Phylum:
Mollusca
Classe:
Cephalopoda
Ordine:
Teuthida
Famiglia:
Loliginidae
Genere: Alloteuthis
Specie: A. media
Area di pesca: specie comune nel Mediterraneo soprattutto occidentale, nell'alto Adriatico e nell'area tunisina - libica; nell'Atlantico orientale delle Isole britanniche. Specie pelagica presente normalmente tra i 20 e i 300 m di profondità, con migrazioni stagionali. Stagionalità di pesca: tutto l'anno con punte di maggiori catture durante l'autunno.
Sistemi di pesca: reti a strascico e reti a circuizione.
Calamaretto Alloteuthis media (foto www.ictioterm.es)
Calamaretto Alloteuthis media (foto http://pescatorisportiviabruzzesi.blogspot.it)
Se davvero fresco ha odore grato, carne soda e di colore chiaro e madreperlaceo, umida ma non bagnata, tentacoli integri e sodi che non si spezzano tirandoli. Il sacchetto con l’inchiostro rivela l’effettiva freschezza del calamaro perché ha colore metallico e consistenza oleosa negli esemplari appena pescati mentre è opaco e grumoso se sono decongelati.
E di norma più deperibile degli altri cefalopodi e tanto più è piccolo tanto più è deperibile. Si conserva quindi in frigorifero da circa 24 ore fino a 2 giorni se si tratta di esemplari di grandi dimensioni. Si conserva bene anche nel congelatore, pulito e pronto per la cottura, fino a circa 3 mesi.
Bisogna eliminare il calamo, cioè quella specie di penna trasparente presente nella sacca, il sacchetto dell’inchiostro e quello con la sostanza gialla, quindi il becco che è tra i tentacoli e gli occhi. Per fare questa operazione bisogna separare i ciuffi dalla testa, ma nel caso di calamaretti molto piccoli si cerca di lasciarli interi scartando solo calamo e becco.
Si spellano, eventualmente, solo gli esemplari più grossi che vanno inoltre tagliati prima della cottura, a meno che non si farciscano; in tal caso al ripieno si aggiungono anche i tentacoli e le pinne, ben tritati. Prima della cottura i calamari vanno lavati sotto l’acqua corrente e lasciati asciugare molto bene e, se sono da friggere, si asciugano con carta da cucina.
La scelta del metodo di cottura va fatta tenendo conto della dimensione del calamaro. Quelli di media pezzatura sono i più versatili, adatti per umidi, fritture, insalate e da farcire. Quelli molto piccoli sono perfetti per insalate e frittura. Il tempo di cottura deve comunque essere piuttosto breve o i calamari diventano gommosi.
Calamaretti fritti
Lavare i calamaretti, eliminare la penna di cartilagine trasparente, la pelle che ricopre la sacca e il becco, e asciugarli.
Versare in un sacchetto di carta per alimenti qualche cucchiaio di farina e parte dei calamaretti; chiudere il sacchetto e agitarlo in modo che la farina ricopra i molluschi, poi, senza toccarli, farli cadere in un setaccio in modo che cedano la farina in eccesso; infarinare in questo modo anche i restanti calamaretti.
Scaldare abbondante olio in una padella e friggere i calamaretti in più riprese; sgocciolarli e raccoglierli, senza sovrapporli, su un foglio di carta per fritti. Servire con qualche spicchio di limone.
Valori nutrizionali 100 grammi: 92 kcal
Composizione:
Grassi gr 1,38
Carboidrati gr 3,08
Proteine gr 15,58
Fibre gr 0
Zuccheri gr 0
Acqua gr 78,55
Ceneri gr 1,41
Fonti
www.distrettopesca.it
www.asa-press.com
www.cucina.corriere.it
www.valori-alimenti.com