Secondo alcuni autori, il Pompelmo è un ibrido naturale tra Citrus maxima (il pomelo) e Citrus sinensis (l'arancio dolce); secondo altri è una mutazione del pomelo.
E' originario delle Barbados (uno dei pochi agrumi non proveniente dall'Asia).
In Florida cominciò ad essere coltivato a metà '800 e da qui si diffuse in Argentina, Sudafrica e Israele.
In Italia è stato introdotto intorno alla fine degli anni '60-primi anni '70.
E' una pianta molto vigorosa, alta fino a 12 metri, con forma tondeggiante e fogliame denso.
Le foglie sono ovate e di colore verde scuro, con picciolo alato e una spina flessibile all'ascella.
I fiori sono grandi, riuniti in genere in infiorescenze ascellari (da cui deriva il nome inglese di "grapefruit", frutti riuniti in grappoli).
La polpa è succosa, amarognola-acidula, normalmente gialla, o rosa-rosso in alcune varietà. I semi sono bianchi e poliembrionici.
I frutti sono destinati al consumo fresco o all'industria per la produzione di succhi.
Frutto di Pompelmo a polpa chiara (foto www.agraria.org)
Frutto di Pompelmo a polpa pigmentata (foto www.agraria.org)
La classificazione commerciale è fatta in base a:
- epoca di maturazione: precoci, di mezza stagione e tardivi;
- colore della polpa: a polpa chiara e pigmentata;
- presenza di semi: con semi (più idonee per l'industria) o apireni (più adatte al consumo fresco).
Tra le cultivar apirene ricordiamo la Marsh (a polpa chiara), la Redblush, la Star Ruby e la Pink Marsh, tutte a polpa pigmentata.
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