Classe: Uccelli
Ordine: Caprimulgiformi
Famiglia: Caprimulgidi
Genere: Caprimulgus
Specie: C. europaeus Linnaeus, 1758
Il succiacapre (noto anche come calcabotto, caprimulgo europeo e nottoloneo) è presente in tutta l'Europa, nel nord Africa e nell'Asia occidentale e centrale. Durante l'inverno visita tutta l'Africa ed il nordovest dell'India.
In Italia è diffuso in tutta la penisola, giunge in primavera e riparte in autunno, raramente qualche individuo rimane a svernare.
Le sottospecie locali depongono le uova in tutta Europa ad eccezione dell'Islanda, della Scozia, del Portogallo meridionale e del Peloponneso. La specie è rappresentata anche nella maggior parte delle isole del Mediterraneo. In Scandinavia è popolato solo il sud. In Europa Centrale è un uccello raro diffuso a macchia di leopardo, lo si trova sia in Spagna che negli stati dell'Europa dell'Est.
- C. europaeus: la forma nominale cova le uova nelle regioni poste più a nord dei terreni sopraccitati. Ad est i loro terreni di cova si estendono fino all'Asia centrale, fino al corso superiore dello Jenisej.
- C. meridionalis: la diffusione di questa sottospecie si trova a sud e comincia in Spagna e nel Maghreb, comprende l'Europa meridionale incluse la maggior parte delle isole del mediterraneo e arriva fino al Caucaso e al Mar Caspio attraverso il territorio del Mar Nero.
- C. sarudnyi: la zona di diffusione principale di questa sottospecie si trova nelle steppe settentrionali dell'Asia centrale, soprattutto in Kazakistan e in Kirgizistan. A sud di questa zona si trova il territorio dell':
- C. unwini: questa sottospecie più piccola e più chiara ha come territorio di cova l'Iraq settentrionale e l'Iran, ad est fino al Tien Shan attraverso il Turkmenistan e l'Uzbekistan.
- C. plumipes: i territori di cova di questa sottospecie si trovano nella Mongolia nordoccidentale e nella Cina nord-occidentale.
- C. dementievi: i loro territori di diffusione si espandono fino ad est e vanno dal Lago Baikal fino alla Mongolia nord-occidentale.
Succiacapre - Caprimulgus europaeus
Succiacapre - Caprimulgus europaeus (foto www.cesarebrizio.it)
Succiacapre - Caprimulgus europaeus (foto Richard Ives)
Lunghezza: cm
Apertura alare: cm
Peso: 45-95 gr
Il succiacapre è un uccello delle dimensioni di un merlo, o poco più, con una testa grande, piatta e molto corta ma un becco molto largo circondato da una peluria (le filopiume che servono alla cattura degli insetti in volo) alla base del becco. Le zampine corte con il loro dito medio allungato sono quasi invisibili nel corso di un'osservazione da campo. Il piumaggio, molto mimetico sul terreno, ha toni bruni e grigi, con striature più chiare e chiazze più scure. Le ali sono eccezionalmente lunghe tuttavia anche piuttosto strette; nel maschio sono presenti delle macchie bianche nelle ali ed anche l'apice delle timoniere esterne della lunga coda sono bianchi mentre quelle centrali sono di colore scuro nero e marrone. Nelle femmine mancano le caratteristiche distintive alle ali e alla coda. Durante il volo l'uccello appare significativamente più grosso e d'aspetto falchiforme. Le differenze tra le sottospecie non sono evidenti. Le specie del sud e del sud-est sono un po' più piccole e più chiare nella colorazione del piumaggio e meno ricche di contrasto. Le sottospecie dell'Asia centrale assomigliano molto invece alla forma nominale.
Cova due volte all'anno. La femmina depone una o due uova, preferibilmente sotto i cespugli i cui rami scendono sino a terra. Il periodo di incubazione dura 17 giorni; i genitori restano tutto il giorno posati sopra i nidiacei, anche quando questi sono già atti al volo. Di abitudini crepuscolari e notturne percorre con volo rapido e sicuro i boschetti alla ricerca di falene, ed altri insetti notturni, che costituiscono il suo alimento abituale. Le prede vengono ingoiate al volo nell'enorme becco, circondato da piume filiformi che ne impediscono la fuga.
Altre volte, si posa sul suolo nudo o su di un ramo con buona visibilità da cui spicca dei brevi voli, spesso con traiettorie incredibili, per afferrare gli insetti che i suoi grandi occhi hanno percepito nell'oscurità.