Nome comune: Rosa.
Genere: Rosa.
Famiglia: Rosaceae.
Provenienza: zone a clima temperato dell’emisfero settentrionale.
Descrizione genere: comprende circa 250 specie e quasi altrettante varietà spontanee. Nel XIX secolo si diffusero molte nuove specie di origine asiatica, che si aggiunsero a quelle di origine europea. Attualmente sembra che ne esistano circa 20000 varietà. Per descrivere il percorso evolutivo di questo particolare genere bisogna tornare al Medioevo: fu allora che si diffuse alcune mutanti delle rose europee. Dalla Rosa gallica fu ottenuta la varietà “Officinalis”, la famosa rosa rossa che divenne il simbolo della famiglia inglese degli Lancaster (contrapposta agli York rappresentati dalla rosa bianca). Nel XVI secolo le specie più coltivate erano rappresentate da: Rosa canina, Rosa damascena (l’unica rifiorente e di origine orientale) e Rosa gallica, dalla quale fu poi ottenuta Rosa centifolia, dalla quale nel XVII secolo, in Olanda, si otterranno numerose varietà. Fu nel XIX secolo che dall’Oriente arrivarono nuove rose che modificarono l’evoluzione del genere: Rosa chinensis e la sua varietà Rosa chinensis “Semperflorens”, l’ibrido naturale e rifiorente “Bourbon” e l’ibrido Rosa x odorata (probabilmte ottenuto dall’incrocio tra R. chinensis e R. gigantea), denominato Rosa Tea per la somiglianza del suo profumo con quello delle foglie del tè. È stato dall’incrocio fra Rosa Tea e gli ibridi rifiorenti che si sono ottenuti gli ibridi di Tea, diffusi in modo particolare nel nostro secolo. Il primo ibrido creato probabilmente fu “La France” (Guillot 1867), dai fiori profumati, di colore rosa argentato, con i petali esterni ricurvi e a margini ondulati e quelli centrali appuntiti. La varietà “Paquerette”, del 1875, rappresenta la capostipite del gruppo delle Rose Polyanta, al quale in seguito si aggiunsero il gruppo degli Ibridi Floribunda (Catherine Kordes - Germania), le Rose Fees (rose in miniatura), Rose rampicanti e sarmentose e le Rose a cespuglio moderne.
Rosa "Buff Beauty" - Vecchie Rose, Sottogruppo Ibridi Moschata (foto www.agraria.org)
Le rose descritte in questa sezione del nostro atlante sono divise in dieci gruppi: Rose botaniche, Vecchie Rose, Ibridi di Tea, Ibridi di Floribunda, Rose a cespuglio moderne, Rose rampicanti e sarmentose, Rose in miniatura, Rose prostrate, Rose per le siepi, Rose piangenti. Gli ultimi due gruppi in realtà comprendono varietà appartenenti agli gruppi; ma particolarmente adatte per la formazione di rosai a siepe o piangenti.
1) ROSE BOTANICHE
Questo gruppo è formato da rose rustiche, molto resistenti a parassiti e funghi, dalle foglie verde scuro, imparipennate, formate da foglioline di forma ovale o ovato-lanceolata. Producono fiori molto profumati, semplici, a cinque petali. La fioritura è seguita dalla produzione di falsi frutti molto decorativi. Sono specie spontanee e ibridi da esse ottenute (sia spontaneamente che artificialmente) che, in seguito, hanno danno origine alle varietà moderne.
Rosa x alba
Rosa banksiae
Rosa brunoii
Rosa californica
Rosa canina
Rosa centifolia
Rosa chinensis
Rosa damascena
Rosa ecae
Rosa farreri
Rosa x felicita
Rosa filipes
Rosa foetida
Rosa gallica
Rosa gigantea
Rosa x harisonii
Rosa x highdownensis
Rosa hugonis
Rosa x kordesii
Rosa moschata
Rosa moyesii
Rosa multiflora
Rosa x odorata o rosa Tea
Rosa x paulii
Rosa pomifera
Rosa primula
Rosa rubiginosa
Rosa rubrifolia
Rosa rugosa
Rosa sericea
Rosa spinosissima
Rosa willmottiae
Rosa wanthina
2) VECCHIE ROSE
Il gruppo delle Vecchie Rose è formato da rose arbustive da giardino, a fiori molto profumati, derivate dalle specie tipiche per ibridazione o mutazione. Oggi sono in larga parte sostituiti dagli ibridi di Tea.
A seconda della loro origine vengono distinte in tredici sottogruppi.
Rose Alba
Ottenute da R. x alba, sono piante rustiche e vigorose, adatte a qualsiasi tipo di terreno. Presentano foglie imparipennate, formate da 5-7 foglioline ovate, a margini seghettati, di colore grigio-verde. In giugno-luglio producono fiori profumati, bianchi o rosa, larghi circa 8 cm. Possono presentare portamento eretto o rampicante. Ne fanno parte:
“Céleste”
“Konigin von Danemark”
“Maiden’sBlush”
Rose Bourbon
Derivate da R. x odorosa e R. damascena, sono esemplari a portamento arbustivo ed espando, vigorosi e rustici. Presentano foglie lucide, verde scuro, formate da 5 foglioline ovate, dai margini dentati. Da maggio all’autunno producono fiori profumati, a coppa o globosi, con molti petali, larghi 8 cm. Ne fanno parte:
“Boule de neige”
“Bourbon Queen”
“La Reine Victoria”
“Mme Isaac Pereire”
“Variegata di Bologna”
Rose Damascena
Derivate da R. damascena, sono varietà arbustive, rustiche che presentano portamento prostrato ed espanso con fusti spinosi, che portano piccole foglie di forma tondeggiante e colore grigio-verde. Da maggio a luglio producono fiori profumati, doppi, larghi 8 cm., poco duraturi, che sbocciano riuniti in corimbi radi. La fioritura è seguita dalla produzione di lunghi frutti tomentosi. Ne fanno parte:
“Blush Damask”
“Celsiana”
“Mme Hardy”
Rose Gallica
Comprende arbusti rustici, adatti alla coltivazione in terreni poveri, purché soleggiati, simili a R. gallica. I fusti, poco spinosi e ben ramificati, portano foglie composte da 3-5 foglioline acuminate, dai margini dentati, di colore verde scuro. Da maggio a giugno producono fiori profumatissimi, solitari, doppi, larghi 5-8 cm., di colore variabile dal malva al cremisi. Ne fanno parte:
“Belle de Crécy”
“Camaieux”
“Cardinal Richelieu”
“Complicata”
“Duc de Guich”
“Du Maitre d’Ecole”
“Surpasse Tout”
“Tuscany”
“Tuscany Superb”
Ibridi Moschata
Derivati da R. Moschata, questi arbusti, rustici e rifiorenti presentano un portamento espanso, con rami arcuati e spinosi, che portano foglie composta da 5-7 foglioline ovate con la pagina superiore verde scuro e quella inferiore verde-grigio. Da giugno producono fiori profusmati, larghi 5 cm., di varie tonalità di colore (bianco, giallo, rosa, malva-cremisi, cremisi-scarlatto), che sbocciano riuniti in grandi corimbi. Ne fanno parte:
“Ballerina”
“Buff Beauty”
“Cornelia”
“Pax”
“Penelope”
Rose Muscosa
Sono arbusti rustici derivati da mutazioni di R. centifolia “Muscosa” o ibridi di questa, che presentano dimensioni variabili e fusti, ramificazioni e peduncoli tomentosi. In giugno-luglio producono fiori molto profumati, doppi o semidoppi, con ghiandole muscose sui petali (che conferiscono a queste rose un aroma resinoso), solitari o riuniti in gruppi di 2-3, a seconda della varietà. Ne fanno parte:
“Capitaine John Ingram”
“Comtesse de Murinais”
“Gloire de Muosseux”
“Mousseline”
“Salet”
Ibridi perpetui
Comprendono arbusti che hanno avuto un’eccezionale diffusione in Inghilterra ai tempi della regina Vittoria; ma che oggi sono stati quasi completamente sostituiti dagli ibridi di Tea. Sono molto vigorosi, con portamento eretto e rifiorenti. Da maggio a ottobre producono fiori appiattiti, larghi 8-10 cm., solitari o riuniti in piccoli corimbi. Ne fanno parte:
“Baroness Rothschild”
“General Jacqueminot”
“Mrs. John Laing”
“Reine des Violettes”
“Roger Lambelin”
Rose Polyantha Nane
Questi arbusti rustici, di taglia ridotta, originati dall’incrocio fra R. multiflora, R. x odorata e R. x noisettiana, presentano fiori appiattiti, larghi 2,5-5 cm., che sbocciano riuniti in grandi corimbi una prima volta in maggio-giugno e una seconda volta in settembre. Ne fanno parte:
“Cécil Brunner”
“Perle d’Or”
Rose Portland
Comprendono arbusti rustici, simili a R. chinensis, dal portamento compatto e dalle foglie formate da 5-7 foglioline acuminate e di colore verde chiaro. Da maggio a luglio, e spesso anche in autunno, producono fiori larghi 5-8 cm., simili a quelli di R. damascena, che sbocciano solitari o riuniti in corimbi. Ne fanno parte:
“Comte de Chambord”
“Jacques Cartier”
“Portland”
Rose di Provenza
Questi arbusti rustici, derivati da R. centifolia, presentano aspetto molto compatto formato da rami spinosi e ricadenti, che portano foglie composte da 5-7 foglioline di colore verde chiaro. Presentano una sola fioritura in giugno, con fiori profumati, doppi e larghi 5 cm. Ne fanno parte:
“Duc de Fitzjames”
“Petit de Hollande”
“Robert le Diable”
“Tour de Malakoff”
Ibridi Rubiginosa
Questi arbusti vigorosi e rustici, sono adatti a formare siepi di notevoli dimensioni (raggiungono anche 6 m. d’altezza). Presentano foglie profumate, formate da 5-7 foglioline. In giugno-luglio producono fiori molto profumati, generalmente semidoppi, appiattiti, a cinque petali, che sono seguiti in autunno da frutti molto decorativi, lucidi e di color cremisi-scarlatto. Ne fanno parte:
“Amy Robsart”
“Janet’s Pride”
“Lady Penzace”
“Meg Merrilees”
Ibridi Rugosa
Questo sottogruppo comprende arbusti rustici e vigorosi, derivati da R. rugosa, che presentano portamento variabile. I rami spinosi portano foglie composte da 5-7 foglioline. In giugno-luglio, a volte fino a settembre, producono fiori, spesso profumati, riuniti in piccoli gruppi, larghi 8-10 cm., inizialmente globosi e poi appiattiti. Ne fanno parte:
“Blanc Double de Coubert”
“Sarah Van Fleet”
Rose scozzesi
Sono arbusti rustici e polloniferi, adatti a terreni leggeri, derivati da R. spinosissima. Presentano rami spinosi che portano piccole foglie imparipennate, composte da 7-11 foglioline grigio-verdi. Da maggio a giugno producono fiori profumati e appiattiti, solitari o riuniti in corimbi.
Ne fanno parte:
“Stanwell Perpetual”
“William III”
3) IBRIDI DI TEA
Comprende arbusti rustici, a foglie decidue, adatti a posizioni soleggiate o in leggera ombra, aperte, ma protette dai venti e a terreni fertili, ben drenati, acidi o calcarei (in questo caso da correggere con letame maturo). Sono coltivate in modo particolare per la produzione di fiori recisi. I fusti, robusti e spinosi, portano foglie formate da 7 foglioline lucide od opache, di colore verde intenso e con sfumature rosse da giovani. Da maggio-giugno fino a ottobre producono fiori, generalmente doppi, larghi 10-15 cm., talvolta profumati, specie nelle varietà più recenti. Sono facili prede di funghi e parassiti.
Ne fanno parte:
“Alec’s Red”
“Blue Moon”
“Brasilia”
“Buccaneer”
“Colur Wonder”
“Duke of Windsor”
“Elizabeth Harkness”
“Fragrant Cloud”
“Fred Gibson”
“Gail Borden”
“Gavotte”
“Gold Crown”
“Gramd’mère Jenny”
“Grandpa Dickson”
“Josephine Bruce”
“King’s Ransom”
“Lady Sylvia”
“Michele Meilland”
“Mme Butterfly”
“Mme Louise Laperrière”
“Peace”
“Piccadilly”
“Prima Ballerina”
“Stella”
“Summer Holiday”
“Super Star”
“Sutter’s Gold”
4) IBRIDI DI FLORIBUNDA
Il gruppo è formato da ibridi ottenuti dall’incrocio tra R. Polyantha Nane e gli Ibridi di Tea. Sono arbusti a foglie decidue, adatti per aiuole e bordure (data il loro sviluppo che raggiunge il metro di altezza e i 50-60 cm. di larghezza). Si coltivano come gli Ibridi di Tea, ma non necessitano della pratica della sbocciolatura. I fusti sono ben ramificati e portano spine uncinate e foglie simili a quelle degli Ibridi di Tea. In giugno-luglio e in settembre-ottobre (doppia fioritura) producono fiori larghi 8-10 cm. semplici o semidoppi, riuniti in grandi corimbi terminali. Al gruppo appartengono anche le nuove varietà a fiori grandi, dette a volte Grandiflora, derivate dall’incrocio tra i moderni Ibridi di Tea e le moderne Rose Floribunda.
Si ricorda tra le altre:
“Allgold”
“Anne Cocker”
“Chinatown”
“City of Leeds”
“Dearest”
“Dorothy Wheatcroft”
“Escapade”
“Evelyn Fison”
“Frensham”
“Golden Jewel”
“Goldgleam”
“Iceberg”
“Irish Mist”
“King Arthur”
“Lilli Marlene”
“Manx Queen”
“Masquerade”
“Molly McGredy”
“News”
“Ohlala”
“Orangeade”
“Orange Sensation”
“Pernille Poulsen”
“Pink Parfait”
“Queen Elizabeth”
“Red Gold”
“Rosemary Rose”
“Scented Air”
“Sea Pearl”
“Shepherdess”
“Tip Top”
“Violet Carson”
5) ROSE A CESPUGLIO MODERNE
Comprende ibridi derivati dall’incrocio tra le Rose botaniche e le Vecchie Rose. Sono arbusti rustici, generalmente rifiorenti, a foglie decidue, con portamento variabile, adatte alla formazione di siepi e bordure miste o alla coltivazione come esemplari isolati. I fusti robusti, spinosi o setolosi, talvolta arcuati, portano foglie composte da 5-7 foglioline lucide, di colore verde chiaro, dalla forma ovata e dai margini seghettati. Da maggio a settembre producono fiori larghi 5-10 cm., semplici o semidoppi, solitari o riuniti in piccole infiorescenze, profumati solo in poche varietà.
Ne fanno parte tra le altre:
“Constance Spry”
“Erfurt”
“Fred Loads”
“Fritz Nobis”
“Fruhlingsmorgen”
“Golden Chersonese”
“Golden Wings”
“Kassel”
“Lavender Lassie”
“Nevada”
“Nymphenburg”
“Réveil Dijonnais”
“Wilhelm”
6) ROSE RAMPICANTI E SARMENTOSE
Il gruppo è formato da arbusti rampicanti rustici e a foglie decidue, lucide od opache (che da giovani spesso presentano sfumature rossastre), di origine diversa. Le varietà più vigorose sono quelle ottenute dalle Rose Botaniche rampicanti. Adatte a ricoprire muri e tronchi d’albero, producono, in maggio-giugno (a volte si ripete in autunno) fiori semplici, profumati, di colore variabile dal giallo al bianco-crema, larghi 5 cm. o più, riuniti in grandi corimbi. Altre varietà, meno vigorose, derivano da R. x noisettiana e dagli Ibridi di Tea. In giugno-luglio (e per quasi tutte le varietà anche in autunno) producono fiori semplici, semidoppi o doppi, larghi 8-13 cm., simili a quelli degli Ibridi di Tea. Le varietà sarmentose derivano invece da R. luciae e sono piante vigorose, adatte ad essere appoggiate a pergolati, più che a muri. Tra maggio e giugno producono fiori larghi 5 cm. semplici, semidoppi o doppi, riuniti in infiorescenze di notevoli dimensioni.
Ne fanno parte tra le altre:
“Albertine”
“Alister Stella Gray”
“Bantry Bay”
“Casino”
“Chaplin’s Pink Klimber”
“Crimson Shower”
“Danse du Feu”
“Easlea’s Golden Rambler”
“Etoile de Hollande”
“Gloire de Dijonne”
“Golden Showers”
“High Noon”
“Lawrence Johnston”
“Leverkusen”
“Maigold”
“Meg”
“Mermaid”
“Madame Butterfly”
“Mme Grégoire Staechelin”
“New Dawn”
“Parkdirektor Riggers”
“Paul’s Lemon Pillar”
“Pink Perpetue”
“Sander’s White”
“Schoolgirl”
“Thelma”
“Zéphirine Drouhin”
7) ROSE IN MINIATURA
Comprende arbusti di piccole dimensioni, rustici a foglie decide, generalmente rifiorenti, con fusti ramificati e spinosi, che portano foglie composte da 5-7 foglioline ovate e a margini seghettate. Tra maggio e luglio producono fiori semidoppi o doppi, larghi 2-4 cm. Derivate dall’incrocio tra R. chinensis “Minima”, gli Ibridi di Tea e gli Ibridi di Floribunda, sono piante adatte alla coltivazione in aiuole o in vasi di 10-15 cm. di diametro riempiti con terriccio da giardino, terriccio di foglie, torba e sabbia. Necessitano di posizioni soleggiate e di protezione dai parassiti e dai funghi. Si potano solo leggermente e si possono moltiplicare solo per talea.
Ne fanno parte:
“Baby Faurax”
“Baby Gold Star”
“Baby Masquerade”
“Cinderella”
“Coralin”
“Eleanor”
“Little Flirt”
“Magic Wand”
“Perla de Alcanada”
“Pixie”
“Pompon de Paris”
“Roulettii”
“Showoff”
“Yellow Doll”
8) ROSE PROSTRATE
Comprende rose a portamento prostrato, rustiche, a foglie caduche, adatte a ricoprire scarpate, quasi tutte dalla fioritura abbastanza breve.
Si ricordano:
“Max Graf”
“Raubritter”
9) ROSE DA SIEPI
Sono rose a lenta espansione che possono essere tenute nella forma desiderata con una leggera potatura.
Si ricordano:
Tra gli Ibridi Floribunda:
“Chinatown”
“Iceberg”
“Masquerade”
“Dainty Maid”
Tra le Vecchie Rose e gli Ibridi Moschata:
“Cornelia”
“Penelope”
Tra le Rose moderne:
“Heidelberg”
10) ROSE PIANGENTI
Comprende rose derivate dall’innesto di Rose sarmentose su fusti di R. canina e R. rugosa, lunghi 1-2 m. Devono essere coltivate su robusti sostegni (dalla forma a ombrello se si vogliono ottenere esemplari con forma globosa). Si ricordano le varietà:
“Crimson Shower”
“Excelsa”
“Emily Gray”
Altre immagini di ROSE (clicca sulla varietà)
Constance Spry - Rose a cespuglio moderne
Rosa foetida varietà Bicolor - Rose botaniche
Rosa foetida varietà Persiana - Rose botaniche
Rosa hugonis - Rose botaniche
Mermaid Rose - Rose rampicanti e sarmentose
Rosa moyesii - Rose botaniche
Reine des Violettes - Vecchie Rose Ibridi Perpetui
Stanwell Perpetual - Ibridi scozzesi Vecchie Rose
Rosa banksiae (foto www.agraria.org)
Luce: esposizioni molto luminose, soleggiate. Solo alcuni tipi di rampicanti possono essere coltivati in leggera ombra.
Annaffiature e umidità ambientale: annaffiare abbondantemente in primavera-estate.
Substrato: terreno fertile, di medio impasto, leggermente acido. Terreni troppo sabbiosi, compatti o argillosi dovranno essere corretti con l’aggiunta di paglia semidecomposta e torba. I terreni calcarei sono quasi sempre tollerati; mentre quelli poveri dovranno essere arricchiti con concimi inorganici o organici, tenendo presente che il letame non deve essere troppo fresco, perché può danneggiare le radici.
Concimazioni ed accorgimenti particolari: la messa a dimora deve essere eseguita, su un terreno preparato con un mese di anticipo (vangato e concimato), in marzo-aprile o in ottobre. I fiori appassiti devono essere eliminati, tagliando il fusto all’altezza della prima foglia sotto il fiore. In questo modo, si otterrà la formazione di un nuovo germoglio all’ascella fogliare e verso l’esterno. Alla fine dell’estate i fiori dovranno essere lasciati sulla pianta, per evitare il formarsi di troppi germogli. È bene praticare una pacciamatura, sempre su terreno umido, a base di letame, composta, terriccio di foglie, torba o erba falciata, allo scopo di mantenere l’umidità del terreno, evitare la crescita delle infestanti e nel caso del letame apportare elementi nutritivi. A questo scopo si può praticare una pacciamatura a base di letame equino o vaccino in primavera, annualmente in terreni calcarei; ogni due tre anni negli altri. Il trattamento a base di torba o foglie può essere utile anche per alleggerire terreni compatti e argillosi. Si pratica in primavera e autunno spargendo uno strato dello spessore di 5-7 cm. Le rose inoltre necessitano di concimazioni regolari, che dovranno essere effettuate dalla fine della primavera in poi, in particolare durante la fioritura. Si devono utilizzare prodotti ad azione rapida. Tra quelli organici i più adatti risultano essere la farina di ossa, il sangue secco, il cornunghia e i residui della lavorazione del pesce. Questi e quelli minerali si distribuiscono in superficie o interrandoli con una zappatura.
Moltiplicazione: nuovi esemplari possono essere ottenuti per seme, talea, innesto a seconda dell’esemplare preso in considerazione. Le specie tipiche devono essere moltiplicate per seme. Si procede in ottobre, mettendo i semi, ottenuti dai frutti maturi, in vasi o cassette riempiti con composta per semi e tenuti in cassone freddo. Alla comparsa delle prime 2-3 foglie vere, le piantine devono essere trasferite in vivaio, dove resteranno per due anni, prima di poter essere piantate a dimora definitiva. In questo modo si ottengono esemplari in grado di fiorire nel giro di 2-3 anni. La moltiplicazione per talea invece si utilizza per tutte le specie tipiche e i loro ibridi, per le rose in miniatura, per quelle sarmentose non rifiorenti e per quelle arbustive tradizionali. Si utilizzano talee prelevate, in agosto-settembre dai germogli laterali non fioriferi, più robusti, lunghe 25-30 cm., avendo cura di lasciare una porzione del ramo portante. Si dovranno lasciare solo le 2 foglie apicali, eliminando tutte le altre, insieme alle gemme che si trovano all’ascella delle stesse. Le talee devono essere messe a radicare, all’aperto e in posizione riparata e leggermente ombreggiata, in buche profonde 15-20 cm. a forma di V, avendo cura di mettere sabbia fine sul fondo e di pressare, nonché annaffiare il terreno prima e dopo l’operazione. Per facilitare la radicazione si possono usare ormoni rizogeni. Le nuove piante potranno essere messe a dimora nell’autunno dell’anno successivo.
Secondo alcuni vivaisti i nuovi esemplari saranno meno vigorosi. Per le rose in miniatura la procedura è diversa: le talee si preparano tra luglio e ottobre e devono essere lunghe 5-10 cm. e fornite di una porzione del ramo portante. Devono essere messe a radicare in contenitori, riempiti con una miscela a base di torba e sabbia, tenuti in cassone freddo. A radicazione avvenuta, si trapiantano in singoli vasi di 8 cm. di diametro, riempiti con terriccio di foglie, terriccio da giardino, torba e sabbia. Questi dovranno essere interrati all’aperto a maggio dell’anno successivo. Saranno pronte per la messa a dimora definitiva nell’autunno dello stesso anno. Per la tecnica dell’innesto si rimanda a testi specializzati.
Potatura: premettendo la potatura delle rose esistono testi qualificati, si daranno di seguito delle norme generali e di base. La potatura deve adattarsi al tipo di pianta che si prende in esame. I tagli dovranno comunque essere netti ed effettuati appena al di sopra di una gemma rivolta verso l’esterno. In qualsiasi periodo dell’anno si dovranno eliminare i rami deboli, ammalati o incrociati. Durante la fioritura si devono eliminare i fiori appassiti, tagliando il fusto all’altezza della prima foglia sotto il fiore, dall’ascella della quale si originerà un nuovo germoglio fiorifero. Questa pratica non dovrà essere effettuata alla fine dell’estate, quando sarà meglio lasciare i fiori appassiti sulla pianta, per evitare il formarsi di troppi germogli. I germogli deboli devono essere potati drasticamente per stimolare la produzione di nuovi germogli più vigorosi dalla base della pianta. Il periodo di potatura varia a seconda delle specie e varietà:
- rose che fioriscono sui rami dell’anno: si potano in autunno-inverno, in regioni a clima mite o tra la fine di febbraio e i primi di aprile in regioni a clima rigido;
- rose che fioriscono sui rami dell’anno precedente (R. sarmentose, R. botaniche, Vecchie Rose e alcune delle R. a cespuglio moderne): si potano subito dopo la fioritura.
Per quanto riguarda le rose innestate, dovranno essere eliminati drasticamente tutti i polloni che si originano al di sotto del punto di innesto, al fine di non indebolire la pianta.
POTATURA DEGLI ESEMPLARI GIOVANI
Le rose messe a dimora in autunno-inverno si potano all’inizio della primavera; mentre quelle piantate in primavera si potano al momento della messa a dimora o alla ripresa della vegetazione
- Rose botaniche e a cespuglio: accorciare i rami maggiori fino al punto di lignificazione completa. Eliminare quelli che hanno fiorito nell’anno precedente.
- Ibridi di Tea: potare a 2-3 gemme dalla base.
- Rose rifiorenti: potare a 4-5 gemme dalla base.
- Rose ad alberello: trattare come gli Ibridi di Tea o le rifiorenti coltivate a cespuglio.
- Rose rampicanti e sarmentose: accorciare i rami robusti a 30-50 cm. di lunghezza e quelli più deboli a 8-10 cm. dalla base.
POTATURA DEGLI ESEMPLARI ADULTI
- Rose botaniche e Vecchie Rose: potare leggermente, eliminando i rami vecchi, deboli e disordinati alla base e quelli che producono pochi fiori a livello del fusto.
- Ibridi di Tea e Rose arbustive: asportare i fusti deboli, malati o vecchi e accorciare i rami deboli a 2-4 gemme.
- Rose rifiorenti, Ibridi di Floribunda e Ibridi perpetui: effettuare una potatura leggera, eliminando i rami deboli e accorciando i rami robusti a 5-7 gemme dalla base.
- Rose ad alberello: procedere come per gli arbusti, rispettando le caratteristiche della varietà.
- Rose rampicanti che fioriscono sui rami dell’anno: all’inizio della primavera, potare a 2-3 gemme dalla base i rami che hanno prodotto fiori nell’anno precedente. I rami principali ancora vigorosi non richiedono potatura.
- Rose sarmentose che fioriscono sui rami dell’anno precedente: dopo la fioritura, potare tutti i fusti che hanno fiorito a livello del terreno e disporre in maniera adeguata quelli che fioriranno nell’anno successivo. In caso di carenza di nuovi germogli, si preferisce tenere ancora i vecchi rami potando a 2-3 gemme i germogli laterali.
- Rose piangenti: trattare come le sarmentose.
- Afidi delle rose: attaccano foglie, peduncoli, boccioli e giovani germogli, deformandoli e facendoli seccare. Si eliminano lavando la pianta e trattandola con insetticidi specifici.
- Larve di lepidotteri: alcune larve di lepidotteri si nutrono di foglie, fusti e boccioli. In modo particolare si ricordano le larve delle tortrici, che uniscono diverse foglie tra loro, formando una specie di bozzolo sericeo, del quale mangiano la lamina, lasciando intatte le nervature. Si combattono con prodotti specifici.
- Cicadella dei rosai: si manifesta con la comparsa di due strisce chiare sulle foglie, che in seguito seccano. Può determinare la diffusione di virosi. Si combatte con prodotti specifici.
- Larve della limacina: si nutrono della parte superiore delle foglie, che ingialliscono e cadono. Si combattono con prodotti specifici.
- Carruga degli orti e cedonia: attaccano i boccioli.
- Tentredine dei rosai: attacca le foglie.
- Oidio della rosa: è provocata da funghi della famiglia delle Eirisifacee. È causa della comparsa di macchie bianche polverulente su foglie, boccioli e germogli, caratterizzati da un tipico odore di muffa. Si manifesta inoltre con macchie sui petali e deformazione dei boccioli fiorali che non riescono ad aprirsi, nonché bollosità sulle foglie che ingialliscono e seccano. Eliminare le foglie colpite e trattare la pianta con un prodotto anticrittogamico.
- Ruggine: malattia abbastanza comune, si manifesta con la comparsa di macchie arancioni su germogli e piccioli fiorali, a cui fanno seguito pustole polverulenti e rossastre sulla pagina inferiore delle foglie. Si combatte eliminando le parti malate e trattando la pianta con prodotti specifici.
- Clorosi: è determinata dalla carenza di ferro in terreni calcarei. Si combatte somministrando sali di ferro o sequestreni a lento assorbimento.
- Cancro dei rami della rosa e tumore batterico delle Rosacee: sono due malattie che provocano la comparsa rispettivamente di macchie marroni con bordi rossi sui rami e di grossi tumori giallognoli prima teneri, poi lignificati. Portano alla morte della pianta e se ne può solo prevenire la comparsa trattando l’apparato radicale, prima della messa a dimora, con poltiglia bordolese al 10%, disinfettando e proteggendo le superfici di innesto e i tagli di potatura ed, in ultima istanza, eliminando drasticamente gli esemplari infetti.