Nome comune: Scefflera.
Genere: Schefflera.
Famiglia: Araliaceae.
Provenienza: Polinesia e Indonesia.
Descrizione genere: comprende circa 900 specie di piante perenni, sempreverdi, arbustive, arboree o rampicanti. Sono piante coltivate anche in appartamento per il bel fogliame decorativo. Mentre nei paesi di origine raggiungono altezze considerevoli, da noi possono arrivare a 2 m. se coltivate in vasi di dimensioni adeguate.
Schefflera arboricola (foto www.agraria.org)
Schefflera actinophylla o Brassaia actinophylla: specie a lento accrescimento, che in appartamento può raggiungere i due metri di altezza in contenitori di dimensioni adeguate, presenta foglie lucide, ovali, di colore verde oliva, portate, in gruppi di 3-5, da piccioli, lunghi anche 30 cm. che si diramano da un unico fusto. In vaso fiorisce molto raramente; ma, quando questo avviene, i fiori, di colore rosso scuro, sbocciano riuniti in una lunga infiorescenza e vengono seguiti dalla produzione di frutti rosso porpora.
Schefflera arboricola o Heptapleurum arboricola: questa specie presenta foglie composte almeno da 7 foglioline spesse e coriacee, poste all’estremità di uno stelo fogliare, portato a sua volta, come tutti gli altri, da un unico fusto principale, solitamente non ramificato. Tra le varietà più note: “Geisha Girl”, dalle foglioline verde scuro con le punte arrotondate; “Gold Cappella”, a foglie dai margini più chiari; “Green Golden”, dalle foglie variegate di verde brillante; “Hayata”, dalle foglioline verde pallido con gli apici appuntiti; “Renate”, dalle foglie con gli apici incisi; “Variegata”, con foglioline variegate di giallo; “Wortii”, con foglie dai margini biancastri.
Schefflera arboricola varietà Green Golden (foto www.agraria.org)
Schefflera arboricola con frutti (foto www.agraria.org)
Temperatura: la temperatura minima invernale non deve essere inferiore a 13 °C.
Luce: buona, al riparo dai raggi diretti del sole.
Annaffiature e umidità ambientale: annaffiare abbondantemente (anche 2-3 volte alla settimana se fa molto caldo) durante l’estate; ridurre le somministrazioni in autunno-inverno. Aumentate l’umidità atmosferica spruzzando regolarmente le foglie al mattino o alla sera e ponendo il vaso su terrine riempite di ciottoli mantenuti bagnati.
Substrato: terriccio humifero e poroso, con aggiunta di sabbia.
Concimazioni ed accorgimenti particolari: le piante dovranno essere rinvasate in primavera, se necessario, fino ad arrivare a contenitori del diametro di 15-20 cm. Successivamente sarà sufficiente sostituire i 5 cm. superficiali di substrato con terriccio nuovo, a cadenza biennale. Per ottenere esemplari molto più alti, rinvasare ogni due anni, utilizzando contenitori sempre più grandi.
Nuovi esemplari si possono ottenere per semina in un contenitore (tenuto all’interno di una cassetta da riproduzione) riempito con composta, a base di torba e sabbia, mantenuta umida, avendo cura di permettere al contenitore di prendere aria per almeno un’ora al giorno, al fine di evitare il formarsi di un ambiente asfittico. Le nuove piantine dovranno essere trapiantate in vasi singoli, non appena risulteranno abbastanza grandi da essere maneggiate senza rischio. La Schefflera si può moltiplicare anche utilizzando talee apicali, ottenute, in primavera, tagliando il fusto subito sotto a un nodo. Queste andranno messe a radicare in torba e sabbia alla temperatura di 18-24 °C. Su esemplari di dimensioni notevoli potrà essere praticata anche la margotta.
- Foglie che appassiscono o pendono: temperatura troppo bassa, annaffiature insufficienti o eccessive, concimazioni inadeguate.
- Afidi: attaccano foglie e fiori. Succhiano la linfa e rendono la pianta appiccicosa. Si eliminano lavando la pianta e trattandola con insetticidi specifici.
- Cocciniglie cotonose: può attaccare le piante, specie in presenza di clima caldo e secco. Bisogna asportarle, trattare la pianta con un prodotto anticoccidico ed elevare il tasso di umidità ambientale (le spruzzature e i lavaggi fogliari permettono di eliminare le cocciniglie allo stato larvale). In alternativa al prodotto chimico, si possono strofinare le parti colpite con un batuffolo di cotone bagnato con acqua e alcool.
- Cocciniglie brune: si manifestano con la formazione di escrescenze (determinate dal piccolo “guscio”) marroni e conferendo alla pianta un aspetto nerastro e appiccicoso (a causa della produzione da parte della pianta di sostanze zuccherine che la rendono soggetta all’attacco di funghi e fumaggini). Si combattono asportandole e trattando la pianta con un prodotto anticoccidico o strofinando le parti colpite con un batuffolo imbevuto di acqua e alcool.
- Ragnetto rosso: acaro che si sviluppa facilmente in ambienti caldi e secchi. Se ne può prevenire la comparsa spruzzando le foglie e mantenendo alta l’umidità ambientale (ad esempio ponendo la pianta su una terrina riempita di ciottoli tenuti sempre bagnati, facendo attenzione che l’acqua non raggiunga mai il fondo del vaso). Si combatte con prodotti acaricidi.