Classe: Uccelli
Ordine: Caradriformi
Famiglia: Caradridi
Genere: Charadrius
Specie: C. morinellus
Sottospecie: monotipico.
Areale riproduttivo: eurosibirico - boreoalpino. L’areale riproduttivo segue due fasce latitudinali: una settentrionale che si estende principalmente in zone di tundra artica dalla Scozia attraverso la Scandinavia settentrionale sino all’estremità orientale della Siberia, ed una meridionale in zone artico-alpine, costituita da nuclei a presenza irregolare su Pirenei, Alpi, Appennini, Carpazi, Caucaso e regolare nell’area che va dal Kazakhstan e dalla Cina nord-occidentale alla Mongolia. Tutte le popolazioni sono migratici e svernano in Africa settentrionale e Medio Oriente.
Nidifica in praterie sommitali rocciose con vegetazione bassa e discontinua, dominata da Carex levis e Sesleria tenuifolia sulla Maiella e da Carex curvula sulle Alpi, tra i 2.000-2.500 m di altitudine.
Piviere tortolino (foto www.valsassinanews.com)
Piviere tortolino (foto Alessio Bartolini)
Piviere tortolino, a sinistra livrea estiva, a destra livrea invernale (foto www.iucn.it)
Lunghezza totale: 20 - 22 cm
Apertura alare: 57 - 64 cm
Peso: 86 - 142 grammi
Le zampe sono piuttosto lunghe, di colore giallastro. Il becco è piccolo e nero. Ha un grosso sopracciglio bianco-crema esteso fin sulla nuca, sino a congiungersi con quello del lato opposto a formare una "V" molto caratteristica.
Periodo riproduttivo: maggio - agosto.
Numero di uova: 3 (1-4).
Nidiate: 1.
Cova 24-28 giorni (22-30, solo maschio).
Involo: 25-30 giorni.
Età massima conosciuta in natura: 11 anni e 9 mesi (Euring).
Le aree riproduttive vengono raggiunte solitamente a maggio, appena qualche chiazza d'erba si libera dalla neve. La brevissima estate artica non concede molto tempo e a pochi giorni dal loro arrivo hanno subito luogo le parate, gli accoppiamenti e le deposizioni. Tutto avviene in fretta, sfruttando le lunghissime giornate artiche e la grande disponibilità di cibo (insetti). A fine luglio i pulcini sono pienamente cresciuti e in grado di volare; iniziano quindi a prepararsi per la migrazione che li porterà soprattutto in Africa settentrionale e in Medio Oriente mentre solo qualche esemplare svernerà in Italia. A fine settembre la migrazione si avvia a conclusione: i tortolini hanno raggiunto le aree di svernamento ove rimarranno per sei lunghi mesi, in attesa di ripartire per il Nord.