Cipolla borettana
Atlante degli Ortaggi antichi - Varietà dell'Emilia-Romagna

Zona di produzione e cenni storici

Regione: Emilia-Romagna
Questo tipo di cipolla prende il nome da Boretto (Reggio Emilia), suo territorio d’origine. È una varietà di cipolla inconfondibile per la forma appiattita, con buccia color paglierino. Le più piccole sono ricercate dall’industria dei sottaceti, le più grandi sono destinate al consumo fresco, tal quali oppure sbucciate e vendute in vaschetta.
La produzione della cipolla borettana (circa 20 mila tonnellate) è concentrata nella Bassa padana, soprattutto nel Parmense. Piccole coltivazioni, perlopiù destinate all’industria, esistono anche nel Veronese.

Cipolla borettana Cipolla borettana (foto www.salepepe.it)

Caratteristiche

E' caratterizzata da un bulbo molto appiattito ai poli, piccolo e con tuniche color paglierino ed è molto utilizzata dall’industria conserviera.

Tecnica di coltivazione

Predilige terreni di medio impasto, tendenti allo sciolto, ma si adatta bene anche a terreni argillosi, purchè freschi, profondi e ricchi di sostanza organica di sostanza organica. La preparazione del terreno è molto importante, soprattutto sono necessarie tutte le operazioni colturali che facilitano lo sgrondo delle acque (specie su terreni argillosi) per evitare ristagni di umidità, che predispongono la coltura ad attacchi di marciumi, in particolare di Fusarium.
La semina, intesa sia come modalità che epoca, influenza direttamente la dimensione del bulbo. E’ indispensabile impiegare seme esente da malattia e a elevata germinabilità. E’ opportuno che germinabilità sia controllata anche per meglio calcolare la quantità di seme necessario per la superficie interessata. La profondità di semina (mese di febbraio) deve essere uniforme: 1-1,5 cm; la distanza sulla fila di 2-3 cm e tra le file di 8-15 cm. La germinazione viene facilitata da una leggera rullatura del terreno. La raccolta avviene da metà a fine luglio. E’ possibile anche mettere a dimora piccole piantine di cipolla allevate in contenitore alveolare e in ambiente protetto.
La cipolla non presenta particolari esigenze nutritive. Necessita comunque di una buona fertilità del terreno e un equilibrio fra i vari elementi nutritivi.
La sensibilità della cipolla nei confronti della disponibilità di acqua è notevole. Ciò è determinato dall’apparato radicale che tende ad occupare gli strati più superficiali del terreno, rendendo la pianta sensibile allo stress idrico in ogni fase del suo ciclo produttivo. Gli effetti positivi della disponibilità d’acqua si esprimono con l’aumento della densità di investimento di circa il 35-40% e con l’aumento della produzione unitaria. Dal punto di vista qualitativo la pezzatura dei bulbi cresce con l’irrigazione, diminuendo la produzione di scarto a tutto vantaggio delle classi intermedie.

Produzione

La raccolta si effettua quando le foglie della cipolla si presentano appassite, ingiallite e curvate verso terra per la perdita di turgidità dei tessuti. Il sistema tradizionale di raccolta prevede l’estirpazione del bulbo, la posa in file, l’essicazione in campo, la raccolta vera e propria. Dopo l’estirpazione, i bulbi sono lasciati in campo per un periodo variabile da 10 a 15 giorni o comunque fino alla completa essicazione delle radici e della parte aerea. Durante l’essicazione il bulbo perde circa il 5% del suo peso. Il bulbo ha forma appiattita, molto depresso ai poli, con una concavità nella zona apicale, da cui originano le foglie: Il bulbo esternamente è paglierino, con guaine sottili e cartacee, mentre l’interno è bianco e carnoso. Ha dimensioni molto variabili, dai 2 fino ai 9 cm, ma i bulbi più pregiati sul mercato sono quelli di 3-5 cm, ottenibili con una semina più fitta e più adatti alla produzione di sottoli e sottaceti.

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