Famiglia: Chenopodiaceae
Bietola da coste: Beta vulgaris L. var. cycla (L.) Ulrich
Francese: poirée, bette à charde; Inglese: leaf's beet, swiss chard beet; Spagnolo: acelga; Tedesco: Beet, Mangold.
La Bietola da coste è un ortaggio da foglia per cuocere; vengono utilizzati il lembo fogliare e i piccioli molto sviluppati (coste). Coltivata in tutte le regioni italiane, specialmente nel Lazio, Liguria, Toscana e Puglia ed è presente sul mercato tutto l'anno, anche se maggiore è la richiesta nel periodo invernale.
Ha un discreto valore energetico (26 cal/100 grammi), un discreto contenuto in vitamine e un buon contenuto in sali minerali.
Bietole da coste - Beta vulgaris L. var. cycla ( L.) Ulrich (foto www.agraria.org)
La bietola da coste è una pianta erbacea biennale (annuale in coltura) originaria del bacino del Mediterraneo.
Presenta una radice fittonante carnosa di 2-4 cm di diametro e 20-30 cm di lunghezza. Le foglie basali sono riunite a rosetta ed hanno un lembo spatolato o lanceolato, liscio o bolloso, sorretto da un picciolo carnoso ed appiattito (costa) di color bianco argento, verde, rosato o rosso, lungo 15-20 cm. Lo scapo fiorale è angoloso e ramificato, i fiori piccoli, verdastri e sessili riuniti in glomeruli di 3-5 spighe fogliacee, a loro volta riunite in pannocchie; ciascun fiore è costituito da un ovario uniloculare, 5 stami e 3 brevi stigmi; l'impollinazione è anemofile e la fecondazione spesso incrociata, agevolata anche dalla proterandria; la fioritura avviene in primavera-estate e la raccolta del seme in luglio-agosto; il frutto è un glomerulo legnoso grinzoso indeiscente, da marrone chiaro a scuro, contenente 3-5 semi. La durata della germinabilità è 4-5 anni (peso 1.000 semi da 18 a 24 grammi).
Ha basse esigenze termiche e tollera temperature di -2 -3°C. Si adatta a tutti i tipi di terreno, anche se preferisce quelli profondi, freschi, ben drenati e dotati di sostanza organica, con pH neutro o subalcalino; tollera bene elevati gradi di salinità.
Presenta esigenze idriche elevate; i fabbisogni di elementi nutritivi per produzioni di 300 quintali ad ettaro sono di 180 kg/ha di N, 90 kg/ha di P2O5 e 180 kg/ha di K2O.
Si avvantaggia dell'apporto di letame (300-400 q.li/ha). Durante la coltivazione a ciclo lungo (autunno-inverno) è necessario intervenire ripetutamente con azoto.
Le cultivar vengono distinte in base alla colorazione e bollosità delle foglie, grandezza e colore delle coste, adattamento alla coltura da taglio. Nelle varietà da taglio il picciolo fogliare è meno sviluppato e di colore verde.
Può essere coltivata in primavera come sarchiata da rinnovo o nel periodo autunno-vernino come intercalare; è sconsigliato coltivarla in successione a spinacio, barbabietola e mais.
L'impianto può essere mediante semina o trapianto; con la semina meccanica si effettua una distribuzione a file distanti 30-40 cm, diradando poi a 15-20 cm lungo la fila, realizzando densità di 15-25 piante a metro quadrato; sono necessari 6-7 kg di seme ad ettaro. Nel caso di bietola da taglio la densità è molto più elevata. L'operazione colturale più importante, oltre a irrigazione e concimazione, è costituita dal diserbo chimico.
La bietola da coste (produzioni ad ettaro superiori a 300 quintali)viene raccolta mediante sfogliatura successiva o taglio dell'intera pianta. La bietola da taglio viene raccolta mediante sfalciatura, quando le foglie hanno raggiunto un'altezza di 15-20 cm; il numero di tagli varia con il periodo di coltura (200-250 q/ha).
La malattia fogliare più pericolosa è la Cercospora (Cercospora beticola), nota anche come "vaiolatura".; altre crittogame dannose della parte aerea sono la Peronospora (Peronospora farinosa) e anche la batteriosi (Pseudomonas aptata).
Tra gli agenti che provocano marciumi alle radici ed al colletto nelle prime fasi di crescita si ricordano il Mal del piede (Phoma betae), Pythium e Rhizoctonia spp. Per tutte vale soprattutto il principio di adottare lunghe rotazioni.
Gravi danni sono prodotti anche da alcune virosi trasmesse per seme e da alcuni insetti vettori (Aphis fabae e Myzus persicae): Virus del giallume e Virus del mosaico.
I parassiti che interessano la bietola da coste con danni alle radici comprendono insetti polifagi (grillotalpe, nottue, elateridi), mentre sulle foglie producono danni afidi, l'Altica (Chaetocnema tibialis), la Mosca (Pegomya betae), il tripide degli orti (thrips tabaci), il Ragnetto bimaculato (tetranychus urticae).
Tratto da Principi di Orticoltura - Romano Tesi - Edagricole