Nome comune: Tiglio da camera.
Genere: Sparmannia.
Famiglia: Tiliaceae.
Provenienza: Africa tropicale e Madagascar.
Descrizione genere: comprende sette specie di piante a portamento arbustivo, sempreverdi, tutte più o meno tomentose, che presentano rami spessi, portanti foglie picciolate, alterne, talvolta lobate, talvolta cuoriformi e dentate. I fiori, che compaiono riuniti in ombrelle terminali avvolte alla base da brattee, presentano un calice peloso formato da quattro sepali, una corolla formata da quattro petali bianchi, di forma allungata o tondeggiante e molti stami gialli o rossi. La fioritura è seguita dalla produzione di frutti a forma di capsula globosa a quattro valve, che contengono molti semi carnosi e ovali. Sono piante adatte alla coltivazione in appartamento o serra o, come S. africana, all’aperto, ma solo in regioni a clima mite.
Sparmannia africana (foto www.agraria.org)
Sparmannia africana (foto www.agraria.org)
Sparmannia africana (foto http://toptropicals.com)
Sparmannia africana: originaria del Sudafrica, questa specie presenta i fusti principali che danno origine a numerosi rametti tomentosi, sui quali si inseriscono foglie cuoriformi, di colore verde chiaro, lunghe 15-20 cm. così come i piccioli che le portano e dalla lamina ricoperta di una sottile e morbida peluria. All’inizio della primavera produce fiori bianchi con stami giallo oro alla base e porpora sulla punta, leggermente profumati, che sbocciano, su esemplari di almeno 60 cm. di altezza, riuniti in infiorescenze a ombrella larghe 4 cm. e portate da lunghi steli. Tra le varietà più diffuse ricordiamo: “Flore Pleno”, dai bei fiori doppi, ma che fiorisce con difficoltà e “Variegata”, dalle foglie screziate di bianco.
Sparmannia palmata: originaria del Sudafrica, questa specie presenta rami sottili che portano foglie profondamente divise, munite di stipole. I fiori, che sbocciano riuniti in ombrelle compatte, sono bianchi. Ha dimensioni inferiori rispetto a S. africana.
Temperatura: la temperatura minima invernale non deve essere inferiore a 7 °C.
Luce: esposizione luminosa, tollera anche il sole diretto, ma non per molte ore.
Annaffiature e umidità ambientale: annaffiare abbondantemente in primavera-estate; ridurre le somministrazioni in autunno-inverno, avendo però cura di non lasciar asciugare del tutto il substrato.
Substrato: miscuglio formato da due terzi di terriccio di foglie e un terzo di terra da giardino.
Concimazioni ed accorgimenti particolari: si rinvasano ogni anno in marzo-aprile. S. africana è una specie molto vigorosa, che può richiedere il rinvaso anche più di una volta l’anno. In tal caso, bisogna evitare di effettuarlo in autunno-inverno. I fiori non durano molto, ma devono essere lasciati sulla pianta fino a quando tutta l’infiorescenza non è sbocciata. A quel punto si può tagliare lo stelo fiorifero. Somministrare concime liquido ogni 10-15 giorni dalla comparsa dei boccioli fiorali all’autunno. Nello stesso periodo spruzzare le foglie con acqua tiepida ogni 2-3 giorni.
Moltiplicazione: si possono ottenere nuovi esemplari, mettendo a radicare in un miscuglio di torba e sabbia, mantenuto umido e alla temperatura di 15-18 °C e in penombra, talee della lunghezza di 10-15 cm., prelevate in aprile dai germogli giovani di piante potate fino a livello del terreno. A radicazione avvenuta (segnalata dalla ripresa vegetativa) si trapiantano in vasi di 8 cm. di diametro. Dato il rapido sviluppo che caratterizza queste specie, nei primi mesi può essere necessario rinvasare le nuove piantine anche 1-2 volte. Utilizzando talee prelevate da fusti di legno più maturo si otterranno esemplari di maggiori dimensioni, ma meno fioriferi.
Potatura: è necessario cimare gli apici vegetativi delle piante giovani e accorciare i fusti e i rami in occasione del rinvaso o dopo la fioritura.
- Piante che presentano uno sviluppo esagerato in lunghezza dei rami o che non riescono a fiorire o che presentano foglie brune e deboli: può essere dovuto ad una esposizione poco luminosa.
- Cocciniglie cotonose: può attaccare le piante, specie in presenza di clima caldo e secco. Bisogna asportarle, trattare la pianta con un prodotto anticoccidico ed elevare il tasso di umidità ambientale (le spruzzature e i lavaggi fogliari permettono di eliminare le cocciniglie allo stato larvale). In alternativa al prodotto chimico, si possono strofinare le parti colpite con un batuffolo di cotone bagnato con acqua e alcool.