Luni era al tempo dei romani un fiorente Porto Romano che presenta ancora oggi zone di interesse archeologico; risale quindi a quegli anni, l'inizio della storia della viticoltura del Vino DOC Colli di Luni.
Ovviamente essendo un importante porto commerciale di quell'epoca, i vini di Luni, vennero ampiamente venduti in lungo e in largo.
La coltivazione della vite è rimasta costantemente legata alla presenza del vitigno Vermentino, ritenuto da sempre la varietà più adatta alla zona.
La base ampeolgrafica dei vigneti è caratterizzata, oltre che dal già citato Vermentino, anche dall’Albarola, che evidenzia originalità e legame con la tradizione.
Le forme di allevamento non si sono mai discostate da quelle tradizionalmente utilizzate in passato.
A vent’anni dal riconoscimento DOC nazionale, avvenuto nel 1989, le moderne tecniche enologiche
hanno portato a selezionare con maggiore successo, le caratteristiche peculiari esaltate dal fattore ambiente ed hanno inoltre contribuito ad accentuare, tramite il processo enologico in cantina, le note del territorio, già presenti nella materia prima.
La denominazione di origine controllata “Colli di Luni” è riservata ai vini che
rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal presente disciplinare di
produzione per le seguenti tipologie:
“Colli di Luni” rosso, anche nella tipologia riserva;
“Colli di Luni” bianco;
“Colli di Luni” Vermentino, anche nella tipologia superiore;
“Colli di Luni” Albarola.
Le uve destinate alla produzione dei vini “Colli di Luni” devono essere prodotte nella zona che interessa la provincia di La Spezia e quella di Massa Carrara comprendente in parte i seguenti comuni:
- Provincia di La Spezia :
Comuni di Ortonovo, Castelnuovo Magra, Sarzana, Santo Stefano di Magra, Bolano,
Calice al Cornoviglio, Beverino, Riccò del Golfo, Follo, La Spezia, Vezzano Ligure,
Arcola, Lerici, Ameglia.
- Provincia di Massa :
Comuni di Fosdinovo, Aulla, Podenzana.
Le operazioni di vinificazione e di invecchiamento obbligatorio devono essere effettuate all'interno della zona di produzione o comunque anche all’interno del territorio della Provincia della Spezia.
I vini rossi, dopo un invecchiamento di almeno due anni possono portare in etichetta la menzione “riserva”.
Grappoli di Albarola
Base ampelografica
-“Colli di Luni” rosso:
Sangiovese: minimo 50%;
possono concorrere alla produzione di detto vino, fino ad un massimo del 50%, altri
vitigni a bacca di colore analogo, idonei alla coltivazione nell’ambito della Regione
Toscana e Liguria.
-“Colli di Luni” bianco:
Vermentino: minimo 35%;
Trebbiano toscano: dal 25% al 40%;
possono concorrere alla produzione di detto vino, fino ad un massimo del 30%, altri
vitigni a bacca di colore analogo, idonei alla coltivazione nell’ambito della Regione
Toscana e Liguria.
-“Colli di Luni” Vermentino:
Vermentino: minimo al 90%;
possono concorrere alla produzione di detto vino, fino ad un massimo del 10%, altri
vitigni a bacca di colore analogo, idonei alla coltivazione nell’ambito della Regione
Toscana e Liguria.
-“Colli di Luni” Albarola:
Albarola: minimo 85%;
possono concorrere alla produzione di detto vino, fino ad un massimo del 15%, altri
vitigni a bacca di colore analogo, idonei alla coltivazione nell’ambito della Regione
Toscana e Liguria.
I vini a denominazione di origine controllata “Colli di Luni”, all'atto dell’immissione al consumo, devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
-“Colli di Luni” bianco:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 15,0 g/l.
-“Colli di Luni” Vermentino:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50%vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 15,0 g/l.
-“Colli di Luni” Vermentino superiore:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,50% vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 17,0 g/l.
-“Colli di Luni” rosso:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 20,0 g/l.
-“Colli di Luni” rosso riserva:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,50% vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 22,0 g/l.
-“Colli di Luni” Albarola:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo: 15,0 g/l.
I vini a denominazione di origine controllata “Colli di Luni”, all'atto dell’immissione al consumo, devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
-“Colli di Luni” bianco:
colore: giallo paglierino;
odore: delicato, gradevole;
sapore: asciutto, armonico, caratteristico.
-“Colli di Luni” Vermentino:
colore: paglierino più o meno intenso;
odore: intenso, caratteristico, fruttato;
sapore: asciutto, armonico, delicatamente mandorlato.
-“Colli di Luni” Vermentino superiore:
colore: paglierino piuttosto intenso;
odore: intenso, persistente, caratteristico;
sapore: asciutto, pieno, armonico, retrogusto mandorlato.
-“Colli di Luni” rosso:
colore: rosso rubino più o meno intenso, tendente al granato con l'invecchiamento;
odore: delicato, vinoso;
sapore: asciutto, fine, armonico.
-“Colli di Luni” rosso riserva:
colore: rosso rubino più o meno intenso, tendente al granato con l'invecchiamento;
odore: intenso, persistente;
sapore: asciutto, di corpo, armonico, persistente.
-“Colli di Luni” Albarola:
colore: giallo paglierino, talvolta con riflessi verdolini;
odore: intenso, caratteristico, fruttato;
sapore: asciutto, fresco, caratteristico.
-“Colli di Luni” bianco, “Colli di Luni” Vermentino, “Colli di Luni” Vermentino superiore, “Colli di Luni” Albarola: da pesce, temperatura di servizio 8°C.
-“Colli di Luni” rosso, “Colli di Luni” rosso riserva: da primi sostanziosi e carni, temperatura di servito 16-18°C.