Nome comune: Caprifoglio.
Genere: Lonicera.
Famiglia: Caprifogliaceae.
Provenienza: Asia, America Settentrionale ed Europa.
Descrizione genere: comprende circa 200 specie di piante legnose con portamento arbustivo (adatte a formare siepi verdi e fiorite senza spine o a essere coltivate come esemplare unico in giardini o prati) o rampicante (utilizzate per ricoprire pareti, pergolati e recinzioni), sempreverdi o a foglia caduca, dalla fioritura caratterizzata dal colore che può essere sia delicato (sui toni del bianco e giallo-crema) che vivace (sui toni del rosso) e dall’intenso profumo emanato. I fiori hanno forma tubulosa, con i lobi terminali che possono assumere dimensioni variabili a seconda della specie. Si presentano riuniti in coppie isolate o in infiorescenze. Alla fioritura segue la produzione di bacche che, in alcune specie, hanno proprietà diuretiche. Sono piante che possono essere coltivate in piena terra o in vaso, considerando che necessitano di contenitori adeguati al loro sviluppo vigoroso.
Nb: le bacche nere di alcune specie (come L. japonicum sono velenose).
Lonicera - Caprifoglio (foto www.agraria.org)
Lonicera alpigena: viene chiamata anche “Ciliegio delle Alpi”, per i frutti simili a ciliegie che seguono i fiori, che sbocciano da maggio a giugno e presentano una colorazione variabile sui toni del giallo e del rosso. Le foglie sono di forma ovale e appuntite e la corteccia è di colore grigio. È una specie a portamento arbustivo che può raggiungere i 2 m. di altezza; ma della quale, solitamente, viene commercializzata la varietà “Nana” che presenta dimensioni ridotte e portamento cespuglioso.
Lonicera x brownii: specie a portamento rampicante che raggiunge i 3-5 m. di altezza, di origine orticola, che presenta foglie di colore verde tendente al celeste-azzurro, sulla pagina superiore e lanugginose, su quella inferiore, di forma ovato-oblunga e semipersistenti. Da giugno a settembre produce infiorescenze composte da fiori sottili, di colore rosso scarlatto e lunghi 3-5 cm.
Lonicera caprifolium: originaria dell’Italia e chiamata anche “Madreselva”, questa specie a foglia caduca, che rappresenta il comune caprifoglio, presenta portamento rampicante, buona robustezza e vigorosità (cresce fino a 7 m. di altezza). Le sue foglie, di forma ovata od obovata, non persistenti, presentano la caratteristica di essere picciolate o perfogliate (la guaina della foglia avvolge il ramo in assenza di picciolo) a seconda che si trovino, rispettivamente, in basso a all’apice della pianta. I fiori, intensamente profumati, di colore giallo crema con sfumature rosa, lunghi 3-5 cm., compaiono da maggio in poi, riuniti in mazzetti di circa 6 esemplari, al centro delle foglie apicali.
Lonicera confusa
Lonicera etrusca: originaria dell’Europa meridionale, questa specie semirustica a portamento rampicante può raggiungere i 5-7 m. di altezza Le foglie (che possono essere persistenti, semipersistenti o decidue) sono opposte, di forma ovata e di colore verde tendente al celeste. Anche questa specie è caratterizzata dalla presenza di foglie inferiori picciolate e apicali perfogliate (in assenza di picciolo la guaina della foglia avvolge il ramo). I giovani germogli assumono colorazione rossa, che si ritrova anche a soffondere il giallo dei fiori, intensamente profumati, che compaiono da maggio a luglio, riuniti a mazzetti terminali e ascellari.
Lonicera fragrantissima: originaria della Cina, questa specie semipersistente, a portamento arbustivo può raggiungere i 2-3 m. di altezza e deve il suo nome all’intenso profumo emanato dai fiori, di colore bianco-crema e lunghi1,5 cm., che compaiono da dicembre a marzo.
Lonicera hildebrandiana: originaria della Birmania, questa specie a portamento rampicante raggiunge anche i 20 m. d’altezza ed è coltivabile all’aperto solo nelle zone a clima più mite, preferendo per quelle a inverno rigido una veranda o una serra fredda. Presenta foglie persistenti, di forma ovata e dalla lamina lucida. Da giugno ad agosto produce grappoli di 2-3 paia di fiori, caratterizzati da una colorazione che passa dal bianco-crema, della schiusura, all’arancione scuro della maturità.
Lonicera involucrata: originaria dell’America Settentrionale, questa specie decidua, a portamento arbustivo ed espanso raggiunge l’altezza di 2-4 m. e presenta foglie di forma ovato-oblunga e colore verde brillante. Da maggio a giugno produce fiori gialli con brattee verdi, che compaiono all’ascella delle foglie, ai quali fanno seguito dei frutti di colore porpora scuro, dotati di brattee rosse.
Lonicera japonica: originaria dell’Estremo Oriente (Giappone, Corea, Manciuria, Cina), questa specie a portamento rampicante, sempreverde e semirustica può raggiungere gli 8-10 m. di altezza e presenta foglie lanuginose di colore verde chiaro e fiori profumati di colore inizialmente bianco e in seguito giallo, che compaiono all’ascella delle foglie per tutta la primavere, fino all’estate e che sono seguiti da bacche nere velenose.
Lonicera mackii: originaria dell’Asia orientale, questa specie rustica a portamento arbustivo raggiunge l’altezza di 4 m. e produce fiori bianchi che sbocciano a giugno.
Lonicera periclymenum: specie a foglia caduca e a portamento rampicante che raggiunge i 7 m. di altezza e che presenta foglie di forma ovata-obovata e colore verde scuro. Da giugno ad agosto produce fiori, profumati e di colore giallo pallido sfumato di rosso, che compaiono riuniti in mazzetti terminali e che sono seguiti da bacche rosse.
Lonicera x purpusii: questa specie di origine orticola a foglia caduca e portamento arbustivo, raggiunge l’altezza di 2-3 m. In inverno produce fiori profumati di colore bianco-crema.
Lonicera sempervirens: originario delle regioni meridionali dell’America Settentrionale, questa specie a portamento rampicante e a foglia persistente o semipersistente può raggiungere l’altezza di 6-7 m. Presenta foglie di forma ovata. Tra giugno e agosto produce fiori, riuniti in spighe terminali, di colore rosso scarlatto, con la parte interna giallo-arancio.
Lonicera standishii: originari della Cina, questa specie a portamento arbustivo e a foglia caduca, che raggiunge i 2-3 m. di altezza, presenta caratteristiche simili a quelle di L. fragrantissima, ma se ne differenzia per la maggiore vigorosità del fogliame e della fioritura (anche in questo caso sui toni del bianco-crema).
Lonicera tatarica: specie a portamento arbustivo, eretto e a foglia caduca, che raggiunge i 2-3 m. di altezza, che viene coltivata per la bellezza delle foglie di colore verde scuro sulla pagina superiore e verde azzurro su quella inferiore. Tra maggio e giugno produce fiori rosa, riuniti in grappoli, ai quali fanno seguito bacche di colore rosso vivo.
Lonicera x tellmanniana: specie semirustica, a foglia caduca e portamento rampicante, di origine orticola, ottenuta incrociando L. tragophylla e L. sempervirens. Può raggiungere i 7 m. di altezza. I fiori, di colore giallo e rosso, sono lunghi 5 cm. e sbocciano in giugno-luglio.
Lonicera tragophylla: originari della Cina, questa specie a portamento rampicante, adatta a posizioni ombreggiate, può crescere fino a 6 m. di altezza e presenta foglie appuntite e ovate di colore verde scuro, sulla pagina superiore e bianco-azzurro su quella inferiore. In giugno-luglio produce fiori, lunghi fino a 5-8 cm., di colore giallo-oro, che compaiono riuniti in mazzetti terminali.
Fiori di Lonicera - Caprifoglio (foto www.agraria.org)
Lonicera confusa (Giardino Botanico di Berlino) (foto www.agraria.org)
Luce: la maggior parte delle specie gradisce posizioni soleggiate o parzialmente ombreggiata. L’ideale per le specie rampicanti sarebbe una posizione in pieno sole per la chioma e all’ombra per il piede della pianta.
Annaffiature e umidità ambientale: i caprifogli coltivati in vaso devono essere annaffiati abbondantemente durante la primavera-estate, meno in inverno.
Substrato: preferisce terreni freschi, ben drenati e poco argillosi. Sarà bene aggiungere anche della sostanza organica, specialmente al momento della messa a dimora delle specie rampicanti.
Concimazioni ed accorgimenti particolari: i rampicanti sempreverdi dovranno essere piantati in aprile-maggio; quelli a foglia caduca e quelli a portamento arbustivo in ottobre o in marzo. Per gli esemplari coltivati in vaso, si devono scegliere contenitori adatti allo sviluppo vigoroso della specie. Gli esemplari piantati in piena terra necessitano a primavera di una pacciamatura a base di terriccio di foglie o di una composta ben matura.
Moltiplicazione: visto che le piante ottenute dalla riproduzione per seme fioriscono solo dopo alcuni anni, si consiglia la moltiplicazione per talea, sia per le specie arbustive che per quelle rampicanti, da effettuarsi in luglio-agosto o in settembre-ottobre, mettendo a radicare porzioni di fusto della lunghezza di circa 10 cm. in una miscela di torba e sabbia. Si possono ottenere nuove piante anche utilizzando il metodo della propaggine, interrando parzialmente i rami bassi e flessibili, tra agosto e novembre, avendo cura di staccarli dalla pianta madre solo a radicamento avvenuto, circa dopo un anno.
Potatura: le specie a portamento arbustivo necessitano di una potatura annuale dei rami giovani, che andranno portati a metà lunghezza.
Le specie a portamento rampicante dovranno essere sottoposte, in marzo-aprile, a una potatura di sfoltimento, volta all’eliminazione dei rami morti o mal sviluppati e all’accorciamento dei germogli laterali che andranno portati alla lunghezza di 15 cm. Non bisogna esagerare, perché, a seguito di una potatura troppo energica, le piante possono produrre meno fiori.
- Afidi: possono attaccare fiori e germogli, provocandone la deformazione. Si combattono con prodotti specifici.
- Oidio: si manifesta con formazione di un’efflorescenza biancastra sulle foglie. Si combatte con anticrittogamici.
- Mal del piombo: le foglie della pianta diventano color argento e i rami seccano. Si combatte con anticrittogamici.