Il Barbera appare nel 1798, alla stesura della prima ampelografia dei vitigni coltivati sul territorio piemontese compiuta dal conte Nuvolone, sotto il nome di “Vitis vinifera Montisferratensis”.
Tale denominazione si doveva al nome storico della regione collinosa, centro principale ancora oggi, di coltivazione del vitigno Barbera: il Monferrato. Con ogni probabilità la varietà di uva Barbera è nata da uno spontaneo incrocio di semi di vitigni più antichi. E’ certo però, che le origini del vitigno Barbera sono antichissime, anche se i documenti che ne danno testimonianza risalgono solamente a qualche secolo fa. Infatti, la prima traccia formale del Barbera si trova in un documento del XVIII secolo conservato nel municipio di Nizza Monferrato. In ordine cronologico, la prima grande lode al Barbera è raccontata da Paolo Diacono secondo il quale nella battaglia di Refrancore del 663, le schiere dei Longobardi di Grimaldo batterono i Franchi dopo averli ubriacati con vino delle cantine vicine. Si racconta infatti che per l’occasione i Longobardi riempirono di questo vino numerosissime anfore che disseminarono appositamente per i campi. Queste servirono da richiamo per i Franchi i quali le svuotarono avidamente. Oggi il vino Barbera rappresenta circa il 50% dell’intera produzione viticola del Piemonte. Si può affermare, infatti, che il Barbera è il vino del Piemonte per antonomasia al punto tale da immedesimarsi con l’immagine vinicola della Regione.
La zona di produzione della Barbera del Monferrato superiore DOCG (istituita nel 2008) ricade nelle province di Asti e Alessandria. (Disciplinare di produzione)
Barbera del Monferrato Superiore DOCG (foto www.viniastimonferrato.it)
Grappolo di Barbera (foto www.vivairauscedo.com)
Vitigni: Barbera minimo 85%; Freisa, Grignolino e Dolcetto, da soli o congiuntamente, massimo 15%.
- Titolo alcolometrico volumico totale minimo: 13,00% vol.; per la “Barbera del Monferrato superiore con indicazione di “vigna”:
13,00% vol;
- Estratto non riduttore minimo: 25 g/l;
- Acidità totale minima: 4,5 g/l.
Sia per la Barbera del Monferrato superiore che Barbera del Monferrato superiore "vigna: durata minimo 14 mesi di cui 6 in legno (botti di rovere di qualsiasi dimensione), dal 1° novembre dell'anno di raccolta delle uve.
- Colore: rosso rubino tendente al rosso granato con l’invecchiamento;
- Odore: intenso e caratteristico, tendente all’etereo con l’invecchiamento;
- Sapore: asciutto, tranquillo, di corpo, con adeguato invecchiamento più armonico, gradevole, di gusto pieno.
Viene servito a 16-18°C; per quanto riguarda gli accostamenti gastronomici, il Barbera del Monferrato superiore DOCG accompagna carne rossa e selvaggina.