Il Naschi (Pyrus pyrifolia (Burm. f.) Nakai) e' una pianta originaria della Cina centrale (dove viene chiamato "li"; il termine "nashi" è invece giapponese e significa "pera"), zona a clima temperato subtropicale, diffusa anche in Giappone, Corea del Sud, Stati Uniti, Nuova Zelanda e Australia.
Alla fine degli anni '80 è iniziata la sua coltivazione anche in Europa, dapprima con notevole interesse che poi e' rapidamente diminuito, tanto che oggi è considerata marginale ed il consumo interno alquanto limitato.
Le caratteristiche peculiari del nashi che lo differenziano dalla pera comune sono:
- la forma: rotonda e appiattita, simile a quella della mela (da cui il nome improprio di "pera-mela");
- la polpa: compatta, succosa e croccante;
- il sapore: dolce e profumato;
- la buccia: liscia, di colore dorato-bronzato (negli esemplari più pregiati) o giallo-verde;
- il gusto: particolarmente dissetante e piacevole nella stagione estiva.
E' una pianta vigorosa e abbastanza rustica che si adatta alla maggior parte delle aree frutticole italiane; richiede terreni leggeri, fertili, irrigabili, con pH sub-acido soffrendo di clorosi ferrica e carenza di magnesio in quelli argillosi e calcarei. È molto resistente al freddo invernale mentre le brinate tardive possono provocare danni specie durante la fioritura; anche il vento risulta dannoso alle foglie di alcune varietà (sintomatologie simili al "brusone") ed ai frutti prossimi alla raccolta specie nelle varietà a buccia liscia.
Nashi
Totalmente incompatibile con il cotogno, i portinnesti utilizzabili per il nashi sono:
- "Pyrus betulaefolia", molto vigoroso, adatto a suoli pesanti, umidi ed alcalini, poco sensibile alla siccità;
- "Pyrus calleriana", meno vigoroso, meno resistente al freddo e ai suoli umidi e calcarei;
- "Pyrus serotina" o "pyrifolia", resistente al gelo ma teme i suoli pesanti ed umidi;
- "Pyrus communis", il meno vigoroso, si adatta un po' a tutti i terreni sia sabbiosi che argillosi.
I frutti di nashi hanno epidermide giallo-verde o bronzata; le varietà a frutto bronzato sono preferite nei nostri mercati. La polpa presenta caratteristiche diverse da una varietà all'altra: croccante, piuttosto grossolana in alcune, più fine in altre, a volte profumata, generalmente succosa, abbastanza zuccherina ma con acidità mediamente scarsa.
Fra le oltre 150 varietà diffuse in Italia quelle consigliate nella lista di orientamento varietale valida per tutto il territorio nazionale sono le seguenti (in ordine di maturazione): Tama, Kosui, Shinseiki, Hosui, Nijisseiki, Shimseiki e Shinko.
Frutti di Nashi (foto www.agraria.org)
Forme di allevamento: sono adatte tutte le forme obbligate costituenti una parete con i rami legati a fili, per limitare i danni da vento: palmetta, asse verticale, "drapeau" (a bandiera), ecc.
La maggior parte delle varietà è autosterile ed è indispensabile la presenza di una varietà impollinatrice.
La fioritura è diversa a seconda delle varietà, comunque precoce, da 2 a 15 giorni prima di "William".
La messa a frutto è molto rapida ed abbondante; per ottenere frutti di grosso calibro è necessario un buon diradamento eseguito il più presto possibile, 4-5 settimane dopo la fioritura. Prove di diradamento chimico sono risultate finora senza successo. La raccolta è scalare, in media occorrono 2-3 stacchi.
Il frutto può essere consumato subito dopo la raccolta; la conservazione è molto breve per le varietà precoci, può essere prolungata anche fino a febbraio per le varietà tardive (Shinko, Cojuro).
Come il pero europeo questa specie risulta sensibile ad alcuni parassiti: "disseccamento batterico", si riducono gli attacchi con trattamenti a base di rame in autunno e primavera; "carpocapsa", "psilla", "ragno rosso", "ticchiolatura", ecc. per i quali si rimanda alla difesa del pero.