Classe: Insetti
Ordine: Rincoti
Sottordine: Omotteri
Famiglia: Lecanidi (Coccidi)
Genere: Eupulvinaria
Specie: E. hydrangeae (Steinw.)
Riferimento bibliografico:
“Fitopatologia, entomologia agraria e biologia applicata” – M.Ferrari, E.Marcon, A.Menta; Edagricole scolastico - RCS Libri spa
Piante ospiti: Tiglio, Ortensia, Aceri, Rosacee ornamentali ed altre.
La Pulvinaria del Tiglio è un fitofago relativamente polifago che infesta i giovani rametti, specialmente se erbacei, e le foglie, nelle cui pagine inferiori vive in colonie. L'attacco si rende evidente quando le femmine, in maggio-giugno, producono i vistosi ovisacchi bianchi ed allungati che risaltano sul verde della vegetazione. Infatti l'Eupulvinaria hydrangeae (neanide ed adulto) è poco mobile; i vari stadi sono costituiti da una placchetta ovoidale, piatta e poco evidente; essi colonizzano la pagina inferiore delle foglie, vicino alle nervature, e i germogli (assi erbacei). Le femmine adulte, quando sono mature, producono un caratteristico ovisacco bianco, allungato e carenato longitudinalmente; l'ovisacco, che è formato da materiale ceroso-sericeo, contiene molte centinaia di uova. Il danno è di tipo estetico, se si considerano piante di interesse ornamentale, e di tipo diretto, dovuto alla attività trofica dei fitofagi; inoltre non sono da sottovalutare l'effetto asfittico che le colonie provocano sulla vegetazione, e le conseguenze della melata, prodotta da tutti gli stadi del fitofago, che aggravano ulteriormente il danno per gli effetti indiretti che la melata stessa produce (ustioni, asfissia, fumaggini). Le piante, in conseguenza di attacchi gravi, si defogliano e vanno soggette a lenti ma progressivi deperimenti; questi sono pericolosi anche perché rendono le piante più sensibili ad altri patogeni.
Pulvinaria del tiglio - Eupulvinaria hydrangeae (Steinw.) (foto Alain Doornaert www.cebe.be)
La Pulvinaria supera l'inverno allo stadio di neanide di 3a età, sui rami già lignificati (Tiglio e piante arboree) o alla base delle piante, al colletto, o lungo gli assi semilegnosi permanenti, delle essenze arbustive e cespugliose (Ortensia).
In primavera, nel mese di aprile, quando le piante iniziano a germogliare, le neanidi svernanti completano il ciclo.
Le femmine, mature a maggio-giugno, cominciano a produrre l'ovisacco e ad ovideporre. Le nuove neanidi nascono agli inizi dell'estate (giugno), escono dall'ovisacco e si disperdono, deambulando, sulla vegetazione; esse colonizzano le pagine inferiori delle foglie per tutta l'estate. All'approssimarsi dell’autunno, alla caduta delle foglie, le neanidi si portano sui rametti per svernare.
La Pulvinaria compie, pertanto, una generazione all'anno.
La lotta contro la Pulvinaria è di tipo chimico; tuttavia la sua esecuzione è legata alle considerazioni di carattere generale che dipendono dal tipo di pianta, dal contesto in cui è inserita (parco, giardino, verde urbano pubblico e privato, dimensione dell'albero) e da valutazioni di natura tecnica che si basano sulla reale soglia di pericolosità del fitofago.
In ogni caso il momento migliore per eseguire gli interventi chimici si colloca all'uscita delle neanidi (giugno), quando sono ancora poco protette; l'intervento sul Tiglio potrebbe coincidere con la fioritura e pertanto è opportuno anticiparlo o posticiparlo.
Altro momento ottimale per l'intervento è la fase fenologica di caduta foglie, quando le neanidi si preparano a svernare sugli organi legnosi; in questo momento si interviene con Olio bianco attivato "lavando" bene tutti gli organi legnosi; l'intervento, in base all'infestazione, può essere ripetuto a fine inverno.
La valutazione dell'opportunità dei suddetti interventi è legata a molteplici fattori che in parte sono stati espressi in premessa alle piante ornamentali.