Nome comune: Pleione.
Genere: Pleione.
Famiglia: Orchidaceae.
Provenienza: India e Sud-Est Asiatico.
Descrizione genere: comprende 10 specie di orchidee terrestri e semiepifite che, nei paesi di origine, crescono sugli alberi o su rocce coperte di muschio. Presentano piccoli pseudobulbi di forma appiattita, dalla base dei quali, dopo la fioritura, si formano foglie decidue, ellittiche o lanceolate, con spesse nervature. I fiori, che di solito compaiono tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, sono solitari o riuniti in coppie. Portati da corti fusti, che si formano direttamente dagli pseudobulbi, presentano tepali lanceolati e labello tubuloso o imbutiforme, con il bordo sfrangiato. I colori variano da specie a specie, potendo interessare le tonalità del bianco, giallo, rosa, malva, talvolta con macchie e screziature più scure o di altri colori. Sono orchidee adatte alla coltivazione in appartamento o in serra fredda. Pleione formosana può essere coltivata anche all’aperto nelle zone a clima mite.
Pleione formosona "Clare" (foto www.royalcaledonianhorticulturalsociety.org)
Pleione formosana o P. bulbocodioides: originaria di Formosa, della Cina e del Tibet, questa specie, deve alla sua rusticità la grande diffusione di cui gode, grazie alla sua adattabilità alla coltivazione in appartamento e in esterno (specie in giardini rocciosi). Presenta pseudobulbi alti 2,5 cm., dai quali si originano i corti fusti (15 cm. di lunghezza) che portano, solitari o in coppia, fiori larghi 8-10 cm., dai tepali lunghi e stretti di vari colori (dal bianco, al rosa acceso, al malva scuro) e dal labello, inbutiforme e con il bordo sfrangiato, dello stesso colore (ma più chiaro), con macchie gialle, rosso mattone o rosa. Dopo la fioritura, compaiono le foglie, strettamente lanceolate, con nervature prominenti e piegate. La fioritura avviene in aprile-maggio, all’aperto e in gennaio-marzo, in serra. Tra le varietà più interessanti troviamo: “Alba”, a fiori bianchi; ”Limprichtii”, a fiori più piccoli e rosso porpora; ”Oriental Splendour”, dai fiori porpora con labello bianco; ”Pricei”, con pseudobulbi porpora scuro e fiori porpora brillante.
Pleione humilis: originaria dell’India settentrionale e del Nepal, questa specie è adatta alla coltivazione in serra, in appartamento e all’aperto. Dagli pseudobulbi, alti 2-3 cm. si originano i fusti, lunghi 10 cm., che portano fiori solitari (larghi 7 cm.), dai tepali variamente colorati (dal bianco al malva chiaro) e dal labello bianco con macchie giallo-brune, cremisi o porpora e con il bordo sfrangiato. La fioritura avviene da gennaio a marzo, in serra e appartamento e in aprile-maggio, all’aperto.
Pleione lagenaria: questa specie, originaria dell’India, presenta tepali rosa e labello bianco, macchiato di cremisi.
Pleione maculata: specie a fioritura autunnale dai fiori con tepali e labello bianchi, ma con quest’ultimo macchiato di giallo o rosso.
Pleione pogonioides: originaria della Cina, questa specie semirustica a fioritura autunnale, produce fiori larghi 8 cm. con tepali rosa vivo e labello rosa chiaro con la gola gialla. Può essere coltivata in serra e in appartamento, metre all’esterno resiste solo nelle regioni a clima mite e in posizione riparata.
Pleione praecox o P. wallichiana: originaria di Cina, India e Nepal, questa specie molto delicata, adatta solo alla coltivazione in serra o appartamento, presenta pseudobulbi cilindrici alti 3 cm. di colore verde intenso (con macchie marroni), dai quali si originano fusti di 15 cm. che portano fiori solitari, larghi 5-7 cm., con tepali rosa intenso e labello rosa pallido con gola bianca striata di giallo. La fioritura avviene da novembre a gennaio.
Temperatura: non tollerano il gelo e devono essere protette in serra fredda o appartamento.
Luce: buona, ma diffusa e al riparo dai raggi del sole.
Substrato: un miscuglio a base di terra da giardino, terriccio, torba e sabbia, con aggiunta di sfagno.
Concimazioni ed accorgimenti particolari: la messa a dimora in serra o in appartamento si effettua da aprile a maggio in contenitori di 10-15 cm. di diametro. Gli pseudobulbi devono essere piantati fino a un terzo della loro altezza. Fino a settembre le piante devono essere tenute in posizione ombreggiata e ventilata. Da maggio a settembre somministrare concime liquido a cadenza bisettimanale. Le annaffiature, all’inizio del periodo vegetativo, devono essere relativamente scarse, per evitare il formarsi di macchie scure sulle foglie. In seguito andranno aumentate e associate a spruzzature delle foglie, al rialzo della temperatura. Quando le foglie cominciano a ingiallire, bisogna diradare le annaffiature fino a sospenderle del tutto nel giro di una settimana e i vasi vanno portati in cassone freddo, per proteggerle dal freddo che non tollerano. Il substrato dovrà essere mantenuto asciutto fino alla primavera successiva con la comparsa dei nuovi boccioli fiorali. Si rinvasano ogni anno, in aprile-maggio.
In aprile-maggio, in occasione del rinvaso, si possono ottenere nuovi esemplari, piantando i piccoli germogli, che si formano alla base degli pseudobulbi, singolarmente in vasetti di 6-8 cm. di diametro o in gruppo in vasi più grandi (10-12 cm.). Il substrato da utilizzare è lo stesso che si utilizza per le piante adulte. Nuovi esemplari si possono ottenere, sempre in occasione del rinvaso (aprile-maggio), piantando i piccoli pseudobulbi, che si formano all’apice di quelli principali e che si staccano spontaneamente alla fine del periodo vegetativo, in vasi riempiti con la stessa composta usata per le piante adulte, avendo cura di interrarli fino a metà della loro lunghezza. Si rinvasano in ottobre e si trattano come i germogli.
Comparsa di punti scuri o macchie marroni sulle foglie: annaffiatura eccessiva e/o troppo anticipata (vedi norme colturali).