Regione: Toscana
Zona di produzione: Val di Cornia (provincia di Livorno)
La tipicità del melone è data proprio dalle sue caratteristiche organolettiche legate ai fattori climatici e pedologici della Val di Cornia, responsabili del sapore molto zuccherino del frutto. Le varietà coltivate sono Proteo Supermarket e Calipso.Per la coltura in pieno campo si riscontrano difficoltà in luglio e in agosto a causa dell'approvvigionamento idrico. Grazie alle condizioni microclimatiche ed alla specializzazione raggiunta dai coltivatori della Val di Cornia sono stati raggiunti livelli di qualità molto elevata con caratteristiche organolettiche molto apprezzate dai consumatori di mercati nazionali importanti come quello di Milano, Bologna e Firenze. Buona parte della produzione è destinata al mercato locale, in concomitanza ai flussi turistici dei mesi estivi. Dall'impollinazione del fiore del melone da parte esclusivamente di api, si ottiene un miele dal gusto molto particolare. La coltivazione del melone sta trovando oggi in Val di Cornia difficoltà di espansione a causa della carenza di acqua e della scarsa qualità di quest'ultima a causa della salinizzazione delle falde. La razionalizzazione dell'irrigazione tramite gli impianti a goccia ha risolto solo in parte il problema.
Melone della Val di Cornia (foto www.regione.toscana.it)
Il melone della Val di Cornia ha forma ovoidale e colore giallo-verdastro; il sapore è molto dolce e l'odore è fruttato e intenso. Ha una polpa soda con interno deliquescente.
Le piantine vengono acquistate presso vivaisti della zona. La coltura può seguire nella successione colturale lo spinacio, il cavolo, il pomodoro o i cereali autunno-vernini. Viene eseguita un'aratura alla profondità media di 40-50 cm in autunno; successivamente vengono effettuate ripetute operazioni di affinamento del terreno. Le densità di piantagione variano con la tecnica colturale adottata (semiforzatura o pieno campo) e sono comprese fra le 4000 e le 7000 piante/ha. Si effettuano normalmente dai tre ai quattro trattamenti antiperonosporici e antioidici. Si effettua una fertilizzazione di fondo a base di fosforo e potassio, integrando con apporti azoto-potassici, durante il ciclo colturale, per fertirrigazione.
La raccolta si effettua manualmente attenendosi ai tempi di carenza dei prodotti fitosanitari utilizzati. I meloni vengono poi trasportati con rimorchi verso il locale di lavorazione aziendale, dove vengono depositati (nel magazzino o in una cella frigorifera).
Le pezzature vanno da 800 g a 3 kg. Si produce tra giugno e settembre.