Nome comune: Glossinia o Gloxinia.
Genere: Sinningia.
Famiglia: Gesneriaceae.
Provenienza: America del Sud.
Descrizione genere: comprende circa 20 specie di piante erbacee, perenni, tuberose e delicate, tanto da richiedere la coltivazione in serra calda, con la possibilità di portarle in casa per il periodo della fioritura. Le foglie sono grandi, tomentose e opposte o verticillate. I fiori, di forma tubuloso-campanulata, sono vellutati e variamente colorati (a seconda delle specie e delle varietà).
Sinningia speciosa (foto www.mobot.org)
Sinningia speciosa var. Emperor William (foto www.fotki.com)
Sinningia cardinalis: questa specie, che raggiunge i 15-30 cm. di altezza, presenta foglie cordato-obovate e fusti eretti. In estate produce fiori tubulosi di colore scarlatto.
Sinningia caulescens: raggiunge i 30 cm. di altezza questa pianta dalle foglie allungate e opposte e dai fiori di un bel azzurro carico.
Sinningia eumorpha: originaria del Brasile, questa specie presenta foglie tomentose di colore verde-bronzo e fiori pendenti (larghi fino a 5 cm.), di colore bianco latte, con sfumature lilla e gialle nella gola, che compaiono in maggio-giugno o ottobre. Cresce fino a 15-20 cm. di altezza e 25-30 cm. di larghezza.
Sinningia leucotricha: questa pianta dalle foglie tomentose, di colore bianco-argento, presenta fusti eretti che, in estate, portano fiori tubulosi color salmone.
Sinningia pusilla: specie di piccola taglia, raggiunge al massimo l’altezza di 5 cm. Forma minuscole rosette di foglie di colore verde-brunastro e produce piccoli fiori tubulari di colore rosa-lilla.
Sinningia regina: è originaria del Brasile questa specie dalle foglie tomentose caratteristiche per la colorazione della lamina: verde-bronzo con le venature bianche sulla pagina superiore; rosso sulla pagina inferiore. In maggio-giugno produce fiori pendenti, viola-porpora, lunghi fino a 5 cm.
Sinningia speciosa o Gloxinia speciosa: la specie tipica, proveniente dal Brasile, presenta foglie grandi di forma ovato-oblunga, di consistenza carnosa e dalla lamina tomentosa e di colore verde scuro. Il fusto è quasi assente e da maggio ad agosto produce molti fiori, lunghi fino a 5-10 cm. di colore violetto o porpora. Attualmente in commercio si trovano molti ibridi che presentano fiori più vistosi e grandi di quelli della specie tipica, semplici o doppi e di colore variabile dal bianco al rosa, al rosso, al porpora. Tra questi troviamo:”Mont Blanc”, dai fiori bianchi; ”Emperor Federik”, che produce fiori scarlatti a margini bianchi; ”Emperor William”, con fiori azzurro e bianco lungo i margini dei lobi; ”Tiger Red”, con fiori rosso intenso a lobi increspati.
Temperatura: sono piante da serra calda: la temperatura minima non deve scendere al di sotto di 18°C.
Luce: posizione luminosa, ma assolutamente al riparo dai raggi diretti del sole.
Annaffiature e umidità ambientale: le annaffiature dovranno essere frequenti in estate (due volte la settimana) e ridotte (una volta ogni due settimane) al termine della fioritura. Bisogna evitare di bagnare fiori e foglie.
Substrato: utilizzare un terriccio molto ricco di torba.
Concimazioni ed accorgimenti particolari: concimare una volta la settimana durante la fioritura. In autunno, quando la fioritura è terminata e la parte aerea è completamente seccata, bisogna estrarre i tuberi dal terreno e metterli a riposare in un luogo fresco, asciutto e buio (alla temperatura di 10-12 °C), dove rimarranno fino al successivo mese di marzo, quando dovranno essere tagliati in due, disinfettati con polvere di carbone o fiori di zolfo e piantati (ogni singolo pezzo) in vasi del diametro di 12 cm., avendo cura di non coprirli molto e di tenerli alla temperatura di circa 20°C, mantenendo il terreno umido. I tuberi possono essere coltivati per tre anni consecutivi, dopo di che devono essere sostituiti.
Si riproducono per seme e si moltiplicano per divisione dei tuberi o per talea di foglia. Si possono seminare, in febbraio-marzo, in terrine riempite di composta per semi, alla temperatura di circa 20°C. Le piantine dovranno essere ripicchettate in vasi contenenti terriccio torboso, appena abbiano sviluppato le prime due foglie vere. Le piante così ottenute, di solito, fioriscono alla fine della stessa estate. La divisione dei rizomi si può effettuare in febbraio-marzo (vedi paragrafo relativo a concimazioni e accorgimenti particolari). Le talee fogliari si mettono a radicare in giugno-luglio in terrine riempite di torba e sabbia. Sulle nervature più grosse della pagina inferiore dovranno essere praticate delle incisure. La foglia dovrà poi essere appoggiata con la pagina inferiore a contatto del terreno e tenuta alla temperatura di circa 20°C. Dalle incisure nasceranno le nuove piantine.
- Virosi del pomodoro: questo virus, che si manifesta con la comparsa di anelli scuri sulla lamina fogliare, non si può debellare. L’unico rimedio consiste nel distruggere la pianta colpita, per evitare che la malattia si diffonda ad altri esemplari.
- Foglie che si arricciano: la pianta è stata troppo esposta al sole.
- Muffa grigia: si può sviluppare a causa di eccessive annaffiature o se si bagnano frequentemente foglie e fiori. Si combatte con prodotti anticrittogamici.
- Afidi: attaccano foglie e fiori. Succhiano la linfa e rendono la pianta appiccicosa. Si eliminano lavando la pianta e trattandola con insetticidi specifici.