Famiglia: Cruciferae
Specie: Sinapis alba L.
Nome comune: Senape bianca
Francese: Moutarde blanche; Inglese: White mustard; Spagnolo: Mostaza blanca; Tedesco: Weisser Senf.
La senape bianca è coltivata nell'Europa Centrale per i suoi semi utilizzati per la produzione di olio (28-30% del peso dei semi) o farina, che trova impiego (specie in Germania e Austria) nella preparazione di conserve di frutta, carni insaccate e droghe da mensa. L'olio è utilizzato nell'industria dei saponi e il panello viene usato per lo più come concime.
E' una crucifera annuale, con radice fittonante e fusto eretto alto circa 1 metro. Le foglie sono pennatosette, a lobi ovali irregolari, dentate; le infiorescenze sono a grappolo con fiori gialli. I frutti sono silique sucilindriche, contenenti semi bianco-giallognoli del diametro di circa 2 millimetri.
Viene coltivata per sovescio, come foraggera e per i suoi semi oleosi.
Come coltura industriale viene coltivata in successione alle sarchiate occupando il posto dei cereali comuni. La semina viene fatta in aprile a file distanti 30-40 cm, utilizzando circa 10 kg di semente per ettaro.
La produzione ad ettaro è di circa 15-20 quintali di semi.
Nell'Italia meridionale la senape viene coltivata come erbaio in consociazione con segale, orzo, avena, favetta, trifoglio incarnato, in semina autunno-vernina. Il foraggio che si ottiene deve essere somministrato al bestiame con moderazione, mescolato con altri.
La senape bianca è preferita a quella nera per le sue parti meno irritanti e per la maggiore precocità.
Senape bianca - Sinapis alba L. (foto www.agraria.org)
Famiglia: Cruciferae
Specie: Brassica nigra Koek.
Nome comune: Senape nera
Francese: Moutarde noire; Inglese: Black mustard; Spagnolo: Mostaza negra; Tedesco: Schwarzer Senf.
La senape nera ha probabilmente origini asiatiche o egiziane; discretamente coltivata o spontanea nell'Europa meridionale e nell'Africa del Nord. Ha esigenze climatiche e pedologiche simili alla colza e al ravizzone, presentando un ciclo più breve.
E' una pianta annuale, con radice fittonante e fusto eretto e ramoso alto fino a 1,5 metri. Le foglie sono picciolate, lirate a lobi dentati quelle inferiori, bislunghe o lanceolate quelle superiori. I fiori sono gialliu riuniti a grappolo. I frutti sono silique tomentose, munite di rostro sottile e contenenti semi bruni ovali (peso 1.000 semi pari a 5 grammi circa).
E' considerata una pianta sarchiata. Necettita di aratura profonda, concimazione organica e minerale e successiva erpicatura. Al Sud si semina in ottobre-novembre, da sola o consociata con altre piante da granella, come fava, trifoglio incarnato, avena, orzo, a spaglio o a righe distanti 30-35 cm. I lavori consecutivi consistono in 2-3 sarchiature e una cimatura per taglire i fiori più alti, le cui silique non raggiungono la completa maturazione. La raccolta si fa in maggio quando la pianta è ancora semiverde al fine di prevenire la sgranatura. La produzione di senape per ettaro varia da 10-12 quintali con una resa media di olio del 33%. L'olio, detto essenza di sepape, si presenta di colore giallo chiaro, rifrangente, dal forte odore che provoca lacrimazione e dal sapore bruciante. Oltre all'estrazione dell'olio, la sepape nera viene utilizzata come pianta fa foraggio (in Sicilia viene impiegata in erbai autunnali).
Senape nera - Brassica nigra Koek. (foto www.hear.org/starr)