Nome comune: Dracena, Tronchetto della felicità.
Genere: Dracaena.
Famiglia: Liliacaee, grande gruppo botanico caratterizzata da una notevole eterogeneità di forme, che oggi si tende a separare in numerose piccole famiglie. Le Liliaceae hanno una discreta importanza economica. Alcune specie sono coltivate come piante commestibili, come gli asparagi, l'aglio, la cipolla e il porro. Altre non vengono coltivate ma raccolte in natura per il consumo. Molte specie sono inoltre coltivate per la bellezza dei fiori o per il loro portamento. Tra queste si annoverano numerose specie dei generi Tulipa, Muscari, Hyacinthus, Lilium, Fritillaria, Aloe, Dracaena, Sansevieria, Cordyline.
Etimologia: dal greco drakaina, la femmina del drago, probabilmente a causa della sostanza resinosa e rossa (ottenuta dalla specie D. draco), dalla quale si estraggono le sostanze coloranti chiamate “sangue di drago”.
Provenienza: zone tropicali e sub-tropicali, specialmente dell’Africa, ma anche di altri continenti.
Descrizione genere: il genere comprende circa 40 specie di piante sempreverdi a portamento arbustivo o arborescente, che, presentando numerose affinità con le specie appartenenti al genere Cordyline, vengono spesso confuse con queste. Le foglie sono solitamente ensiformi, lineari o lanceolate, a margine intero, picciolate o sessili, con base o picciolo guainanti, disposte a rosetta all’apice dei fusti, spesso variegate e, comunque, sempre molto decorative, rappresentando il motivo della coltivazione di questo genere, visto che i fiori, di colore verdastro o giallastro, riuniti in pannocchie e le bacche che dovrebbero seguirli non compaiono mai in appartamento. Sono piante adatte alla coltivazione in serra o in appartamento. Nelle zone a clima più mite si possono coltivare anche all’aperto, purché in posizioni riparate.
Dracaena deremensis (foto www.agraria.org)
Dracaena deremensis (foto www.agraria.org)
Dracaena deremensis: originaria dei paesi dell’Africa tropicale, questa specie a portamento arborescente e ramificato in natura raggiunge i 4 m. di altezza, mentre in vaso può arrivare a superare il metro. Presenta foglie che possono arrivare a 45 cm. di lunghezza, ensiformi, semi-erette, con base più stretta e guainante, disposte a spirale sul fusto, di colore verde scuro, con due bande longitudinali argentate. La specie tipo non si trova in commercio, ma sono molto diffuse varietà e cultivar tra le quali ricordiamo: “Bausei”, che presenta la parte centrale della lamina fogliare di colore bianco o verde chiaro e i margini verde scuro; “Souvenir de Augustu Schryer”, che presenta una rosetta di foglie di colore verde brillante con i margini segnati da una striscia bianco crema; ”Warneckei”, che ha foglie con la parte centrale di colore verde chiaro striato di bianco e verde pallido, rifinita da due bande longitudinali di colore bianco o giallo, queste ultime segnate da margini sottili e verdi. Questa specie richiede ambienti particolarmente luminosi (per mantenere le variegature delle foglie) e umidi (saranno utili lavaggi e spruzzature delle foglie al fine di evitare il disseccamento degli apici).
Dracaena draco: originaria delle Isole Canarie, questa specie raggiunge il metro di altezza (nel suo habitat può arrivare anche a 10 m.)e presenta foglie ensiformi e dure, di consistenza carnosa e di colore verde-azzurro cupo, sfumate di rosso lungo i margini. I fiori sono di colore verdastro.
Dracaena fragrans: originaria della Guinea e della Nigeria, questa specie a portamento arborescente ramificato, presenta foglie sessili, che possono raggiungere la lunghezza di 90 cm., disposte a spirale intorno agli apici di rami e fusti e con gli apici, generalmente, arrotolati. Il colore della parte centrale e dei margini può cambiare a seconda delle varietà: “Massangeana” presenta foglie lunghe e pendule con la parte centrale dorata e i margini larghi e verdi; ”Lindenii” ha foglie dai margini giallo-dorati che delineano la parte centrale verde e gialla; “Victoriae” presenta foglie col centro verde striato da bande color argento e larghi margini color giallo-crema o avorio. La specie tipo non viene coltivata attualmente, ma ad essa appartengono i cosiddetti “tronchetti della felicità”. Queste piante richiedono un’atmosfera più umida, rispetto a quelle appartenenti alle altre specie. Saranno quindi ancor più graditi lavaggi e spruzzature del fogliame. Raramente può succedere di assistere alla comparsa di fiori bianchi (riuniti in infiorescenze) dotati di un intenso profumo.
Dracaena godseffiana o Dracaena surculosa: questa specie, proveniente dal Congo, presenta un portamento arbustivo e accestito, con fusti sottili e penduli o zigzaganti ai nodi, dai quali originano 2-3 foglie verticillate, di forma ellittica, con apice acuminato e lamina coriacea di colore variabile a seconda dello stadio: verde chiaro con macchie gialle, allo stadio giovanile, verde scuro con macchie bianche, a maturità. Di solito non raggiunge il metro di altezza, fermandosi intorno ai 60 cm. Per ottenere buoni risultati con questa specie si dovrà seguire qualche accorgimento in più: l’esposizione dovrà essere particolarmente luminosa (senza sole diretto), al fine di evitare la caduta delle foglie; il drenaggio del terreno, dovrà essere particolarmente efficace, per evitare marciumi delle ramificazioni sotterranee che permettono alla pianta di accestire; il terreno dovrà essere più leggero e poroso, con aumento della percentuale di torba a scapito di quella di terra concimata: se il risultasse troppo ammassato la pianta potrebbe perdere le foglie; in tal caso occorre cambiarlo e innalzare al massimo l’umidità ambientale che, in ogni caso, dovrà essere incrementata con qualsiasi metodo. La varietà “Florida Beauty” presenta foglie con macchie che confluiscono.
Dracaena marginata: è una delle specie più facili da coltivare in appartamento. Le foglie, lunghe, sottili, arcuate e dai margini rossi, formano ciuffi che si trovano all’estremità di fusti sottili ed eleganti. La varietà “Tricolor” presenta, oltre ai margini rossi, anche una sottile striatura color crema.
Dracaena sanderiana: originaria del Congo, questa specie esile e poco vistosa, presenta un fusto sottile, che rimane di consistenza erbacea, spesso ramificato alla base e foglie lineari o lanceolate, a margine intero e spesso ondulato, guainanti alla base, disposte a spirale lungo il fusto e con la lamina di colore verde con margini bianchi. Questa specie tende a spogliarsi alla base e, data la sua scarsa vigorosità, viene commercializzata in gruppo di 2-3 esemplari o in composizioni. Di solito non supera i 45 cm di altezza. Non presenta esigenze particolari, tranne quella di una esposizione ben illuminata (al riparo dai raggi diretti del sole). Sarà bene girare il vaso, di tanto in tanto, per evitare che i fusti si storcano, specie se la luce non proviene dall’alto ma da un lato.
Dracaena stricta: questa specie a portamento arborescente è stata in realtà ascritta al genere Cordyline, ma viene qui citata solo perché in gergo orticolo continua a essere chiamata con il vecchio nome. originaria dell’Australia è abbastanza rustica e risulta adatta solo ad ambienti non riscaldati in inverno, come scale o atri. La temperatura minima invernale ottimale è di 7°C; con caldo eccessivo deperisce. Non ha particolari richieste in fatto di luminosità e umidità ambientale. Può essere coltivata all’aperto nelle zone a clima mite.
Dracaena marginata (foto www.agraria.org)
Dracaena (Dracaena spp.) (foto www.agraria.org)
Temperatura: la temperatura minima invernale non deve essere inferiore a 10°C (D. godseffiana e D. sanderiana ) o a 12°C (D. deremensis D. fragrans). Non tollerano le correnti d’aria.
Luce: buona, in modo particolare per le specie con foglie variegate, ma in ogni caso al riparo dai raggi diretti del sole. Nel periodo estivo si possono portare all’aperto.
Annaffiature e umidità ambientale: le annaffiature dovranno essere abbondanti da maggio a settembre, ridotte nelle stagioni intermedie, quasi interrotte nella stagione invernale. L’umidità ambientale dovrà essere alta e incrementata con spruzzature, nebulizzazioni e lavaggi fogliari (specie per D. deremensis e D. fragrans). Non bisogna comunque esagerare, per non rischiare di creare un ambiente stagnante e asfittico, che possa determinare la comparsa di marciumi.
Substrato: miscela di terra concimata, terra di foglie e torba in parti uguali, con aggiunta di torba per aumentare il drenaggio. È indispensabile che l’acqua non ristagni mai.
Concimazioni ed accorgimenti particolari: durante il periodo estivo si concimano con cadenza bisettimanale. Le Dracaene possono vivere anche in vasi abbastanza piccoli, purché non ne venga compromessa la stabilità. Se necessario si rinvasano a primavera.
Si utilizza la moltiplicazione per talea, lunga circa 10 cm. e ottenuta, in marzo-aprile, da germogli basali, apici dei fusti e porzioni di fusto erbaceo defogliato (per queste sarà sufficiente una lunghezza di 5 cm.). La radicazione deve avvenire in una miscela di torba e sabbia, mantenuta appena umida, per evitare marciumi, alla temperature di 20-25°C. Sulle piante che presentino un fusto di consistenza legnosa, si può praticare la margotta. In ogni caso, la pianta alla quale sia stato tagliato il fusto emette facilmente nuovi germogli dal moncone, che potranno essere lasciati o utilizzati come talee.
- Malattie fungine: si manifestano con la comparsa sulle foglie di macchie marroni con margini porpora e punteggiature nere. Se ne deve prevenire la comparsa mantenendo l’ambiente aerato e umido, ma non asfittico. Le parti colpite dovranno essere tagliate.
- Cocciniglie: possono attaccare fusti e foglie. Si eliminano fisicamente e si trattano le piante con prodotti anticoccidici o si strofinano le parti attaccate con un batuffolo imbevuto di acqua e alcool.
- Foglie che avvizziscono: eccesso di acqua o di siccità o esposizione a temperature troppo basse.