Il Pecan (Carya illinoensis (Wangenh.) K. Koch) appartiene alla Famiglia delle Juglandaceae ed è originaria della zona al confine tra Messico e Stati Uniti.
E' coltivata soprattutto nel sud degli Stati Uniti, in Brasile, Austraria e Israele. In Italia e' presente in piccoli appezzamenti specializzati in Sicilia e in altre aree meridionali.
E' una specie monoica e autofertile, con spiccata dicogamia nella maggio parte delle cultivar. Pianta molto longeva. In primavera produce fiori maschili allungati, e femminili tondeggianti su lunghe spighe. Produce frutti con guscio liscio e sottile, di dimensioni variabili in relazione alla varieta', con gheriglio di sapore gradevole.
Presenta un rapido accrescimento.
Si adatta a diversi ambienti pedoclimatici, purche' caldi, a causa dell'elevata lunghezza del periodo vegetativo. E' a foglia caduca e resiste bene alle basse temperature invernali (fino a -10 °C).
Fiori maschili di Pecan (foto http://davesgarden.com)
Frutti di Pecan (foto www.plantsystematics.org)
Frutti e e gherigli di Pecan (foto www.biodiversityexplorer.org)
Le numerose varieta' (circa 500) vengono distinte in orientali (adatte ai climi caldo-umidi) o occidentali (resistono meglio alla siccita'). Alcune varieta’ di origine americana e coltivate in Italia sono: Kiowa, Wichita e Shoshoni.
La propagazione e' per innesto.
Il Pecan viene allevato a vaso pieno a vento con sesti molto ampi (m 6-8 x 6-8) date le elevate dimensioni che assume la pianta adulta.
Necessita di limitati interventi irrigui e richiede una particolare attenzione per quanto riguarda la potatura, che deve favorire l'emissione di una buona ramificazione nella parte basale della pianta.
La raccolta avviene in ottobre-novembre (subito dopo le noci "classiche"), e puo' essere effettuata anche a macchina.
Le noci pecan sono apprezzate per il guscio tenero e il gheriglio saporito.
Contengono tra il 65 e il 70 % di olio. Di questo, il 73 % è composto da acidi grassi oleici monoinsaturi e per il 17% da acidi grassi linoleici polinsaturi.