La zona di produzione dei vini a denominazione di origine controllata “Lessini Durello o Durello
Lessini” comprende:
a) Provincia di Verona: l'intero territorio dei comuni di: Vestenanova, San Giovanni Ilarione e parte
del territorio dei comuni di: Montecchia di Crosara, Roncà, Cazzano di Tramigna, Tregnago, Badia
Calavena.
b) Provincia di Vicenza: l'intero territorio dei comuni di Arzignano, Castelgomberto, Chiampo,
Brogliano, Gambugliano, Trissino e parte del territorio dei comuni di Cornedo, Costabissara,
Gambellara, Isola Vicentina, Malo, Marano Vicentino, Monte di Malo, Montebello Vicentino,
Montecchio Maggiore, Montorso Vicentino, Nogarole Vicentino, San Vito di Leguzzano, Schio,
Zermeghedo.
Sette secoli di storia per la viticoltura dei Monti Lessini sono un traguardo che sottolinea con forza
quanto l’uomo da sempre sia attento alle sorti della vigna in questa zona alto collinare, a cavallo tra
le province di Verona e di Vicenza nell'area dei Monti Lessini. Qui il vitigno principale è la Durella,
quasi una varietà esclusiva della zona, discendente dalla Durasena citati negli Statuti di Costozza
del 1290.
E’ una varietà a bacca bianca dal grappolo alato e compatto. Il nome deriva dalla durezza o
compattezza della buccia e dalla elevata acidità totale che caratterizza il vino, ne permette
un’elevata longevità e ottimi risultati con la spumantizzazione.
Documenti storici sull'agricoltura dei Monti Lessini evidenziano spesso la frase "Terra cum vineis",
appezzamento di terreno coltivato interamente a vite. Nel periodo intercorso tra il Medioevo e i
primi anni del secolo XIX la viticoltura e l'enologia nelle province di Verona e Vicenza, e così nella
zona dell'Alpone e quella dell'Agno-Chiampo, rimasero ai livelli tecnici di base che si erano
determinati nel Medioevo.
Le produzioni migliori si ottengono in terreni ben esposti, di natura vulcanica con tecniche di
coltivazione razionali legate alla tradizione del territorio.
II vitigno Durella ama le buone esposizioni ma soprattutto esige nel vigneto un buon ricambio di
aria e di questo i viticoltori sono consapevoli.
I sistemi di allevamento nel corso degli anni hanno subito un’evoluzione notevole.
Oggi i sistemi di allevamento più usati nella zona della Durella sono la “pergola veronese” semplice
o doppia ed il guyot. Negli ultimi tempi si è affermata la pergola veronese doppia aperta al centro, a
bassa carica di gemme speronata. Questo sistema di allevamento permette una maggiore
insolazione, un migliore ricambio di aria e una migliore pigmentazione delle uve.
Nata con Decreto Ministeriale 25/06/1987 (GU n. 6 del 09/01/1988), all’interno della
Denominazione d’origine controllata DOC “Lessini e Durello”, il successo internazionale ottenuto
negli ultimi decenni dal vino Durello, ha portato nel 2009 i produttori a richiedere il riconoscimento
del “Lessini Durello” come denominazione autonoma, ottenuta dal Ministero con DPR 17/07/2001
G.U. 13/08/2001 al fine di valorizzare al meglio le peculiarità di questo vino. Il Consorzio di Tutela
del Lessini Durello, riconosciuto dal Ministero nazionale nel novembre 2000, opera per valorizzare
le denominazioni della zona e la loro realtà produttiva e socio economica delle Vallate Veronesi e
Vicentine che rientrano nella zona del disciplinare di produzione.I produttori della denominazione,
insieme al Consorzio, hanno affinato la tecnica della spumantizzazione del Lessini Durello
ricavandone un ruolo di prestigio nell’ambito della spumantistica veneta.
Lessini Durello Doc
Base ampelografica
Il vino a denominazione di origine controllata “Lessini Durello” o “Durello Lessini” deve essere
ottenuto da uve provenienti da vigneti aventi, nell’ambito aziendale, la seguente composizione
ampelografica: Durella per almeno 85%; possono concorrere, da soli o congiuntamente, fino a un
massimo del 15%, i vitigni Garganega, Pinot bianco, Chardonnay, Pinot nero.
I vini a denominazione di origine controllata «Lessini Durello» o «Durello Lessini» all'atto dell'immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
“Lessini Durello o Durello Lessini” spumante:
- titolo alcolometrico totale volumico minimo: 11,00% vol;
- acidità totale minima: 6,5 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 14,0 g/l.
“Lessini Durello o Durello Lessini” spumante riserva:
- sapore: da extrabrut a demisec;
- titolo alcolometrico totale volumico minimo: 12,00% vol;
- acidità totale minima: 5,5 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 15,0 g/l.
È in facoltà del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali modificare con proprio provvedimento i limiti sopra indicati dell’acidità totale e dell’estratto non riduttore.
I vini a denominazione di origine controllata «Lessini Durello» o «Durello Lessini» all'atto dell'immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
“Lessini Durello o Durello Lessini” spumante:
- spuma: fine, persistente;
- colore: giallo paglierino tenue con riflessi verdognoli;
- odore: delicato, caratteristico e lievemente fruttato;
- sapore: da extrabrut a demisec.
“Lessini Durello o Durello Lessini” spumante riserva:
- spuma: fine e persistente;
- colore: giallo paglierino, più o meno carico;
- odore: caratteristico, con delicato sentore di lievito;
- sapore: da extrabrut a demisec.
Secondo tradizione è possibile la presenza di una velatura. In tal caso è obbligatorio riportare in etichetta la dicitura “rifermentazione in bottiglia”.
l Lessini Durello DOC è uno spumante adatto all'aperitivo, ma anche da godere a tutto pasto. Temperatura di servzio: 8°C.