Famiglia: Leguminosae
Specie: Trifolium incarnatum L.
Francese: Trèfle incarnat; Inglese: Crimson clover, Scarlet clover, Italian clover; Spagnolo: Trebol encarnado; Tedesco: Inkarnatklee.
Attualmente l’erbaio di trifoglio incarnato si estende su circa 25.000 ha, dei quali il 54% è presente in Lazio ed il 23% in Campania.
Trifoglio incarnato - Trifolium incarnatum L. (foto www.agraria.org)
Pianta cespitosa con radice fittonante, fusto tormentoso alto fino a 80 cm. Le tre foglioline sono sub-ovate, denticolate all’apice ed articolate sullo stesso punto. I fiori sono riuniti in un capolino di colore rosso molto caratteristico. I semi sono ovali, di colore giallo-bruno lucido, con peso di 1000 semi di 3,2-3,6 g.
Resiste bene al freddo, ma nelle regioni settentrionali e nei terreni argillosi, soprattutto se seminato tardi, può subire gravi danni per sradicamento da gelo. Il trifoglio incarnato rappresenta una pianta interessante per i terreni sciolti, asciutti e poveri di calcare, dove la veccia ed il pisello forniscono in genere delle prestazioni produttive piuttosto scarse.
In coltura pura si semina ai primi di ottobre con 25-35 o più Kg/ha di seme, in file distanti 18-20 cm. La raccolta deve essere eseguita con piante in fioritura; raccolte più tardive possono causare disturbi all’animale a causa di numerosi peli ispidi di cui è provvisto il calice dei fiori.
L’utilizzazione più frequente è la coltura in miscuglio con la loiessa ed in qualche caso anche con i cereali, ma viene coltivato anche in purezza.
Nelle regioni meridionali può essere usato anche per un buon pascolo in inverno e per produzioni di seme in primavera.
Il trifoglio incarnato comprende diverse forme e tipi che si differenziano tra di loro per la diversa precocità, la produzione ed anche per il colore dei fiori. In Campania ad esempio si segnalano 4 diversi tipi con fioritura da Marzo a tutto Giugno. Un buon erbaio di trifoglio incarnato può produrre 25-30 t/ha di foraggio verde.
Sono iscritte a Registro undici varietà.
a cura di Francesco Sodi