Nome comune: Orecchie di elefante.
Genere: Alocasia.
Famiglia: Araceae.
Etimologia: il nome di questo genere fu dato per assonanza a quello di un genere molto simile (Colocasia) che un tempo lo comprendeva.
Provenienza: India Orientale e Malesia.
Descrizione genere: comprende 50-70 specie di piante perenni sempreverdi, adatte, per lo più, alla coltivazione in serra calda. Presentano foglie grandi di forma oblungo-ovata, peltate (con il picciolo inserito nella lamina, anziché sul margine), spesso screziate di bronzo o viola scuro e con venature molto evidenti. In coltivazione non è facile vedere comparire le spate tipiche della famiglia delle Araceae.
Alocasia (foto www.agraria.org)
Alocasia cucullata
Alocasia cuprea: originaria del Borneo e della Malesia, questa specie presenta grandi foglie (fino a 60 cm.) di forma ovato-oblunga, portate da piccioli lunghi fino a 60-70 cm. Il colore della lamina fogliare è verde sulla pagina superiore (con le nervature verderame), viola su quella inferiore.
Alocasia indica: specie originaria della Malesia, ne viene commercializzata in modo particolare la varietà “Metallica”. Di aspetto piccolo e attraente, presenta foglie sagittate, che si sviluppano a rosetta dalle gemme dei rizomi, di colore verde scuro, con riflessi metallici, sulla pagina superiore e rosso violaceo, su quella inferiore, con nervature molto rilevate (dal punto di inserzione del picciolo, partono due vene dirette agli apici dei lobi inferiori). La pianta tende a perdere le foglie basali con conseguente formazione di un corto fusto. I piccioli sono lunghi e guainanti alla base.
Alocasia macrorrhiza: specie di grandi dimensioni (in natura raggiunge anche 4-5 m. di altezza), presenta foglie, portate da piccioli alti anche 2 m., dalla lamina larga, di forma ovata, lucida e di colore verde brillante, con le nervature pallide.
Alocasia sanderiana: originaria delle Filippine, questa specie presenta foglie sagittate, di colore verde scuro con nervature metalliche e margini argentati, ondulati o lobati.
Alocasia cucullata (foto www.agraria.org)
Temperatura: la temperatura ideale si aggira intorno a 20-24 °C; sopporta una temperatura minima invernale di circa 16°C.
Luce: molto buona, senza sole diretto. Per evitare che si “orienti” verso la fonte di luce deve essere girata di tanto in tanto.
Annaffiature e umidità ambientale: frequenti in estate, ridotte in inverno. Bisogna fare attenzione che i rizomi nel periodo di semi-riposo invernale non marciscano. L’umidità ambientale deve essere mantenuta alta. Nel periodo invernale le foglie andranno lavate e spugnate per evitare l’attacco delle cocciniglie cotonose.
Substrato: composto da terra di foglie e torba con aggiunta di sabbia o perlite, per aumentarne la porosità.
Concimazioni e accorgimenti particolari: concimare in primavera-estate, ogni tre-quattro settimane. Le foglie ingiallite devono essere eliminate via via, per permettere alla pianta di produrne altre.
Si può effettuare in primavera per divisione dei rizomi, avendo cura che ogni parte presenti almeno una gemma. Bisogna mantenere la temperatura attorno ai 21°C e annaffiare con moderazione fino a quando non sia certa la comparsa delle radici.
- Cocciniglia cotonosa: eliminare i parassiti e trattare la pianta con un prodotto anticoccidico o strofinare la parte con un batuffolo di cotone imbevuto di acqua e alcool.