Regione: Abruzzo - Molise
Zona di produzione: prevalentemente in provincia di Chieti
Il tortarello (Cucumis melo var. flexuosus), è una pianta rustica erbacea annuale.
La produzione si concentra prevalentemente in provincia di Chieti, soprattutto nel vastese e nella calda valle del Trigno, dove è ampiamente diffuso anche in territorio molisano. Nel vastese e nel vicino Molise, il tortarello sostituisce quasi integralmente la coltivazione ed il consumo del cetriolo. Localmente viene chiamato, al femminile, (la) turtarelle in Abruzzo e (la) turtanelle in Molise. In Provincia di Teramo è conosciuto localmente come melancola o melancolo, termine con cui in altre località abruzzesi si indica il comune cetriolo.
Tortarello Abruzzese (foto Orticolando.it)
Il frutto del tortarello abruzzese è di colore verde chiaro, lungo dai 45 agli 80 cm. Presenta un aspetto ritorto, in particolare nella parte terminale del frutto. La buccia, non tomentosa, presenta scanalature longitudinali. I frutti si raccolgono, ancora immaturi, solitamente quando raggiungono i 40-50 cm.
Tortarello Abruzzese (foto http://ilbuonseme.saissementi.it)
Tradizionalmente la semina in pieno campo si effettua a file, a postarelle distanti 80-90 cm l’una dall’altra, nelle quali vanno posti 2-3 semi alla profondità di circa 5-6 cm; le file devono invece essere distanti circa 1 metro l’una dall’altra. Quando le piantine hanno raggiunto le dimensioni di circa 12-15 cm occorre eseguire il diradamento lasciando quella migliore, tenendo conto del fatto che nell’effettuare questa operazione occorre evitare di scalzare la piantina che rimane.
La coltura si può anche avviare trapiantando le piantine con pane di terra, prodotte in proprio in contenitori alveolati; con il trapianto il periodo di raccolta si anticipa di 10-15 giorni rispetto alla semina diretta in pieno campo.
La raccolta di questi due ortaggi comincia all’incirca 60 giorni dopo la semina ed è scalare, fino a settembre-ottobre a seconda dei luoghi di coltivazione.
Di solito si raccoglie ogni 2-3 giorni, scegliendo man mano i frutti ben ingrossati ma ancora immaturi e di colore verdognolo, prima comunque che il colore viri sul giallo o sull’arancio.
I frutti, particolarmente apprezzati per il gradevole sapore che ricorda quello del melone, si consumano crudi in insalata, conditi con olio, sale e aceto, o solo con sale, da soli o misti ad altri ortaggi, come cipolle rosse, peperoni e capperi; più semplicemente si possono unire a pomodori ben maturi, condendoli solo con sale.