Nome comune: Episcia.
Genere: Episcia.
Famiglia: Gesneriaceae.
Etimologia: dal greco episkios “ombroso”, che indica l’ambiente naturale del genere: sottobosco della foresta tropicale.
Provenienza: foreste tropicale dell’America Centro-meridionale.
Descrizione genere: comprende circa 40 specie di piante erbacee, perenni, stolonifere, a portamento strisciante o semidecombente, con foglie opposte, solitamente variegate e spesso ricoperte da una leggera peluria bianca. I fiori sono ascellari, solitari riuniti in piccoli gruppi, con corolla tubolare e colorata, di solito, sui toni del rosso.
Episcia cupreata (Giardino Botanico di Berlino) (foto www.agraria.org)
Episcia cupreata: questa specie, originaria della Colombia, presenta foglie di forma ovale, pubescenti, di colore verde ramato, con riflessi metallici e variegature argentee lungo le venature. I fiori, ascellari, sono solitari e di colore scarlatto. Agli apici degli stoloni produce nuove piantine, che possono essere utilizzate per la moltiplicazione, mettendole a radicare (meglio se in primavera) su un miscuglio di torba e sabbia, mantenuto appena umido (per evitare marciumi) alla temperatura di 20-21°C. Per ottenere piante dalle foglie molto grandi, coltivabili in altezza (appoggiate a sostegni) si dovranno eliminare tutti gli stoloni alla loro comparsa. In caso contrario la pianta può essere coltivata come ricadente con gli stoloni pendenti. Dalla varietà ”Variegata” sono stati ottenuti molte cultivar come “Acajou” e ”Metallica” che presentano la lamina fogliare con forti sfumature ramate e la venatura centrale rosea.
Episcia dianthiflora: originaria del Messico, questa specie presenta foglie ovali o crenate, verde scuro e fiori dai petali sfrangiati di colore bianco.
Episcia lilacina: presenta foglie verdi, ricoperte di una fitta peluria bianca. Sulla lamina fogliare spiccano le nervature argentee. I fiori sono tubolari e assumono tonalità che vanno dal lavanda all’azzurro.
Episcia reptans: originari dell’America Meridionale, è caratterizzata dalle foglie grandi, pubescenti, di colore verde scuro, che presentano nervature argentee e dai fiori, dalla lunga corolla di colore rosso vivo.
Episcia dianthiflora (foto www.floralworld.ru)
Temperatura: la temperatura minima invernale non dovrà scendere sotto i 16-18°C.
Luce: preferiscono esposizioni con illuminazione buona e diffusa, al riparo dai raggi del sole. Con poca luce le piante si allungheranno a livello degli internodi e difficilmente riusciranno a fiorire.
Annaffiature e umidità ambientale: regolari, ma non troppo frequenti (tanto da tenere il terreno leggermente umido) durante la buona stagione; ridotte, quasi sospese, nel periodo invernale. Fare molta attenzione ad evitare i ristagni d’acqua. L’umidità ambientale dovrebbe essere innalzata il più possibile, evitando di spruzzare le foglie ricoperte di peluria e preferendo il posizionamento dei vasi su terrine con ghiaia mantenuta costantemente umida (facendo attenzione che l’acqua non arrivi mai a livello del vaso).
Substrato: miscuglio di torba e terriccio di foglie in parti uguali, con aggiunta di sabbia, al fine di migliorarne il drenaggio.
Concimazioni ed accorgimenti particolari: sono consigliabili vasi più larghi che alti e non molto grandi.
Si moltiplicano facilmente, in primavera, interrando pezzi di stoloni in un miscuglio di torba e sabbia, alla temperatura di 20-23°C. Solitamente il radicamento risulta piuttosto rapido.