Moringa oleifera è originaria dell'India orientale, si ritiene delle regioni pedemontane della catena himalayana dell'Uttar Pradesh. La specie è variamente diffusa e coltivata in tutta la fascia tropicale del pianeta.
Un'altra specie, la Moringa stenopetala, originaria dell'Etiopia (fascia sud) e Kenya (fascia nord), ha avuto un notevole sviluppo in coltivazione, soprattutto nei suoi paesi di origine. Produce meno frutti di Moringa oleifera, e quindi meno semi.
Fiori di Moringa - Moringa oleifera
Coltivazione di Moringa - Moringa oleifera
Moringa oleifera raggiunge dai 4 ai 7 m di altezza, ma con suolo profondo e fertile supera anche i 10 m; ha tronco eretto o ramificato dalla base, molle e a consistenza spugnosa; il legno è debole, i rami, sottili e intrecciati, sono penduli.
Le foglie sono pluricomposte (ogni foglia è composta da alcune fogliole), ogni fogliola è imparipennata con foglioline ovali opposte e con una fogliolina terminale; le foglie sono alquanto robuste, verde chiaro al dorso, verde glauco (pallido) al verso.
Le radici hanno un forte odore e sapore di ravanello, da cui deriva il nome di “horseradish tree” cioè l'albero del ravanello.
I fiori sono piccoli ma numerosi, di colore bianco crema, ottimi produttori di nettare per le api, di discreto valore decorativo. In ambiente tropicale la pianta può fiorire due o tre volte all'anno.
I frutti sono grandi baccelli a sezione triangolare, affusolati e appuntiti (30-45 cm di lunghezza), verdi e morbidi se immaturi; a maturità assumono una colorazione ocra e poi marrone e una consistenza legnosa.
I semi bruni contenuti sembrano fagioli, ma sono tondeggianti e sono dotati di una membrana cartacea; sono da 16 a 22 per baccello, mentre ogni albero produce da 20 fino a 80 baccelli.
Usi alimentari
Praticamente tutta la pianta è commestibile e di notevole interesse dal punto di vista nutrizionale.
Le foglie possono essere mangiate e sono molto ricche in proteine, vitamine e sali minerali. Hanno un sapore leggermente piccante e gradevole anche allo stato crudo. Spesso sono preparate in insalata, ma possono essere cotte come gli spinaci. Contengono il 25 per cento in peso di proteine (più delle uova e il doppio del latte di mucca), il quadruplo in vitamina A delle carote, quasi otto volte la vitamina C delle arance, il triplo del potassio delle banane.
Per quanto riguarda i frutti, l'uso più diffuso e frequente è la preparazione, mediante bollitura, dei baccelli immaturi (detti 'mazze da tamburo'), che hanno il sapore degli asparagi.
I semi vengono assunti bolliti o tostati e hanno il sapore dei ceci. L'estrazione di olio dai semi è un'importantissima risorsa: i semi contengono dal 30 al 50% di olio (le olive dall'8 al 20%). L'olio estratto contiene dal 65 al 76% di acido oleico che è lo stesso grasso insaturo dell'olio d'oliva. L'olio è dolce e saporito e non irrancidisce.
Anche le radici sono commestibili e, come accennato, hanno sapore piccante come di ravanello. L'aroma piccante delle radici è più pronunciato di quello delle foglie. L'uso comune delle radici è quello di aromatizzante (analogo al rafano), ma, per la presenza di un alcaloide (la spirochina) che interferirebbe con la trasmissione nervosa, ne è sconsigliato l'uso in quantità eccessiva.
Anche i fiori sono commestibili, di norma preparati in insalata.
Altri usi
L'olio estratto dai semi può essere usato per produrre saponi, lubrificanti e cosmetici dal valore equivalente a quelli prodotti con l'olio di oliva, e quindi piuttosto elevato. Gli oli estratti sarebbero anche adatti alla preparazione di carburante biodiesel, anche se sembra un uso non appropriato visto la qualità e i potenziali usi alimentari. Dalla corteccia è estratta una gomma dai molti usi, e sostanze tanniche usate per la concia delle pelli. Il legno può essere utilizzato per l'industria della carta, fornisce inoltre una tintura di colore azzurrato.
Dalle foglie di Moringa oleifera si può preparare, mediante la infusione delle foglie in acqua per diversi giorni, un concime liquido.