Regione: Toscana
Zona di produzione: coltivato in Garfagnana, in particolare a Pieve Fosciana e nei comuni limitrofi
Il Pievarino è coltivato da sempre a Pieve Fosciana nelle aree più fertili, generalmente
vicine ai corsi d’acqua, in terreni
di medio impasto tendenti al sabbioso.
Veniva
solitamente consociato col mais che serviva
alla pianta come tutore
e per
mantenere
l’ambiente più fresco.
Essendo un fagiolo poco caratterizzato, il Pievarino
non ha avuto grande diffusione.
All’apparenza
sembrerebbe
imparentato
con
il fagiolo Scritto, dal quale si differenzia
per il colore
delle macchie sul seme:
rosso vivo, diverso dal rosso granato dello Scritto.
Fagiolo Pievarino (foto https://luccaedintorni.blogspot.com)
Pianta semirampicante a crescita indeterminata, raggiunge altezze di circa 1,5 m e presenta una maturazione quasi contemporanea. Le foglie sono di colore verde; il baccello, tendenzialmente privo di curvatura, a maturazione si presenta di colore biancastro con striature rosso vivo e raggiunge mediamente una lunghezza di 10-11 cm. Il seme è di dimensioni medie (circa 1-1,3 x 0,8 cm), ha una forma oscillante tra ovale ed ellittico e una colorazione ‘camoscio’ con striature vinaccia.
Fagiolo Pievarino (foto "I fagioli della Lucchesia" Manuale ARSIA)
Il seme viene riprodotto direttamente in azienda dal produttore.
Si effettua una leggera aratura (25-30 cm) seguita da una erpicatura per la somministrazione
del fertilizzante,
generalmente organico.
La semina avviene nel
mese
di maggio con sesti di impianto che variano da 20-30 cm sulla fila e 150 cm
tra
le file. Generalmente si semina a postarelle
(2-3 semi messi intorno
al tutore
che
ha sostituito il mais). Vengono
effettuate
irrigazioni
di soccorso. La raccolta
si
compie a mano raccogliendo i baccelli maturi. Il prodotto raccolto viene essiccato
sull’aia e, quindi, selezionato.
La produzione
può superare
i 50 q.li/ha.
La produzione attuale è di circa 40-50 kg.
Ottimo nelle preparazioni dove sono presenti ingredienti dal sapore marcato,
come cipolla, aglio, pancetta oppure passato in crema e servito in preparazioni
quali il Passato di fagiolo Pievarino su pane di patate aromatizzato con olio extravergine
d’oliva e rosmarino.
Per
la sua tipologia questo fagiolo rosso
scritto si consiglia di consumarlo lessato
e si suggerisce di accompagnarlo a un olio mediamente fruttato,
con toni prevalenti
di oliva verde,
scarsamente amaro
e piccante.
Con
questi piatti è indicato l’abbinamento con un vino rosso come il Merlot.
Da "I fagioli della Lucchesia" Manuale ARSIA
Schede di presentazione delle varietà locali di fagioli
Marco Del Pistoia, Mario Macchia, Mauro Quarta, Marco Baldanzi, Lucia Ceccarini