La storia della viticoltura a Suvereto si può assimilare a quella della Val di Cornia, e come questa
parte da molto lontano, e si intreccia con la storia degli Etruschi, dei Romani, per poi passare dal
basso ed alto medio evo ed arrivare ai giorni nostri. L’impero Romano sviluppò la coltivazione
della vite e l’uso del vino in modo razionale ed esteso. Nel XIV secolo la famiglia Della
Gherardesca, proprietari feudali da Cecina fino a Follonica, dette un ulteriore impulso alla
diffusione dell’attività vitivinicola a Suvereto. Un incremento più consistente ed esteso delle attività
viticole ed enologiche si ebbe a partire dal XVII secolo, con la nascita dell’Accademia dei
Georgofili e con lo spezzettamento del latifondo a causa della eredità e dei fallimenti economici dei
proprietari, che dettero impulso ad una impostazione agricola diversa dal passato. Intorno al 1830 si
ebbero le prime bonifiche , ed esse portarono nuovi spazi agricoli ed anche nuovi vigneti e nuove
cantine. Emanuele Repetti nel suo dizionario del 1843 scrive a proposito dei terreni bonificati “
…pianure e campi tramezzati di vignetie oliveti. Ora colui che attraversasse il piano di Campiglia e
le pendici del suo poggio stupirebbe in vedere l’uno e l’altre coperte di vigne, di oliveti…vedrebbe
vaste campagne adorne di vigneti disposti a filari, poggianti alle canne (anche se) alcune moderne
piantagioni sono all’uso fiorentino…” Agli inizi si pigiava l’uva nel vigneto per poi portare il mosto
in fattoria o nella proprietà, nelle quali c’era la grande cantina. In seguito si fecero piccole cantine
poderali. Il consumo del vino continuò ad avere i suoi canali : la maggior parte venduto in botti, ed
il resto per autoconsumo dei proprietari. Le prime testimonianze di un certo valore culturale –
enoico l’abbiamo nel 1886 con la partecipazione di cinque produttori di Suvereto all’Esposizione
Mondiale di Roma; nel 1907 alcuni produttori sono ad un concorso enologico sui vini di Toscana.
Con il dopoguerra i produttori di Suvereto avviano un graduale percorso di valorizzazione e
promozione delle produzioni vitivinicole, e con un progressivo lavoro di qualificazione dei vini, nel
1989 viene riconosciuta la DOC “Val di Cornia” e nel 2000 la sottozona “Suvereto”.
La DOCG Suvereto nasce dalla preesistente sottozona della DOC Val di Cornia.
Essa interessa i vigneti che si trovano all’interno del territorio amministrativo dell’omonimo comune.
Tre tipologie di vini: un blend di Cabernet Sauvignon e Merlot e tre monovitigni (Cabernet Sauvignon, Merlot e Sangiovese).
A partire dalla vendemmia 2011 è possibile destinare le uve raccolte alla produzione dei vini che si possono avvalere della DOCG Suvereto in etichetta. (Disciplinare di produzione).
Cabernet Sauvignon, Merlot e Sangiovese
Cantina Petra a Suvereto
Base ampelografica:
Suvereto:
Cabernet Sauvignon e Merlot: da soli o congiuntamente, fino al 100%.
Possono concorrere alla produzione di detti vini, da sole o congiuntamente, fino a un massimo del
15%, le uve a bacca rossa, non aromatiche, provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione per la
regione Toscana.
Suvereto Sangiovese:
Sangiovese: minimo 85%.
Possono concorrere alla produzione di detti vini da sole o congiuntamente, fino a un massimo del
15%, le uve a bacca rossa, non aromatiche, provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione per la
regione Toscana.
Suvereto Merlot:
Merlot : minimo 85%
Possono concorrere alla produzione di detti vini da sole o congiuntamente, fino ad un massimo del
15% le uve a bacca rossa, non aromatiche, provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione per la
regione Toscana.
Suvereto Cabernet Sauvignon:
Cabernet Sauvignon: minimo 85%
Possono concorrere alla produzione di detti vini da sole o congiuntamente, fino ad un massimo del
15% le uve a bacca rossa, non aromatiche, provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione per la
regione Toscana.
All'atto dell’immissione al consumo devono rispondere alle
seguenti caratteristiche:
Suvereto:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,50% vol. (13,00% vol. la riserva);
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 25 g/l.
Suvereto Sangiovese:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,50% vol. (13,00% vol. la riserva);
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 25 g/l.
Suvereto Merlot:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,50% vol. (13,00% vol. la riserva);
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore: 25 g/l.
Suvereto Cabernet Sauvignon:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,50% vol. (13,00% vol. la riserva);
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore: 25 g/l.
I vini a denominazione di origine controllata e garantita Suvereto , Suvereto Sangiovese, Suvereto
Merlot, e Suvereto Cabernet Sauvignon, che provengano da uve la cui resa ad ettaro è pari ad 8
tonnellate e con un titolo alcolometrico volumico naturale minimo di 13,00%, sottoposti ad un
periodo di invecchiamento non inferiore a 24 mesi di cui almeno 18 in contenitori di rovere,
possono ottenere la qualifica «riserva».
Il periodo di invecchiamento decorre dal 1° novembre dell’anno di produzione delle uve.
I vini a denominazione di origine controllata e garantita Suvereto, Suvereto Sangiovese, Suvereto
Merlot e Suvereto Cabernet Sauvignon all’atto dell’immissione al consumo devono rispondere alle
seguenti caratteristiche:
Suvereto:
colore: rosso rubino, anche intenso, brillante, tendente al granato;
odore: vinoso, delicato;
sapore: asciutto, vellutato, armonico, di buon corpo, con eventuale sentore di legno.
Suvereto Sangiovese:
colore: rosso rubino intenso o granato, brillante, tendente al granato;
odore: delicato, fine, caratteristico;
sapore: asciutto, vellutato, armonico, di corpo, con eventuale sentore di legno.
Suvereto Merlot:
colore: rosso rubino intenso o granato;
odore: delicato e caratteristico;
sapore : asciutto, armonico, di corpo.
Suvereto Cabernet Sauvignon:
colore: rosso rubino intenso o granato;
odore: delicato e caratteristico, elegante;
sapore: asciutto ed armonico, di corpo.