Nome comune: in gergo orticolo è spesso chiamata falangio dal nome di un vecchio genere Phalangium, oggi smembrato, cui apparteneva una specie affine.
Genere: Chlorophytum.
Famiglia: Liliaceae.
Provenienza: Sud Africa.
Descrizione genere: questo genere comprende circa 250 specie di piante erbacee, sempreverdi, perenni, rizomatose che vengono commercializzate comunemente come piante d’appartamento per il loro fogliame spesso variegato e per le loro scarse esigenze colturali.
Chlorophytum comosum (foto www.anneliesnv.be)
Chlorophytum comosum o elatum o capense: originario del Sud Africa, rappresenta la specie più coltivata. Presenta radici carnose e foglie basali disposte a rosetta molto ricurve all’infuori. La pianta produce lunghi stoloni penduli all’estremità dei quali si sviluppano piccole piantine che radicano spontaneamente a contatto con il terreno (e che per tale motivo vengono usate per la moltiplicazione della pianta madre). In estate produce fiorellini bianco-verdastri riuniti in infiorescenze portate da lunghi steli carnosi. La pianta raggiunge l’altezza di circa 25 cm e le foglie sono larghe 2 cm. In commercio si trova frequentemente la varietà “Variegatum” che presenta una striscia di colore bianco-crema o bianco-verdastro al centro della foglia.
Chlorophytum laxum: presenta foglie di colore verde brillante orlate di bianco.
Chlorophytum undulatum: questa specie presenta foglie strette e dure dai margini ruvidi. Lo stelo fiorale porta un’infiorescenza formata da fiori bianchi larghi 5 cm.
Temperatura: la temperatura minima invernale non deve essere inferiore a 7°C e non superare i 10-12 °C (sono preferibili ambienti non riscaldati).
Luce: buona e diffusa, con esclusione dei raggi diretti del sole. Tenere la pianta in una posizione aerata, ma al riparo da correnti d’aria.
Annaffiature e umidità ambientale: le annaffiature devono essere abbondanti in primavera ed estate, tanto da mantenere il terreno costantemente umido, e ridotte in autunno-inverno, avendo cura, però, di non lasciare seccare il terreno. Per aumentare l’umidità ambientale sono utili spruzzature del fogliame durante il periodo estivo.
Substrato: miscuglio a base di torba con aggiunta di sabbia, per aumentare la permeabilità.
Concimazioni ed accorgimenti particolari: per evitare che le punte delle foglie ingialliscano, le piante devono essere rinvasate ogni anno (in marzo-aprile) e, da giugno a settembre, si deve somministrare concime liquido una volta alla settimana. A causa delle radici carnose, sono piante soggette ai marciumi. Bisognerà quindi porre particolare attenzione ad evitare ristagni d’acqua.
I Chlorophytum si moltiplicano per divisione dei cespi o facendo radicare, in piccoli vasi con terriccio idoneo, le piantine che si trovano all’estremità degli stoloni, avendo cura di tagliare lo stolone solo a radicamento avvenuto. Meglio se tale pratica viene effettuata in primavera.
- Ragnetto rosso: si manifesta in climi caldi e secchi con ingiallimento e scoloramento delle foglie. Si previene elevando l’umidità ambientale e spruzzando le foglie; si combatte con prodotti acaricidi.
- Imbrunimento degli apici fogliari: può essere causato da scarse annaffiature o carenze nutrizionali, specie se associata a crescita stentata. Occorre annaffiare più frequentemente o concimare la pianta.
- Cocciniglia cotonosa: può attaccare le piante, specie in presenza di clima caldo e secco. Bisogna asportarle, trattare la pianta con un prodotto anticoccidico ed elevare il tasso di umidità ambientale (le spruzzature e i lavaggi fogliari permettono di eliminare le cocciniglie allo stato larvale). In alternativa al prodotto chimico, si possono strofinare le parti colpite con un batuffolo di cotone bagnato con acqua e alcool.