Regione: Campania
Zona di produzione: comuni della Costiera Amalfitana (provincia di Salerno)
Il pomodoro Re Umberto (o Fiascone) è presente in tutto l'areale della Costiera Amalfitana; il suo luogo di elezione è il comune di Tramonti e le sue frazioni, dove si riscontrano le più importanti testimonianze orali in merito alla sua presenza sul territorio. Già a inizio '900 in quasi tutti gli orti era presente il pomodoro Re Umberto, detto Fiascone e i suoi frutti venivano usati sia come prodotto fresco (per le insalate estive), che per fare passate e conserve di pomodoro. Fortunatamente molti agricoltori hanno continuato a produrlo per autoconsumo, grazie alle caratteristiche organolettiche superiori ed al perfetto adattamento all'ambiente pedoclimatico. Il nome deriva da un omaggio a Umberto I di Savoia, in occasione di una sua visita da Re d'Italia a Napoli per la prima volta nel 1878.
Il pomodoro Re Umberto iniziò ad essere coltivato nei primi anni del '900 sul territorio di Tramonti e della Costiera amalfitana, e i suoi semi vennero diffusi di mano in mano in tutte le tredici contrade. La riproduzione del seme si è protratta di generazione in generazione in alcune famiglie di Tramonti fino ai giorni nostri, scongiurandone cosi la completa estinzione. Ogni estate, dopo la raccolta, di mattina presto, si provvedeva a fare la conserva di pomodori, (il termine usato ancora oggi è: "Fare le bottiglie"), prodotto che non doveva mai mancare in una casa e che durava per tutto l'anno.
Pomodoro Re Umberto
La bacca è di forma rettangolare, colore rosso intenso a maturazione, lunghezza della bacca 6,3 cm in media, peso compreso fra i 45 ed i 65 grammi; sapore dolce, caratteristiche fisico-chimiche: Residuo ottico (zuccheri) 4.8, ph 4.89, acidità% 0.35, su un campione di pomodoro allevato in pieno campo. La bacca è stretta al colletto per poi allargarsi alla parte distale; il frutto ha duplice attitudine, sia per il consumo fresco che per la trasformazione industriale.
Pomodoro Re Umberto
La semina in genere avviene ai primi di marzo nei famosi "rassicali", semenzai aziendali in cui vengono direttamente distribuiti i semi, protetti da vegetazione secca per evitare che animali selvatici vaganti possano rovinarlo. Si trapianta agli inizi di maggio con sesti di impianto di 40 cm sulla fila e 80 cm tra le file. La pianta presenta uno sviluppo indeterminato che in terreni favorevoli raggiunge anche i 2 mt di altezza; pertanto si usano pali di castagno e canne di fiume come tutori. L'infruttescenza è composta da 2/6 frutti, che a maturazione sono di colore rosso intenso. Si prestano a diversi usi, sia per insalata, che per la produzione di pelati e di passata. La lavorazione del pomodoro Re Umberto è effettuata esclusivamente con attrezzature manuali tradizionali, a causa dei terrazzamenti della Costiera amalfitana, che rendono molto difficile se non impossibile l'utilizzo di mezzi pesanti.
Il prodotto fresco viene raccolto in cassette di plastica da circa 20-25 kg e trasportato presso il laboratorio artigianale che ne garantisce una trasformazione immediata in barattoli di vetro, senza l'utilizzo di conservanti o altri agenti chimici.