Classe: Uccelli
Ordine: Passeriformi
Famiglia: Motacillidi
Genere: Anthus
Specie: A. trivialis Linnaeus, 1758
Molto diffuso nel continente europeo, ha un’areale di presenza molto vasto: dal Nord Europa all’Asia, sino all’India. Resistente anche a climi rigidi, nidifica alle latitudini medie e medio-alte, fino al confine con le regioni artiche. Nei mesi invernali, invece, migra a Sud del Sahara, selezionando se possibile ambienti relativamente simili a quelli prediletti durante la bella stagione al nord: alberi sufficientemente grandi – ma tra loro ben distanziati – e un suolo ospitale sono caratteristiche determinanti nella scelta del luogo migliore per la costruzione del nido. In Italia è specie di passo,e nidificante nelle zone appenniniche e nelle prealpi.
Sono note due sottospecie:
- Anthus trivialis trivialis
- Anthus trivialis haringtoni
Prispolone - Anthus trivialis (foto http://carolinabirds.org)
Prispolone - Anthus trivialis
Prispolone - Anthus trivialis (foto www.twanhak.nl)
Lunghezza: 16 cm
Apertura alare: 25-30 cm
Peso: 24 gr
La colorazione di entrambi i sessi (e i giovani sono molto simili) è marrone nelle parti superiori con marcate striature crema e marrone molto scuro. Il becco abbastanza affusolato è rosato con sfumature nerastre e le zampe sono color rosato. Le parti inferiori sono bianco sporco / beige molto striate di marrone soprattutto su gola e alto petto poi a sfumare verso l'addome e i fianchi.
Usualmente a maggio inizia la costruzione del nido, lo crea in una depressione del terreno, in modo molto simile a quanto detto per la pispola, vi depone cinque sei uova che cova per 15 giorni.
I pulcini abbandonano il nido dopo due settimane e per qualche giorno vengono imbeccati dai genitori.
Durante il periodo di cova il maschio si sofferma nelle immediate vicinanze del nido,normalmente si posa su un paletto,o sui fili e canta in continuazione,il suo verso è molto simile al canto del canarino infatti quando ne era consentita la caccia,si usava affiancare un canarino ai prispoloni appena tolti dalla chiusa in modo che con il suo continuo cantare aiutasse i soggetti ad andare in estro.