Nome comune: Aucuba.
Genere: Aucuba.
Famiglia: Cornaceae.
Provenienza: A. japonica è originaria del Giappone.
Descrizione genere: comprende tre specie di arbusti coltivati per la bellezza delle foglie (grandi, larghe, opposte, talvolta a margine dentato e con una grande varietà di marmorizzazioni e variegature) e per le bacche rosse che produce dopo la fioritura (che non suscita lo stesso interesse). Sono piante molto resistenti, adattabili e coltivabili sia all’aperto che in vaso (anche in appartamento).
Aucuba japonica (foto www.agraria.org)
Aucuba japonica: originaria del Giappone, raggiunge anche 2-3 m di altezza. Questa specie dioica (presenta piante maschili e femminili) è molto diffusa e presenta foglie verde brillante con macchie e variegature gialle. I fiori sono verdastri e poco ornamentali, mentre d’effetto sono le bacche rosse che li seguono (solo se le piante femminili sono in presenza di esemplari maschili). Ne esistono molte varietà che si differenziano per le caratteristiche del fogliame: “Aurea bicolor” (che presentano una grande macchia gialla vicino alla nervatura centrale), “Concolor” e “Crassifolia” (con le foglie spesse e coriacee), “Crotonoides” (con le foglie punteggiate di giallo), “Dentata” (con foglie profondamente incavate), “Leucocarpa” e “Luteocarpa” (con le bacche biancastre), “Longifolia” (con foglie verde brillante molto allungate), “Maculata” o “Variegata” (con foglie a macchia gialla).
Aucuba japonica (foto www.agraria.org)
Temperatura: sopporta anche 4-6° C in inverno. Non ama temperature superiori ai 20°C.
Luce: pianta rustica, tollera sia l’ombra che il pieno sole, ma non nei mesi e nelle ore più calde.
Annaffiature e umidità ambientale: annaffiature regolari in estate, diradate in autunno.
Substrato: non necessita di terreno particolare, purché leggero e ben drenato. Possono provocarle dei danni l’umidità unita al freddo persistente.
Concimazioni ed accorgimenti particolari: è bene concimare la pianta nel periodo primaverile-estivo ogni 20-25 giorni.
Aucuba japonica (foto www.agraria.org)
Moltiplicazione: essendo una pianta dioica, per ottenere i semi, saranno necessari sia l’esemplare maschio e che quello femmina (di solito un maschio per quattro-cinque femmine). La semina può essere fatta alla fine dell’estate-autunno, ma il metodo risulta lento e non sempre dà buoni risultati. Di solito si preferisce utilizzare talee, lunghe circa 12 cm, prelevate in agosto-settembre. Queste devono essere messe a radicare in cassone freddo con un miscuglio di sabbia e torba. Le piantine devono essere trapiantate in vivaio nella primavera successiva e qui lasciate per 1-2 anni, fino alla messa a dimora definitiva.
Potatura: dopo qualche anno può essere utile una potatura per ridare forma e compattezza alla pianta che tende a svilupparsi troppo sia in altezza che in larghezza.
- Cocciniglie: attaccano i rami e la pagina inferiore delle foglie, stimolando la pianta a produrre sostanze zuccherine che la rendono più soggetta ad attacchi di fuliggini. È necessario eliminare fisicamente i parassiti e utilizzare un prodotto anticoccidico o strofinare la parte colpita con un batuffolo di cotone imbevuto di acqua e alcool.
- Ristagni d’acqua: possono provocare marciumi e disseccamento fogliare.
- Comparsa di macchie nerastre sulle foglie: può essere causata da terreno troppo compatto (che andrà aerato) o secco (aumentare la frequenza delle annaffiature, facendo attenzione ai ristagni).
- L’Aucuba può essere danneggiata dall’umidità associata a freddo persistente.