Famiglia: Chenopodiaceae
Bietola da orto o Barbabietla rossa: Beta vulgaris L. var. cruenta L. Salisb.
Sinonimo: Beta vularis L. var. esculenta Salisb.
Francese: betterave potagére, betterave à salade; Inglese: garden (table) beet; Spagnolo: remolacha hortelana; Tedesco: Salat-Rübe.
La Bietola da orto (o Barbabietola rossa) è un ortaggio da radice che si utilizza cotto, molto comune negli orti ma presente anche in pieno campo per rifornire il mercato e l'industria. E' diffusa in tutte le regioni d'Italia ma soprattutto al Nord.
Oltre al mercato fresco, la bietola da orto viene destinata all'industria per l'inscatolamento o il confezionamento in contenitori di plastica sottovuoto.
Il valore energetico delle radici è di 34 calorie per 100 grammi, il contenuto di zuccheri del 5-6%; modesto il contenuto di vitamine, mentre apprezzabile è quello in fibre e sali minerali.
Bietole da orto - Beta vulgaris L. var. cruenta L. Salisb. (foto www.agraria.org)
La bietola da coste è una pianta erbacea biennale (annuale in coltura) originaria del bacino del Mediterraneo. Si differenzia dalla bietola da coste per la dimensione della radice, che può raggiungere 12 cm di diametro e per la forma delle foglie, provviste di un lungo picciolo; il lembo è liscio, spatoliforme, di colore verde o verde sfumato di rosso; la radice carnosa, globosa, rotonda, appiattita o cilindrica, ha una colorazione esterna rossa ed una polpa da rosa zonata di rosso a rosso-violaceo; la radice ingrossata prosegue con una radichetta sottile che non raggiunge grandi profondità.
Le caratteristiche biologiche e riproduttive sono simili a quelle della bietola da coste.
Adatta a regioni a clima temperato umido, presenta una buona resistenza al freddo, ma interrompe la sua crescita a temperature inferiori a 5°C. Si adatta a tutti i tipi di terreno, anche se preferisce quelli profondi, freschi, ben drenati e dotati di sostanza organica, con pH neutro o subalcalino; tollera bene elevati gradi di salinità. La siccità e gli stress idrici determinano arresto di crescita delle radici e loro indurimento, compromettendo la produzione e la qualità del prodotto. L'irrigazione è quindi sempre necessaria. Rispetto alla bietola da coste presenta un maggior fabbisogno di potassio. E' inoltre sensibile alla carenza di microelementi. Il letame impiegato deve essere molto maturo, in molti casi quindi si consiglia l'applicazione alla coltura precedente.
Le cultivar vengono classificate in base alla forma della radice ed alla precocità del ciclo colturale (precoci, medio-precoci, medio-tardive).
Può essere considerata una coltura sarchiata con semina scalare da marzo a ottobre. L'impianto può essere fatto per semina diretta o trapianto delle piantine, metodo usato solo negli orti familiari perché c'è il pericolo di ottenere radici deformi o biforcate.
Dopo aver preparato un buon letto di semina, si può distribuire il seme a spaglio (se si tratta di singole aiuole) o meccanicamente, in file distanti 30-40 cm a una profondità di 1-2 cm. La densità è di circa 15-20 cm se si vogliono ottenere radici di grosse dimensioni. Ad ettaro si impiegano circa 10 kg di semente.
Il diradamento è opportuno se si vuole ottenere radici di pezzatura uniforme. E' necessario procedere al diserbo della coltura.
La raccolta comincia dopo 60-90 giorni dalla semina, in relazione alla precocità della cultivar e delle condizioni climatiche. La migliore qualità è offerta dalle radici che hanno raggiunto un minimo di 5-8 cm di diametro. Le piante raccolte vengono riunite in mazzetti di 3-6 dopo che sono state tolte le foglie più vecchie e lavate.
La produzione può raggiungere e superare i 400 quintali ad ettaro in buone condizioni colturali; le radici private delle foglie possono essere conservate in frigo (a 0°C e 95% di umidità relativa) per circa 2 mesi.
La malattia fogliare più pericolosa è la Cercospora (Cercospora beticola), nota anche come "vaiolatura"; altre crittogame dannose della parte aerea sono la Peronospora (Peronospora farinosa) e anche la batteriosi (Pseudomonas aptata).
Tra gli agenti che provocano marciumi alle radici ed al colletto nelle prime fasi di crescita si ricordano il Mal del piede (Phoma betae), Pythium e Rhizoctonia spp.. Per tutte vale soprattutto il principio di adottare lunghe rotazioni.
Gravi danni sono prodotti anche da alcune virosi trasmesse per seme e da alcuni insetti vettori (Aphis fabae e Myzus persicae): Virus del giallume e Virus del mosaico.
I parassiti che interessano la bietola con danni alle radici comprendono insetti polifagi (grillotalpe, nottue, elateridi), mentre sulle foglie producono danni afidi, l'Altica (Chaetocnema tibialis), la Mosca (Pegomya betae), il tripide degli orti (Thrips tabaci), il Ragnetto bimaculato (Tetranychus urticae).
Tratto da Principi di Orticoltura - Romano Tesi - Edagricole