Classe: Dicotyledonae
Ordine: Fabales
Famiglia: Fabaceae
Tribù: Phaseoleae
Specie: Vigna unguiculata (L.) Walp.
Fin dall'antichità era coltivato da Greci e Romani. E' una pianta originaria dell'Africa.
Dopo la scoperta del Nuovo Mondo, con l'arrivo in Europa del fagiolo comune, la coltivazione dei fagioli dall'occhio ha perso d'importanza; ai giorni nostri in Italia sopravvive solo in alcune zone di Puglia, Toscana e Veneto.
Fagiolo dall'occhio - Vigna unguiculata (L.) Walp.
(foto By Toby Hudson - Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=18417691)
È una pianta erbacea che raggiunge un'altezza di circa 60–70 cm.
L'apparato radicale è fittonante, con radici secondarie che presentano le caratteristiche nodosità delle leguminose per la presenza dei batteri azotofissatori (Rhizobium leguminosarum).
I fiori bianchi o violetti si aprono nelle prime ore del mattino e si chiudono a metà giornata.
Le foglie sono trilobate e di colore verde lucido.
I baccelli, cilindrici, sono lunghi 15–25 cm, di colore verde, a volte striature violette; i semi sono di colore bianco con una caratteristica macchia di colore scuro («occhio»), in corrispondenza del punto di inserzione sul baccello.
Fagiolo dall'occhio - Vigna unguiculata (L.) Walp. (foto Francisco Manuel Blanco (O.S.A.) - Flora de Filipinas)
E' una coltura miglioratrice e segue ottimamente il frumento. Per motivi fitosanitari non deve seguire altre leguminose, patata, spinacio, melone cavolo e cetriolo. Il fagiolo dall’occhio non deve tornare sullo stesso appezzamento prima di 4 anni da una qualsiasi coltura di fagiolo.
Nel Nord Italia è meglio attendere la prima decade di maggio per la semina, quando non vi
sono più problemi di ritorni di freddo; le
semine possono poi proseguire fi no ai
primi di luglio.
Le distanze di semina variano dai 40
ai 60 centimetri tra le fi le; sulla fila le
piante vanno invece tenute (si consiglia il diradamento post-emergenza)
a una distanza di 10 cm tra
l’una e l’altra. E' possibile effettuare anche la semina a postarella ponendo 3-5 semi in ognuna, rispettando una distanza di 25-30 cm tra una postarella e l’altra e di 40-60 cm tra una fila e l’altra.
Presenza una maggiore resistenza alla alla siccità rispetto al fagiolino e non ha bisogno di eccessive quantità d’acqua; l’irrigazione però non deve mancare durante la fi oritura e la formazione dei baccelli.
Nelle fasi iniziali è necessario il contenimento delle infestanti che può essere fatto con lavorazioni ripetute.
La maturazione e quasi contemporanea
(se si vuole infatti avere una raccolta di legumi freschi, mangiatutto, dilazionata nel tempo,
occorre fare delle semine scalari). Il fagiolo dall’occhio deve essere raccolto ad una umidità del
18-20% onde evitare eccessive perdite di prodotto dovute all’apertura spontanea dei baccelli
troppo secchi (è da sottolineare che in queste condizioni di umidità il seme perde rapidamente la
propria germinabilità e quindi il seme deve essere mantenuto in luoghi asciutti e ventilati, non
ammassandolo, in modo da seccarsi ulteriormente). L’essiccazione dei semi si completa poi stendendoli per alcuni
giorni in un luogo ventilato e protetto
dalla luce diretta del sole.
Il fagiolo dall’occhio mostra buona
resistenza nei confronti delle più comuni
avversità che colpiscono gli altri fagioli:
pertanto, in genere, non sono necessari
interventi fitosanitari per
portare a termine la coltura.