore ai 15-16°C. Possono tollerare anche brevi periodi a 13°C, tenendo presente che un abbassamento della temperatura determinerà un rallentamento della crescita. Non tollerano sbalzi di temperatura e forti escursioni termiche, nonché le correnti d’aria.
Luce: per mantenere ed esaltare la colorazione delle foglie queste piante richiedono un’esposizione molto luminosa, specie le varietà sui toni del rosso. I croton tollerano anche i raggi diretti del sole, ma bisogna avere l’accortezza di prevedere posizioni ombreggiate nei mesi e nelle ore più calde e quando le foglie siano bagnate (al fine di evitare ustioni delle stesse). In assenza di un’adeguata illuminazione le foglie tenderanno a perdere la loro colorazione.
Annaffiature e umidità ambientale: le annaffiature dovranno essere abbondanti in estate (periodi di siccità causano la caduta delle foglie) e ridotte in inverno. L’umidità ambientale dovrà essere il più alta possibile, incrementata con spruzzature e nebulizzazioni al fogliame (utilizzando acqua a temperatura ambiente) e tenendo le piante su terrine con ghiaia umida.
Substrato: miscela composta di terra di foglie matura e torba in parti uguali, con aggiunta di sabbia.
Concimazioni ed accorgimenti particolari: durante il periodo estivo è bene somministrare concime liquido ogni 2-3 settimane, per le piante giovani e una volta alla settimana, per le piante adulte. Bisogna fare attenzione a non concimare la pianta quando il terreno è asciutto: il fertilizzante verrebbe assorbito troppo velocemente, potendo danneggiare la pianta in modo irreparabile. Si rinvasano ogni anno, a primavera inoltrata. È bene pulire spesso le foglie con un panno umido, per eliminare la polvere e il calcare depositato a seguito delle spruzzature. I croton non amano essere spostati frequentemente.
Moltiplicazione: si moltiplicano per margotta, su legno maturo, o per talea, di legno semi-maturo. Nel primo caso, la nuova piantina potrà essere staccata dalla madre non appena le radici saranno ben formate, avendo cura di scegliere vasi di dimensioni adeguate, che saranno cambiati in seguito. Le talee si possono preparare da marzo a giugno, tagliando la cima dei rami più robusti alla lunghezza di circa 7-8 cm. Dopo aver bloccato la fuoriuscita del lattice con polvere di carbone, si piantano in vasi di 5-6 cm di diametro, riempiti di torba e sabbia in parti uguali, che andranno tenuti in cassone da moltiplicazione alla temperatura di 24°C, avendo cura di arieggiare ogni tanto per evitare ristagni di umidità. Tenere presente che il radicamento di solito è abbastanza lento.
Potatura: una potatura drastica si renderà necessaria solo quando la pianta si sia sviluppata in modo sgraziato, con fusto lungo e poche foglie rade. In questo caso, in marzo si devono tagliare tutti i fusti quasi all’altezza del terreno e, dopo aver bloccato la fuoriuscita di lattice con polvere di carbone, si portano le piante in un luogo caldo e umido, dove riprenderanno a crescere rapidamente. I germogli apicali ottenuti dalla potatura potranno essere usati per ottenere talee.
- Cocciniglie brune: si localizzano sui fusti e sulla pagina inferiore delle foglie e, sottraendo linfa alla pianta, la stimolano a produrre sostanze zuccherine, che la rendono appiccicosa e soggetta all’attacco di funghi e fumaggini. Le piante attaccate si curano eliminando fisicamente i parassiti, “lavando” la pianta con un panno umido e trattandola con anticoccidici. In alternativa al prodotto chimico, si possono strofinare le parti colpite con un batuffolo di cotone bagnato con acqua e alcool.
- Cocciniglie cotonose: può attaccare le piante, specie in presenza di clima caldo e secco. Bisogna asportarle, trattare la pianta con un prodotto anticoccidico ed elevare il tasso di umidità ambientale (le spruzzature e i lavaggi fogliari permettono di eliminare le cocciniglie allo stato larvale). In alternativa al prodotto chimico, si possono strofinare le parti colpite con un batuffolo di cotone bagnato con acqua e alcool.
- Ragnetto rosso: attacca la pagina inferiore delle foglie determinando la comparsa di macchie bianche o giallastre all’inizio, lo scolorimento delle stesse in seguito. Si diffonde in ambienti caldi e secchi. È utile quindi aumentare con ogni mezzo l’umidità atmosferica e spruzzare frequentemente le foglie, non appena se ne riconoscano i sintomi. In seguito trattare la pianta con prodotti acaricidi.
- Foglie che appassiscono e cadono: la pianta viene annaffiata troppo o troppo poco o è soggetta a sbalzi di temperatura.
- Foglie che perdono le variegature e tornano verdi: l’esposizione non è abbastanza luminosa.
- Foglie che presentano bruciature: la pianta è stata esposta troppo ai raggi diretti del sole, magari quando le foglie erano bagnate.