Nome comune: Vriesea.
Genere: Vriesea o Vriesia.
Famiglia: Bromeliaceae.
Etimologia: il nome commemora W. H. de Vriese, botanico olandese del XIX secolo.
Provenienza: foreste tropicali dell’America Centrale e Meridionale.
Descrizione genere: comprende 190 specie di piante perenni, sempreverdi, delicate, epifite o terrestri, che presentano foglie dalla lamina di solito lucida, di colore giallo o verde con striature trasversali più scure, a margine liscio e disposte a formare una rosetta con “vaso” centrale, dal quale emerge l’infiorescenza cilindrica o ensiforme, formata da brattee vistosamente colorate disposte in file parallele o ramificate, dalle quali sbocciano i fiori tubulosi. Sono piante dalla crescita lenta, specie nei primi anni, che fioriscono solo dal terzo anno in poi. Dopo la fioritura la pianta muore, ma prima che questo accada emette uno o più polloni basali che se trapiantati danno origine a nuovi esemplari.
Vriesea splendens (foto www.agraria.org)
Vriesea carinata: questa specie presenta foglie a forma di spada, di colore verde chiaro, lunghe anche 20 cm In novembre produce una corta spiga di brattee scarlatte dalle quali sbocciano i fiori gialli. Cresce fino a 25 cm di altezza.
Vriesea fenestralis: originaria del Brasile, questa specie presenta foglie grandi, lunghe anche 45 cm e larghe 5 cm, arcuate, di colore giallo-verde lucente con nervature verde scuro, con la pagina inferiore che a volte presenta sfumature rosse o porpora, disposte a formare una rosetta dalla quale emerge uno stelo, alto anche 45 cm che porta l’infiorescenza formata da una ventina di brattee lucide, di colore verde, con macchie porpora scuro, dalle quali sbocciano (in primavera, estate o autunno) fiori tubulosi, lunghi 6 cm di colore giallo zolfo.
Vriesea hieroglyphica: questa specie presenta grandi foglie, di colore verde-giallo con macchie irregolari porpora scuro, disposte a formare una rosetta dalla quale emerge uno stelo che porta un’infiorescenza ramificata formata da brattee verde chiaro, dalle quali, in primavera, sbocciano fiori gialli. Cresce fino a 60 cm. di altezza.
Vriesea morrenii: specie dalle foglie diritte, lunghe 30-40 cm, di colore verde chiaro, con macchie più scure. Produce fiori gialli riuniti in grappoli ramificati. Cresce fino a 60 cm di altezza.
Vriesea regina: questa specie, che raggiunge l’altezza di un metro, presenta foglie inguainate alla base e fiori molto profumati, dapprima bianchi e poi gialli, che sbocciano riuniti in spighe.
Vriesea saundersii: questa specie presenta foglie larghe, di colore grigio-verde, con macchioline bianche sulla pagina superiore e rosse su quella inferiore e di forma lineare. Produce steli fioriferi di colore bianco-giallastro, che portano fiori gialli.
Vriesea splendens: originaria del Venezuela, questa specie presenta foglie con la lamina larga 5-6 cm, di colore verde con striature trasversali più scure e con la pagina inferiore grigiastra, con variegature dello stesso colore o porpora. Queste sono disposte a formare una rosetta dalla quale emerge uno stelo, alto anche 60 cm, che porta un’infiorescenza ensiforme, lunga 30 cm, formata da brattee sovrapposte di colore rosso brillante, dalle quali sbocciano (in tarda estate, ma anche in primavera e in autunno) in successione fiori gialli, lunghi 5 cm. Le brattee persistono sulla pianta anche due mesi, mentre i fiori appassiscono prima. Può crescere fino a 45-60 cm di altezza.
Vriesea tessellata: questa specie presenta foglie di consistenza coriacea, di colore verde chiaro, con striature trasversali più scure. Produce steli fiorali ricurvi, alti circa 1 m, che portano fiori gialli. Tra le diverse varietà ricordiamo: “Roseo Picta”, che presenta foglie macchiate di rosa; “Sanderae”, con foglie macchiate di giallo e bianco; “Sanderiana”, dalle foglie caratterizzate da colori più contrastanti della specie tipica.
Vriesea carinata (foto www.agraria.org)
Temperatura: la temperatura minima invernale non deve essere nè inferiore né superiore a 13 °C circa. Le piante coltivate a temperature nettamente superiori richiedono un’alta umidità atmosferica.
Luce: esposizione luminosa, per mantenere il colore delle brattee e delle foglie variegate, ma al riparo dai raggi diretti del sole.
Annaffiature e umidità ambientale: annaffiare abbondantemente in primavera-estate, utilizzando acqua piovana o acqua bollita, alla quale si dovrà aggiungere qualche goccia di aceto. Nelle specie coltivate come terrestri, il “vaso” centrale deve risultare sempre pieno di acqua, che dovrà essere cambiata ogni mese, solo se il colletto della pianta potrà essere mantenuto asciutto. In caso contrario è meglio non riempire il vaso centrale, allo scopo di evitare che il colletto marcisca a causa della doppia umidità (quella esterna e quella interna). In autunno-inverno il substrato deve essere mantenuto sempre umido.
Substrato: un miscuglio a base di terra da brughiera, terra di foglie e torba in parti uguali, con aggiunta di sabbia.
Concimazioni ed accorgimenti particolari: dopo la fioritura la rosetta di foglie muore, ma prima che questo avvenga la pianta emette nuovi polloni basali, che possono essere trapiantati in nuovi contenitori o lasciati nello stesso vaso, dopo aver reciso la rosetta seccata. L’infiorescenza ormai secca deve essere recisa alla base.
Si possono ottenere nuovi esemplari piantando, in marzo-aprile, polloni basali alti 15 cm forniti di apparato radicale, in vasi di 8 cm di diametro riempiti con il terreno utilizzato per le piante adulte, che andranno tenuti alla temperatura di 24-27 °C per 4-6 settimane, fino ad attecchimento avvenuto. Dopo circa un anno, le nuove piantine dovranno essere trapiantate in vasi di 13 cm di diametro.
- Foglie che prima della fioritura presentano aspetto stentato e perdono i colori vivaci: esposizione scarsamente luminosa e/o annaffiature scarse o esposizione a correnti d’aria o a basse temperature.
- Cocciniglie cotonose: può attaccare le piante, specie in presenza di clima caldo e secco. Bisogna asportarle, trattare la pianta con un prodotto anticoccidico ed elevare il tasso di umidità ambientale (le spruzzature e i lavaggi fogliari permettono di eliminare le cocciniglie allo stato larvale). In alternativa al prodotto chimico, si possono strofinare le parti colpite con un batuffolo di cotone bagnato con acqua e alcool.