La vite nelle Marche fu coltivata dai Piceni che probabilmente impararono dagli Etruschi. Il Verdicchio è un vitigno di probabile origine veneta, portato dai coloni veneti che alla fine del 1400 si trasferirono nelle Marche. Il grappolo è di media grandezza, abbastanza compatto, di colore giallo-verde con buccia consistente, pruinosa e sottile (anche se alcuni cloni hanno la buccia più spessa). E’ poco resistente alle crittogame (vedi oidio e botrite) e la produzione è vigorosa e costante con maturazione medio tardiva.
La zona di produzione, poco distante dal mare, è composta da colline che arrivano a 500 metri di altezza, da fiumi quali l’Esino, il Musone ed il Misa che scorrono nelle valli ed è impreziosito da cittadelle fortificate. La collocazione ideale della vite è sulle assolate colline, rinfrescate dalla costante ventilazione che arriva dall’Adriatico e che impedisce il formarsi di umidità sui grappoli e sono formate da terreni argillosi e calcarei ricchi di limo e sabbia con banchi di salnitro.
(Disciplinare di produzione).
Castelli di Jesi Verdicchio Riserva
Jesi (foto www.lecarovane.it)
Si ottiene con uve del vitigno Verdicchio, una varietà autoctona, che esprime solo nelle assolate colline dello Jesino le sue caratteristiche migliori. E' consentito l'impiego di uve provenienti dai vitigni Trebbiano Toscano e Malvasia Toscana in misura non superiore al 15%.
All'atto dell'immissione al consumo devono rispondere alle seguenti
caratteristiche:
Castelli di Jesi Verdicchio Riserva (anche con la specificazione classico)
- titolo alcolometrico totale minimo: 12.50% vol;
- acidità totale minima: 4,5 g/lt;
- estratto non riduttore minimo: 17,0 g/l.
All'atto dell'immissione al consumo devono rispondere alle seguenti
caratteristiche:
Castelli di Jesi Verdicchio Riserva (anche con la specificazione classico)
- colore: giallo paglierino più o meno intenso;
- odore: delicato, caratteristico;
- sapore: asciutto, armonico con retrogusto gradevolmente amarognolo.
Si accompagna bene a tutti i piatti della cucina di mare come le triglie all’anconetana, pesci in umido o al forno, baccalà, stoccafisso, crostacei, molluschi, risotti di mare, cotture alla griglia, fritti di verdure, funghi, carni bianche. La temperatura di servizio ottimale è sugli 8°–10° C per i vini giovani e bevuti come aperitivo, 10°-12° C per i vini più strutturati e maturati nel legno.